Palermo, ucciso a coltellate: sì al carcere per la moglie e i figli

Sicilia
Foto di archivio (ANSA)

Il gip di Palermo non ha convalidato però il fermo nei confronti di Salvatrice Spatafora e i figli Mario e Vittorio, indagati per l'omicidio del marito e padre dei ragazzi, Pietro Ferrera 

Il gip di Palermo, come chiesto dalla Procura, ha applicato la custodia cautelare in carcere a Salvatrice Spatafora e ai suoi figli Mario e Vittorio, indagati per l'omicidio del marito e padre dei ragazzi, Pietro Ferrera. Il gip non ha però convalidato il fermo disposto dalla polizia nei confronti dei tre. Per il giudice, il provvedimento non doveva essere disposto perché non ci sarebbe stato pericolo di fuga.

Lo sfogo della Spatafora

"Il carcere sarà sempre meglio della vita che ho fatto fino adesso": così Salvatrice Spatafora, accusata di aver ucciso, insieme ai figli ventenni, il marito, dopo anni di violenze e umiliazioni, si è sfogata col suo avvocato, Maria Antonietta Falco, prima di essere interrogata dal gip.

Le dichiarazioni del legale degli accusati

"I miei assistiti hanno risposto a tutte le domande. Abbiamo tutto l'interesse che si comprenda soprattutto il clima di terrore nel quale hanno vissuto non solo loro ma tutta la famiglia. La minaccia era sempre la stessa: il marito diceva che avrebbe fatto una strage e avrebbe colpito tutti i familiari ad iniziare dalla nonna". Salvatrice Spataro è profondamente provata. "Ho chiesto che la donna sia immediatamente affiancata da uno psicologo. Ha un aneurisma e in queste condizioni di stress potrebbe davvero essere molto pericoloso -ha aggiunto l'avvocato - Va controllata a vista". I ragazzi hanno raccontato che più volte il padre era solito maltrattare la madre, a volte spegnendole addosso la sigaretta, per motivi futili. La famiglia era tenuta in condizioni di indigenza. Senza soldi e nella continua paura. "Mi sono appellata al giudice e ho chiesto di valutare ogni aspetto di questa vicenda che è unica – cha concluso l'avvocato - Per questo motivo ho chiesto gli arresti domiciliari. I miei assistiti non hanno alcuna intenzione di fuggire. Sono incensurati. Non hanno neppure mai preso una multa".

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