La potestà genitoriale era stata sospesa lo scorso 10 marzo, qualche giorno prima della nascita del piccolo, di cui non c’è traccia all’anagrafe in quanto non registrata. In corso gli accertamenti sulla dinamica dei soccorsi
La potestà genitoriale del padre e della madre del neonato ricoverato in prognosi riservata nell'ospedale Santobono di Napoli, a causa delle ustioni che gli sono state riscontrate dai medici sul corpo, è stata sospesa dall'autorità giudiziaria lo scorso 10 marzo, qualche giorno prima della nascita del piccolo, di cui non c'è traccia all'anagrafe in quanto non registrata. La coppia, a cui già erano stati tolti due figli, rispettivamente di un anno e mezzo e di quattro anni, riteneva che la stessa sorte sarebbe toccata anche al neonato e per questo ha fatto di tutto per tenere nascosta la nascita. E infatti, da quanto è emerso, entrambi hanno rifiutato il ricovero quando il 118 si è recato nella loro abitazione di Portici (in provincia di Napoli) dove i sanitari hanno trovato il cordone ombelicale e la placenta.
L’interrogatorio del padre
Durante l'interrogatorio, il padre 46enne del piccolo più volte è caduto in contraddizione avvalorando l'ipotesi che gli inquirenti hanno formulato circa il movente delle loro azioni: tenersi a tutti i costi quel figlio. Ma il taglio del cordone ombelicale, praticato da mani inesperte, ha esposto il neonato al pericolo di infezione e verosimilmente, l'uso di disinfettanti inappropriati ha fatto il resto, costringendo la coppia a chiamare i soccorsi. L’uomo e la madre 36enne stavano insieme da circa sei anni. Entrambi avevano avuto dei figli dalle loro precedenti relazioni che l'autorità giudiziaria ha affidato ai rispettivi ex compagni.
Gli accertamenti
Accertamenti investigativi dei carabinieri sono in corso circa la dinamica dei soccorsi giunti lo scorso venerdì 12 marzo nell'abitazione di Portici. Secondo quanto si è appreso i sanitari avevano rappresentato ai genitori del bimbo la necessità del ricovero, di mamma e figlio, che la coppia invece rifiutò. Martedì 16 marzo, scorso, dopo le 15,30, i carabinieri e di nuovo il 118 si sono recati in quell'abitazione e proceduto al ricovero della mamma e del bambino. La notte tra il 18 e il 17 marzo scorsi, infine, la coppia è stata sottoposta ad arresto da parte dei militari dell'arma. I carabinieri stanno anche ascoltando tutti i medici per accertare la natura delle lesioni e delle responsabilità individuali della coppia.