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Bus precipitato a Capri, legale famiglia autista: "Primi esiti autopsia escludono malore"

Campania
©Ansa

Così la penalista: "Dagli accertamenti eseguiti oggi è emerso che le cause del decesso sarebbero riconducibili a 'lesioni multiple agli organi toraco-addominali'. Ad ogni modo bisogna attendere l'esito degli esami istologici al cuore e al cervello, e di quello tossicologico, per avere un quadro più chiaro". Migliorano intanto le condizioni dei feriti all'ospedale del Mare di Napoli

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"Dagli accertamenti eseguiti oggi è emerso che le cause del decesso sarebbero riconducibili a 'lesioni multiple agli organi toraco-addominali': al momento, quindi, sembrerebbe escluso che il decesso sia stato causato da un malore o da una patologia". A rendere noti i primi esiti dell'autopsia eseguita sulla salma di Emanuele Melillo, l'autista 33enne del bus deceduto nel grave incidente stradale avvenuto a Capri (LE FOTO) è l'avvocato Giovanna Cacciapuoti, legale della famiglia della vittima. "Ad ogni modo - continua la penalista - bisogna attendere l'esito degli esami istologici al cuore e al cervello, e di quello tossicologico, per avere un quadro più chiaro".

Alcune foto scattate dopo l'incidente - ©Ansa

L'autopsia

L'incarico per l'autopsia è stato conferito in mattinata al medico legale Marta Moccia, negli uffici della Procura di Napoli. Le operazioni peritali, alla presenza del consulente di parte dottor Francesco Paciolla, sono iniziate intorno alle 13, nel Secondo Policlinico di Napoli, e si sono concluse intorno alle 15. Il sostituto procuratore di Napoli Domenico Musto si è pronunciato contro l'istanza di cremazione della salma che, a questo punto, non verrà restituita alla famiglia per la tumulazione e resterà sotto custodia nel Secondo Policlinico in attesa di eventuali ulteriori approfondimenti che, al momento, non possono essere esclusi. La relazione del consulente nominato dalla Procura verrà consegnata entro 60 giorni.

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Le condizioni dei pazienti a Napoli

Migliorano le condizioni dei feriti nell'incidente di Capri ricoverati nell'ospedale del Mare di Napoli. Dei tredici inizialmente trasferiti nella struttura partenopea, due sono stati dimessi. Altri 10 sono in osservazione clinica, la prognosi resta al momento riservata solo per un paziente, per il quale non si esclude un intervento di nefrectomia che però i medici auspicano ancora di poter evitare.

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L’incidente

Il minibus era in salita e procedeva a velocità normale dal porto di Capri ad Anacapri, poi d'improvviso ha sbandato leggermente verso destra, poi a sinistra e lentamente avrebbe sfondato la ringhiera e precipitato nel vuoto per almeno 10 metri. Questa la dinamica allo studio dei vigili del fuoco e della polizia che conducono le indagini sull'incidente. Il minibus, dell'azienda Atc, era impegnato nel servizio di trasporto pubblico sull'isola ed è rimasto incastrato tra la scogliera e una struttura metallica, su un tratto di spiaggia libera, nei pressi del porto commerciale, non lontano da uno stabilimento balneare. Molta paura ma nessun ferito tra coloro che si trovavano sull'arenile, alcuni dei quali hanno raccontato di essere intervenuti per confortare i feriti in attesa delle ambulanze.

Choc tragedia non frena turismo

Lo choc per la tragedia non frena lo sbarco dei turisti sull'isola azzurra. Dai dati della Capitaneria di Porto, sono 8.400 i nuovi arrivi registrati nella giornata di ieri, a fronte di 6.700 partenze. Tra venerdì e le prime ore di sabato sono sbarcati a Capri 14.400 passeggeri. Alle ore 15 di oggi si registrano 6.000 sbarchi a fronte di 1.500 partenze. Numeri che fanno ben sperare per il prosieguo della stagione dell'isola dichiarata covid free, dove è stato vaccinato quasi l'80 degli abitanti residenti a cui vanno aggiunti gli operatori dei vari settori che non vivono a Capri. Segnali incoraggianti anche nell'ottica di un turismo mordi e fuggi che mancava da un po' sull'isola, e che fanno ritenere che le conseguenze emotive legate all'incidente non abbiano inciso più di tanto sul fascino esercitato dall'isola del Golfo di Napoli. Tuttavia la chiusura della strada da cui è precipitato il bus con a bordo 24 persone, uno snodo cruciale di collegamento tra il porto e la piazzetta, desta qualche preoccupazione tra gli operatori turistici. Così come la mancata rimozione del bus in cui ha perso la vita l'autista Emanuele Melillo, che è ancora lì, coperto da un telone, incastonato nella scarpata in cui è precipitato, alle spalle dello stabilimento balneare. A pochi metri il mare, oggi affollato di bagnanti.

Sindaco Capri: "Bandiera resta a mezz'asta"

"Attendiamo che si compiano tutti gli atti dovuti e continuiamo a far sentire la nostra vicinanza alla nostra famiglia del giovane autista. Sul pennone del Comune resta la bandiera a mezz'asta in segno di lutto". Così il sindaco di Capri, Marino Lembo, dopo le prime anticipazioni sull'autopsia sul corpo di Emanuele Melillo.

Le operazioni per aprire strada da Marina Grande in Piazzetta

Intanto il sindaco e la Provincia si stanno adoperando per consentire l'apertura della strada che conduce da Marina Grande in Piazzetta studiando soluzioni alternative per evitare il blocco totale del movimento veicolare. "Una delle ipotesi che abbiamo preso in considerazione - dice Marino Lembo - è quella di creare una doppia corsia lungo il rettilineo dell'incidente, installando dei guardrail in cemento mentre per l'accesso alla spiaggia potremmo utilizzare la scala comunale che sfocia nella spiaggetta detta della Scogliera e lasciare libero il transito lungo la battigia di tutta la spiaggia libera poiché non si tratta di una zona a rischio. Resta sotto sequestro il tratto di marciapiede dove si è incastrato il bus nella sua caduta così come l'area retrostante lo stabilimento Ondina che può continuare tranquillamente la sua attività".

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