Mafia e scommesse online: arrestato vicesindaco di Misterbianco

Sicilia
Foto di archivio (ANSA)

Ordinanza cautelare per altre 21 persone: i reati contestati, a vario titolo, sono associazione mafiosa e a delinquere, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse e intestazione fittizia di beni 

Infiltrazioni della mafia nelle scommesse online sono al centro di un'inchiesta della Procura distrettuale di Catania che ha portato all'emissione, da parte del Gip, di un'ordinanza cautelare nei confronti di 21 indagati. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione mafiosa e a delinquere, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse e intestazione fittizia di beni. Il provvedimento è stato eseguito da guardia di finanza, Scico delle Fiamme Gialle, carabinieri del comando provinciale e della sezione Anticrimine dell'Arma.

Gestione illecita d'imprese

Le contestazioni sono connesse alla gestione illecita d'imprese, in Italia e all'estero, dedite all'acquisizione di licenze e concessioni governative utilizzate per le attività di giochi e scommesse a distanza, effettuate aggirando le normative fiscale e antiriciclaggio. Sono emerse anche violazioni delle misure di prevenzione patrimoniali con l'intestazione fittizia di beni e società. Tra i reati dell'inchiesta anche delitti contro il patrimonio e commessi per acquisire la gestione o comunque il controllo diretto ed indiretto delle attività imprenditoriali attive nel settore dei giochi e scommesse a distanza in Sicilia. La Procura distrettuale di Catania, che ha coordinato l'inchiesta, ha delegato alla guardia di finanza le indagini sul gioco online e ai carabinieri quelle su ipotesi di mafia sul gruppo Placenti. Il provvedimento è la prosecuzione, sul fronte delle indagini sulla 'famiglia' Santapaola-Ercolano, dell'operazione del 14 novembre scorso, con l'esecuzione di fermi nei confronti di 15 indagati, alcuni dei quali indicati come mafiosi, che operavano nel settore del 'gaming on-line'.

I contatti con il nipote di Messina Denaro

Si presume ci siano stati dei contatti tra alcuni indagati del gruppo di Lineri Mistebianco (Catania) del clan Santapaola e soggetti ritenuti vicini al superlatitante Matteo Messina Denaro, tra cui il nipote di quest'ultimo, Francesco Guttadauro, oltre che con persone riconducibili alla famiglia camorristica dei Nuvoletta di Marano (Napoli). Tutto ciò è emerso nell'ambito dell'inchiesta Revolutionbet 2 della Procura di Catania su mafia e scommesse online. 

L'arresto del vicesindaco

Carmelo Santapaola, cugino dei Placenti, vicesindaco di Misterbianco (Catania), risulta tra gli arrestati. Gli viene contestato il reato di intestazione fittizia di beni, in qualità di titolare di fatto, assieme ai fratelli Placenti, dell''Orso Bianco Caffè', locale in contrada Monte Palma già sequestrato il 14 novembre scorso. Il Gip ha disposto per lui gli arresti domiciliari. L'uomo si è dimesso dalla carica di vicesindaco.

Le intercettazioni 

La pericolosità dei boss Vincenzo e Carmelo Placenti, i fratelli ritenuti ai vertici del gruppo di Lineri di Misterbianco, legato al clan Santapaola, è sottolineata dalla Procura di Catania con intercettazioni agli atti dell'ordinanza del Gip, Pietro Antonio Currò. C'è l''adesione' di Vincenzo Placenti, si legge tra le 220 pagine del provvedimento, al suo interlocutore, che si lamenta del conto salato di una cena al ristorante: "Gli mando due 'picciotti' e gli faccio levare tutto... ogni colpo di pistola - gli dico - dateglielo in testa... e i soldi li tenete voi".
In un colloquio a tre, in auto, si parla di un sequestro di droga, ritenuto legato a una 'delazione', e dell'opportunità di "ammazzare le famiglie e i figli" dell'autore della 'chiamata' per rappresaglia. Carmelo Piacenti afferma che "no... non fanno male... dice 'anche i bambini'? Sì pure i bambini!... perché hanno il sangue di sbirro come al padre!".

Le dichiarazioni del sindaco di Misterbianco

"Ho appreso con stupore la notizia che ha coinvolto il vicesindaco Carmelo Santapaola che nei giorni scorsi mi aveva assicurato che era del tutto estraneo all'operazione delle forze dell'ordine. Prendo atto della tempestività delle sue dimissioni e spero che possa dimostrare la sua estraneità nelle sedi opportune". Lo afferma il sindaco di Misterbianco, Nino Di Guardo, sulla pagina Facebook del Comune.
"Questo episodio - sottolinea Di Guardo - non intacca minimamente l'attività della mia amministrazione che è stata e sarà sempre improntata al rispetto della legalità, alla lotta al malaffare e alla mafia". Nei prossimi giorni il sindaco provvederà alla sostituzione dell'assessore ed alla assegnazione della nuova delega di vicesindaco.

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