Rider picchiato a Napoli, confermati i fermi per i quattro minorenni

Campania

Il giudice ha inoltre disposto la detenzione per i quattro minorenni, due 17enni e due 16enni, in un istituto minorile

Il giudice Marina Ferrara del Tribunale dei Minorenni di Napoli ha confermato il decreto di fermo emesso dalla Procura dei Minorenni nei confronti dei quattro ragazzini accusati di aver aggredito un rider la notte tra l'1 e il 2 gennaio scorsi a Napoli. Insieme ai quattro minorenni avevano partecipato all'aggressione anche due maggiorenni di 19 e 20 anni. Alla vittima, Giovanni Lanciato, di 50 anni, è stato rubato lo scooter.

Disposta la detenzione

Il giudice ha inoltre disposto la detenzione in un istituto minorile per i quattro, due 17enni e due 16enni. I ragazzi e i genitori sono scoppiati in lacrime dopo la lettura della sentenza. La camera di consiglio è durata circa due ore. Secondo quanto si è appreso i ragazzi hanno risposto a tutte le domande poste dal giudice e hanno ammesso le loro responsabilità. I ragazzi, rispondendo alle domande del giudice, hanno confermato che la decisione di compiere la rapina è stata presa "ex abrupto": "Abbiamo deciso tutti in gruppo di andare a fare una 'tarantella' (una bravata,ndr)". Sul fronte investigativo, gli inquirenti stanno ora cercando di appurare se anche uno dei due scooter usati dal branco, risultato frutto di un altro colpo, sia stato anch'esso derubato dagli stessi indagati. 

Le motivazioni

Il gip ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e la crudeltà. In particolare il giudice, motivando la sua decisione, ha sottolineato la sussistenza della crudeltà nelle azioni compiute dai quattro ragazzi, evidente soprattutto quando uno dei ragazzi alla guida di uno dei due motocicli usati per inseguire il rider, decide di investire le gambe della vittima malgrado il 50enne fosse già a terra. Evidenziata dal giudice anche la completa noncuranza verso il particolare momento che l'umanità sta vivendo a causa della pandemia, rappresentata dalla circostanza che sia nei giorni precedenti la rapina, sia in quelli successivi, i quattro se ne andavano indisturbati in giro senza casco sullo scooter, a giocare a carte oppure mangiare un panino, malgrado l'Italia fosse in piena "zona rossa". 

Verifiche su raccolta fondi

Intanto, la Procura di Napoli sta svolgendo accertamenti sui promotori della colletta che ha preso il via subito dopo la notizia dell'aggressione e del furto subito dal 50enne. Lo riportano alcuni organi di stampa. L'iniziativa, con cui sono stati raccolti circa 10 mila euro, è nata con l'obiettivo di riacquistare il mezzo che però è stato restituito al legittimo proprietario nel giro di poco tempo. Proprio per questo motivo Lanciato decise di rinunciare a quei soldi. Al momento non risultano indagati ma l'attenzione degli investigatori è rivolta verso un gruppo di imprenditori dell'area nord di Napoli, alcuni dei quali con parentele nella criminalità organizzata. A far scattare gli accertamenti sono state le immagini (video e foto) in cui la vittima della rapina rinuncia alla somma di denaro raccolta mentre è accanto agli imprenditori promotori dell'iniziativa. 

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