Rider picchiato a Napoli, fermati i sospettati: tra loro anche minori

Campania

Vittima un 50enne, che poco tempo fa aveva perso il lavoro. "Sono arrabbiato ma anche dispiaciuto per quei giovani", il suo commento. L'episodio è stato ripreso in un video diffuso sui social dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli. Il sindaco de Magistris: “Pagina indegna e criminale in un momento così terribile”. Per il rider è scattata una forte gara di solidarietà

Quattro ragazzi sono stati fermati perché sospettati di aver picchiato e rubato lo scooter a un rider napoletano 50enne nella notte tra il primo e il 2 gennaio a Calata Capodichino, nel capoluogo campano. Tra i fermati ci sono due minori, nei confronti dei quali sarebbero emersi indizi rilevanti. Davanti all'abitazione di uno dei ragazzi è stato trovato lo scooter rubato. Gli investigatori hanno anche acquisito le immagini dei sistemi di video sorveglianza della zona, per ricostruire compiutamente l'accaduto. Ad entrare in azione sono stati sei individui, con il volto coperto, in sella a due scooter, poi fuggiti usando anche il mezzo del rider che quella notte stava portando a termine la consegna.

Il video

L’episodio è stato ripreso in un video da un residente e diffuso sui social dal consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, che scrive: "Ho ricevuto un video sconvolgente su un'aggressione a un rider che sarebbe avvenuta intorno alle 20:30 a Calata Capodichino a Napoli. Lo abbiamo subito girato alle forze dell'ordine". La vittima, di nome Gianni Lanciano, sposato e con due figli, aveva perso il lavoro dopo aver lavorato in una catena commerciale. "Chi è vittima di una tale barbarie va aiutato dalla parte sana della città", l'appello lanciato da Borrelli. 

Scattata una gara di solidarietà

Appello subito accolto da diversi cittadini, che hanno fatto partire una forte gara di solidarietà sia per una raccolta fondi per consentirgli di comprare un nuovo scooter, sia per offrirgli un posto di lavoro più adatto a un cinquantenne. "Sulla mia pagina Facebook - dice Borrelli - ci sono già tante dimostrazioni di solidarietà concreta, tra cui quella di un calciatore che ha offerto 2.500 euro. Ci sono diversi imprenditori napoletani che, malgrado il periodo di crisi, hanno offerto posti di lavoro", fa sapere.

Nonostante la brutale aggressione, Gianni, sottolinea Borrelli, pur di non perdere il posto di lavoro ha continuato anche il giorno successivo a fare le consegne utilizzando l'auto dopo la perdita dello scooter, che era della figlia. "Diversi rider mi hanno fatto sapere che spesso vengono aggrediti al fine di sottrarre loro gli incassi. In ogni caso i protagonisti dell'aggressione a Calata Capodichino sono dei vigliacchi - conclude Borrelli - si sono accaniti in 6 contro un 50enne”.

Un macelleria offre lavoro al rider

Intanto il titolare di una macelleria e braceria di Ottaviano è pronto ad offrire al rider un lavoro da macellaio nella sede di via Lavinaio I nel paese vesuviano. A darne notizia è il sindaco di Ottaviano, Luca Capasso, che ha avuto un'interlocuzione con Luciano Bifulco, titolare dell'azienda. "Quello di Bifulco è un marchio rinomato - ha detto il sindaco - noto per la professionalità e la serietà: sono disponibili a dare un lavoro a Gianni Lanciano, il rider vittima della rapina, che ha espresso il desiderio di tornare a fare il macellaio. Ci troviamo di fronte ad un atto di grande generosità e sensibilità, che da sindaco mi rende orgoglioso. Appena ho telefonato a Luciano ho trovato subito porte aperte". L'imprenditore ottavianese, inoltre, rilancia sottolineando di essere disposto ad offrire anche altri posti di lavoro. "Siamo pronti ad assumere Gianni Lanciano e anche altri - ha spiegato Bifulco - cerchiamo professionisti del settore della macelleria e della gastronomia. Saremmo contenti di poter esaudire il desiderio di Gianni, di dargli un'opportunità di lavoro dopo il brutto periodo che ha trascorso".

Il rider: “Sono arrabbiato ma anche dispiaciuto per quei ragazzi”

"Sono arrabbiato ma mi dispiace per quei ragazzi che hanno messo a segno la rapina. Sono dei ragazzini”. Queste le prime parole di Gianni Lanciano, che ripercorre quanto accaduto. "Quando mi hanno intimato di consegnare il motorino, ho provato a resistere urlando - spiega - ma non ho avuto paura perché ho solo provato a difendere qualcosa di mio, utile alla mia famiglia". 

Poi, aggiunge: ”Ringrazio tutti per la solidarietà che mi è stata espressa: c'è tanta gente di buon cuore. Ma io vorrei solo un lavoro stabile, pagare le tasse come ho sempre fatto e vivere tranquillamente. Mi sono commosso - dice - io ringrazio tutti coloro che mi sono vicini. Io non vorrei approfittare della bontà dei cittadini napoletani. "Fino al 2015 - racconta - ho fatto il macellaio in un grande supermercato poi ci sono stati degli esuberi e da allora faccio qualcosa per portare avanti la famiglia". Dopo aver aver visto il video della rapina diffusa Lanciano ha riflettuto a lungo: "Quanta crudeltà. Sono ragazzini ma non dovrebbero agire così”.

De Magistris: “Pagina indegna e criminale”

Parla di una “pagina indegna e criminale", il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, commentando l’aggressione, avvenuta "in un momento così terribile". Per il primo cittadino, l'episodio “evidenzia la precarietà di un lavoro non di rado espletato senza adeguate garanzie; la violenza di una banda di criminali che agisce indisturbata senza che nessuno intervenga; la desertificazione dei territori dovuta ad una pandemia che sta piegando le nostre città. Mi auguro - afferma - che i responsabili di questa brutale aggressione siano presto assicurati alla giustizia e che la vittima possa ritornare a lavorare con un nuovo motociclo e con maggiore serenità. Solidarietà della città di Napoli al lavoratore aggredito e vicinanza - conclude il sindaco - a tutti quelli che non si fermano nonostante, non di rado, lavorino in condizioni davvero inaccettabili".

De Luca: “Gesto vigliacco che condanniamo”

Sull’accaduto è intervenuto anche il governatore campano, Vincenzo De Luca: ”La rapina ai danni del rider a Calata Capodichino è un gesto vigliacco e di inaudita violenza che condanniamo con forza. Siamo vicini a lui e alla sua famiglia”, scrive su Facebook. ”La risposta dello Stato - aggiunge - è stata immediata nei confronti dei responsabili di questa azione criminale. Un gesto gravissimo contro chi, con grande difficoltà, sta affrontando la crisi. Il lavoro resta la priorità che ci impegna tutti anche all'inizio di questo nuovo anno”.

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