E' quanto emerge nelle chat scambiate tra i due giovani delle intenzioni della coppia, accusata dell'omicidio del padre di lei, Aldo
"Non doveva rimanere nessuno": è quanto emerge, nelle chat scambiate tra i due giovani, delle intenzioni di Elena e Giovanni, la coppia di Avellino accusata dell'omicidio del padre di lei, Aldo Gioia, che si opponeva alla loro relazione. (LE PAROLE DEL FIDANZATO - L'OMICIDIO)
Le chat
In uno degli ultimi messaggi prima del delitto Giovanni, 23 anni, avrebbe avuto dei dubbi: "Ma anche Emilia? Sei sicura?", scrive in un messaggio, riporta Fanpage, riferendosi alla sorella della fidanzata. "Sì amo', capisci meglio cosa intendo, mia sorella non può rimanere: non rimane nessuno", replica la ragazza appena 18enne. Poco dopo, a quanto ricostruito, la ragazza scende a buttare la spazzatura in modo da lasciare la porta di casa aperta per permettere al complice di entrare in casa. "Sono dentro", l'ultimo messaggio di Giovanni. "Vai amo", conclude lei.
L'omicidio
Il 23enne avrebbe fatto irruzione in casa intorno alle 22.30: dopo essersi scambiati diversi messaggi telefonici, la ragazza avrebbe fatto scattare l'agguato lasciando aperta la porta di casa dopo essere uscita con la scusa di gettare la spazzatura. Entrato in casa, il giovane ha colpito con sette coltellate il padre di lei, il geometra dipendente della Fca di Pratola Serra (Avellino), che dormiva in soggiorno. Le sue grida hanno allertato la moglie e l'altra figlia, evitando così la strage. È stata la figlia stessa poi a lanciare l'allarme, inscenando un furto. Quindi il ragazzo è scappato ed è tornato a Cervinara, nella casa dove vivono i genitori con un fratello. Quando gli agenti della Squadra Mobile si sono presentati alla sua porta, ha indicato dove avrebbero potuto trovare il coltello e avrebbe anche dichiarato che il piano per sterminare l'intera famiglia sarebbe stato messo a punto e voluto dalla fidanzata.