Donna muore dopo aver mangiato una pizza, 3 indagati: i titolari del locale e un medico

Campania

La 46enne si era sentita male dopo avere cenato in una pizzeria di Ariano Irpino (Avellino) insieme al marito, tutt'ora ricoverato

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Tre persone risultano indagate con l'accusa di omicidio colposo in relazione alla morte, avvenuta martedì 31 ottobre, di Gerardina Corsato, la 46enne deceduta all'ospedale di Ariano Irpino (Avellino) per sospetta intossicazione alimentare da botulino. Si tratta dei titolari della pizzeria, marito e moglie, dove la vittima e suo marito, Angelo Meninno, hanno cenato sabato scorso prima di sentirsi male, e di un medico in servizio al Pronto soccorso dell'ospedale "Frangipane" di Ariano Irpino che domenica e lunedì ha visitato la coppia per poi dimetterla. 

L'autopsia

L'iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto contestuale all'affidamento degli accertamenti autoptici, assegnati al medico-legale Carmen Sementa con la consulenza di Alessandro Santurro, docente all'università di Salerno, e di Sebastiano Leone, primario di malattie infettive dell'Azienda ospedaliera "San Giuseppe Moscati" di Avellino. L'autopsia dovrebbe svolgersi sabato.

Indagini nella pizzeria

Nella pizzeria, posta sotto sequestro, gli agenti di polizia hanno prelevato campioni di olio al peperoncino, pomodori, olio e funghi conservati. 

Inoltre, il Dipartimento di prevenzione della Asl di Avellino ha effettuato indagini epidemiologiche in casa dei coniugi e verifiche nella pizzeria.

Intanto il marto della vittima, 52 anni, da martedì ricoverato all'ospedale "Cotugno" di Napoli per sospetta intossicazione alimentare, risponde bene alle cure. Campioni biologici dell'uomo saranno analizzati dai laboratori dell'Istituto Superiore di Sanità.

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L'ipotesi intossicazione

È probabile che la coppia possa essere rimasta intossicata dal botulino contenuto nel condimento di una pizza mangiata sabato sera. La donna e il marito infatti avevano accusato forti dolori allo stomaco e per questo si erano rivolti alla struttura sanitaria, dove erano stati visitati due volte e per due volte erano stati rimandati a casa. 

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