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Catenanuova, uccide la ex moglie a colpi di pistola e si costituisce

Sicilia
Foto di archivio (ANSA)

Filippo Marraro, 51 anni, titolare di un autolavaggio, ha sparato alla moglie, Loredana Calì, 40. Ha poi portato i carabinieri sul luogo del delitto

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Filippo Marraro, 51 anni, titolare di un autolavaggio, ha ucciso nella mattina di oggi, lunedì 1° aprile, l'ex moglie, Loredana Calì, 40. Il femminicidio è avvenuto a Catenanuova, in provincia di Enna. La vittima è stata trovata morta nella campagna di proprietà della madre. Il 51enne ha esploso contro la donna un colpo di pistola. 

L'uomo si è costituito

La coppia si era separata la scorsa estate e ha due figli. Marraro ha anche un terzo figlio, nato da un precedente matrimonio. È stato lui stesso a chiamare i carabinieri e a indicare il luogo dell'omicidio. Marraro aveva dato appuntamento alla ex, ma quando è arrivato ha estratto la pistola e ha sparato. Pare che in passato l'uomo si fosse reso responsabile di atti di violenza nei confronti della donna, che però non aveva mai denunciato. "La vendetta un piatto freddo, più è freddo e più si gusta", aveva scritto l'assassino sul proprio profilo Facebook.

Il messaggio vocale

"Buongiorno, Peppe Click. Mi dispiace per il raduno. Non posso venire più: ho ucciso mia moglie. Mi dispiace". È il messaggio vocale tramite il quale Marraro ha confessato l'omicidio a un amico chiedendo scusa per la mancata partecipazione a un raduno. Il messaggio è stato mandato a un amico di Agrigento, Peppe Nobile, da tutti conosciuto come 'Click', il nome del suo negozio di informatica. Era uno degli organizzatori di alcuni motoraduni in Sicilia, ai quali Marraro non mancava mai, portando anche il figlio adolescente. Si era iscritto anche per il raduno che il club ha organizzato per il 7 aprile a Siracusa e alle 9 di mattina ha mandato a 'Peppe Click' un messaggio per spiegare l'imprevisto e per scusarsi. Nobile inizialmente non ha creduto al contenuto del messaggio. "Filippo - ha dicchiarato - era una persona educata, socievole, affettuosa. Un amicone". Ha subito sperato che fosse un "pesce d'aprile". Ma, riascoltando l'audio, è stato colto dal sospetto ed è andato subito in questura. "Speravo che fosse una richiesta di aiuto", ha spiegato Nobile, ma era tutto vero.