I cinque ultras del Bari sono accusati, a vario titolo, di interruzione di servizio di pubblica utilità, danneggiamento aggravato, lancio e possesso di oggetti pericolosi, lesioni, rissa
Cinque ultras del Bari, coinvolti negli scontri con alcuni tifosi messinesi avvenuti a Messina il 21 ottobre e il 4 novembre scorsi, sono stati arrestati. Quattro sono ai domiciliari: si tratta di Roberto Conese, Cristiano Ladisi, Nicola Sibillani e Vitangelo Spizzico. Invece, Marco Atzori è finito in carcere perché durante la perquisizione è stato trovato con un chilo di hashish, una pistola giocattolo e munizioni da guerra. I cinque sono accusati, a vario titolo, di interruzione di servizio di pubblica utilità, danneggiamento aggravato, lancio e possesso di oggetti pericolosi, lesioni, rissa.
Gli scontri del 21 ottobre
Due gli episodi. Il 21 ottobre gli scontri erano avvenuti all'imbarco dei traghetti tra un piccolo gruppo di tifosi del Messina, che rientravano dalla partita giocata a Torre del Greco, e quelli del Bari che avevano fatto una trasferta a Marsala. Le due tifoserie avevano lanciato fumogeni e bombe carta. Gli agenti erano riusciti a evitare che gli scontri degenerassero facendo risalire i tifosi del Bari sul pullman e allontanando quelli messinesi dall'area intanto chiusa al traffico. Il bilancio era stato di decine di feriti e danni ai tornelli della stazione marittima. La polizia, nel corso delle indagini, aveva acquisito i filmati delle telecamere per l'identificazione dei tifosi: dieci ultras del Bari erano stati denunciati.
Gli scontri del 4 novembre
Invece, il 4 novembre alcuni tifosi del Bari, provenienti da una trasferta ad Acireale, in attesa di imbarcarsi per Villa San Giovanni, erano scesi dai pullman con mazze, bombe carta e fumogeni e avevano tentato di provocare alcuni automobilisti incolonnati verso il traghetto. Nell'occasione erano stati feriti tre agenti. Gli investigatori avevano identificato e denunciato altri sette tifosi.
Vicequestore: "A incastrarli le telecamere di sorveglianza"
"A incastrare i tifosi del Bari arrestati stamani sono state soprattutto le immagini delle telecamere di sorveglianza visionate dalla polizia scientifica di Messina, che ha svolto un lavoro molto accurato". A dirlo è il vicequestore di Messina, Nicola Spampinato, durante la conferenza stampa sugli arresti. "L'indagine non è stata semplice - dice Spampinato - i più violenti erano con il volto coperto. Questi non sono tifosi, sono delinquenti: la maggior parte di loro ha precedenti penali. Vanno in giro camuffati in barba ai Daspo, ora la misura è stata inasprita con l'obbligo di firma ed è più efficace. Mazze e armi, invece, le nascondono probabilmente nei mezzi di trasporto. Negli stadi non entrano ma sono utilizzate nei tragitti al ritorno".