"Non era un condono ma una procedura perché si espletasse più celermente l'esito delle pratiche sul terremoto, si è giustificato l'ex Premier, Conte
Scontro Matteo Renzi-Giuseppe Conte su quanto accaduto a Ischia. "Non era un condono ma una procedura perché si espletasse più celermente l'esito delle pratiche sul terremoto, si è giustificato l'ex Premier Conte negli studi di Rai 3. Appena un'ora prima, come riporta Il Mattino, si è acceso uno scontro politico sul decreto dell'ottobre 2018 che aprì, accusa Matteo Renzi, un mini condono ad hoc per l'isola di Ischia funestata dalla tragedia di sabato notte. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DEL LIVE - LE IMMAGINI VISTE DAL DRONE - LE PAROLE DI CURCIO - LO SPECIALE)
La ricostruzione dei fatti
Era giusto 4 anni fa. Bisogna riavvolgere il nastro quando il Paese era ancora sotto choc per il crollo del ponte Morandi a Genova di due mesi prima. E il governo vara un decreto proprio per l'emergenza ligure. Dentro il decreto per Genova viene inserito un mini-condono edilizio per Ischia. Ci sono 20 articoli che riguardano proprio l'isola contro gli 11 dedicati al capoluogo ligure che è la vera emergenza. E lì, all'articolo 25 ("Definizione delle procedure di condono") viene previsto che per gli immobili distrutti o danneggiati dal sisma del 2017, vengano conclusi i procedimenti di condono ancora pendenti. Il M5s spiega che si tratta di un'operazione per velocizzare la ricostruzione post sismica del terremoto. Però, i criteri a cui far riferimento sono quelli del primo condono del 1985. In pratica le lancette dell'orologio si spostano a 32 anni prima quando Premier era Craxi e Nicolazzi ministro dei lavori pubblici. Sta di fatto che non valgono più le norme in materia di tutela paesaggistica e idrogeologica introdotte successivamente. Adesso la questione torna a galla: "Il disastro di Ischia richiama anche le folli scelte del 2018 su condono e unità di missione", le parole di Renzi, leader di Iv. Da qui la polemica con Conte.