Finanziamenti, la Procura di Termini Imerese apre inchiesta su Blutec

Sicilia
Foto di Archivio)

L’indagine cerca di fare luce sulla trance del finanziamento da 21 milioni di euro per il rilancio dello stabilimento 

La Procura di Termini Imerese (Palermo) ha aperto un’inchiesta sulla Blutec, azienda che ha rilevato lo stabilimento ex Fiat. La scorsa settimana i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria sono entrati in fabbrica e hanno sequestrato alcuni documenti e i file dei computer. L’indagine cerca di fare luce sulla trance del finanziamento da 21 milioni di euro per il rilancio dello stabilimento. La Procura, guidata da Ambrogio Cartosio, vuole capire dove sono finiti quei soldi e come sono stati usati. 

L'indagine

Lo scorso aprile Invitalia, agenzia nazionale per lo sviluppo d'impresa, aveva inviato a Blutec una contestazione sulla rendicontazione: alcune spese non erano state ritenute ammissibili perché fuori dal contesto progettuale e altre sarebbero risultate non sono documentate. In tutto 21 milioni per i quali l'agenzia ha promosso una procedura di recupero. L'intesa sulla restituzione delle somme non è stata ancora sottoscritta, come emerso nell'ultimo vertice al Mise, lo scorso 4 ottobre. Solo un centinaio di metalmeccanici, sui 700 ex Fiat, è rientrato al lavoro da quando Blutec, 2 anni fa, ha riaperto lo stabilimento. Le aziende dell'indotto hanno chiuso, i dipendenti licenziati e rimasti senza sussidio.

La progettazione

Erano due i progetti "ipotizzati" da Blutec per l'area industriale: uno da 95 milioni di euro riguardava la produzione di componentistica per auto; l'altro da 190 mln di euro la produzione di auto ibride. Il primo aveva ricevuto il vaglio di Invitalia, il secondo no. La Fiom e il sindaco di Termini Imerese hanno chiesto al governo di avviare la ricerca di nuovi investitori industriali e altre aziende che possano realizzare il piano di reindustrializzazione e rioccupazione dei lavoratori.

Le parole del sindaco

"L'amministratore delegato di Blutec, in maniera molto trasparente e corretta, già nel corso del tavolo ministeriale del 4 ottobre al Mise, aveva spiegato che c'era stato in blitz della Guardia di Finanza nello stabilimento di Termini Imerese. Questa notizia non ha fatto altro che aggravare le nostre grandi preoccupazioni, visto che la Blutec dovrà restituire i 21 milioni di euro a Invitalia con 6 rate trimestrali, dovrà contestualmente riproporre un piano industriale alternativo e dovrà battersi su altri fronti come la vicenda dell'inchiesta giudiziaria. Tutto ciò crea fortissima preoccupazione a noi, ai sindacati e ai lavoratori". Sono le parole del sindaco di Termini Imerese, Francesco Giunta. Poi: "Ho chiesto al governo che vengano acquisite nuove manifestazioni di interesse per valutare altre opportunità rispetto a Blutec. Riteniamo che Blutec non sia in questo momento in grado, almeno da sola, di sostenere la reindustrializzazione e il sostegno occupazionale che la nostra città merita".

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