Nel corso delle indagini condotte tra novembre 2022 e luglio 2023, sono emersi legami tra camorra, amministrazione comunale e uffici nella gestione degli appalti per i lavori pubblici
Sono 18 gli indagati a Caivano (Napoli) in un'inchiesta con al centro infiltrazioni della camorra negli uffici del Comune - sciolto per mafia lo scorso 16 ottobre - per ottenere appalti pubblici. Sei imprenditori sono finiti ai domiciliari per corruzione. L'operazione è scattata stanotte quando i carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare - emessa dal Tribunale di Napoli su richiesta della Dda - nei confronti di 18 persone indagate, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e reati contro la Pubblica Amministrazione.
Le indagini
Nel corso delle indagini condotte tra novembre 2022 e luglio 2023, sono emersi legami tra camorra, amministrazione comunale e uffici nella gestione degli appalti per i lavori pubblici. Secondo l'accusa, per imporre il pizzo agli imprenditori vincitori delle gare d'appalto, il clan otteneva informazioni riservate dagli uffici comunali. Inoltre, i dipendenti pubblici avrebbero svolto il ruolo di intermediari tra gli imprenditori e i camorristi nella richiesta del pagamento delle estorsioni, ritirando materialmente le tangenti. Gli stessi imprenditori taglieggiati avrebbero ottenuto appalti corrompendo politici e dirigenti comunali compiacenti.
approfondimento
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Gli indagati
Nove delle 18 persone arrestate oggi erano state 'fermate' il 10 ottobre scorso. Sei gli imprenditori edili locali messi agli arresti domiciliari. Tra gli ulteriori 9 indagati c'è anche Angelino Antonio, considerato a capo del gruppo criminale di tipo camorristico attivo a Caivano.