Una ventina di ragazzi si trovava nella struttura al momento delll'operazione. Una giovane è stata portata in Questura per l'identificazione
E' stata sgomberata dalla polizia nella notte la sede dell'Accademia di Belle Arti a Napoli, occupata dagli studenti lo scorso 18 febbraio. Una ventina di ragazzi aderenti al "Collettivo Abane" si trovava nella struttura al momento delll'operazione. Una giovane è stata portata in Questura per l'identificazione. Gli studenti che aderiscono al "Collettivo" chiedono più aule, un maggiore accesso alla biblioteca, un terzo appello e l'istituzione di uno sportello dedicato al tema delle molestie.
In seguito, un gruppo di studenti ha messo in atto un blocco stradale in via Costantinopoli mentre per oggi pomeriggio alle ore 18 è stato programmato un presidio in piazza Bellini.
Le parole degli studenti
Gli studenti respingono le accuse di danneggiamento di alcuni spazi dell'Accademia ed affermano che il direttore si è rifiutato di avere con loro un confronto. ''Non siamo riusciti a parlare con lui nemmeno stamattina quando è arrivato in Accademia per refertare i presunti danni - afferma Elia - c'è stata solo una telefonata alcuni giorni fa nella quale siamo stati accusati di bloccare la ripresa del corso di Restauro e le attività della segreteria. Ma è tutto falso: l'Accademia è sempre rimasta aperta a chi fa restauro, così come ai tesisti mentre per quanto riguarda la segreteria sono mesi che lavora a distanza''. Quanto alle divisioni tra gli studenti, rese manifeste da una nota della Consulta degli studenti che pochi giorni fa chiedeva agli occupanti di liberare gli spazi così da consentire la ripresa graduale delle attività, gli aderenti al "Collettivo" affermano che ''non esiste alcun piano di rientro messo a punto dalla dirigenza dell'Accademia. Era stata prevista soltanto la ripresa del corso di restauro in virtù di un vincolo con il Mibact ma dopo pochi giorni è arrivato il decreto del Governo che in zona rossa riportava tutte le attività delle Università in Dad e dunque anche dell'Accademia. Nonostante ciò, noi abbiamo deciso di proseguire l'occupazione per portare avanti la nostra battaglia per il diritto all'istruzione visto che da tempo le nostre richieste cadono nel vuoto''.