De Girolamo era accusata di associazione per delinquere, concussione e utilità per ottenere il voto elettorale. Il pm Assunta Tillo aveva chiesto per lei 8 anni e 3 mesi di reclusione
Sono state tutte assolte dal tribunale di Benevento, perché il fatto non sussiste, le otto persone, tra cui l'ex ministro Nunzia De Girolamo, coinvolte nell'inchiesta sulla gestione della Asl del capoluogo. De Girolamo, ministro dell'Agricoltura tra il 2013 e il 2014 sotto il Governo Letta, era accusata di associazione per delinquere, concussione e utilità per ottenere il voto elettorale. Il pm Assunta Tillo aveva chiesto per lei 8 anni e 3 mesi di reclusione. Assolti anche Felice Pisapia (ex direttore amministrativo Asl), Arnaldo Falato ( ex responsabile budgeting), Luigi Barone e Giacomo Papa, chiamati in causa come collaboratori di De Girolamo, l'ex direttore generale Michele Rossi , l'ex direttore sanitario Gelsomino Ventucci e il sindaco di Airola Michele Napoletano.
L'inchiesta
L'inchiesta nasce a fine 2013 ed esplode mediaticamente a inizio 2014 portando alle dimissioni di De Girolamo dal governo Letta. Al centro della vicenda la gestione dell'Asl di Benevento, e l'esistenza di quello che gli inquirenti all'epoca definirono ''un direttorio politico-partitico'' che ne avrebbe influenzato le scelte e di cui Nunzia De Girolamo sarebbe stata a capo. Un intrigo con contorni da spy story per via delle registrazioni che uno degli imputati, l'ex direttore amministrativo dell'Asl, Felice Pisapia, realizzò di nascosto nel corso di due incontri tenuti nella casa del padre di De Girolamo, allora coordinatore provinciale del Pdl, ai quali aveva preso parte attivamente anche l'ex ministro. L'acquisizione di quelle registrazioni portò al suo coinvolgimento nell'inchiesta, che aveva preso il via da una serie di fatture per prestazioni sanitarie mai effettivamente erogate secondo l'accusa. Da allora, la vita di Nunzia De Girolamo è completamente cambiata. Candidata per Fi, non viene eletta alle ultime politiche e si dedica alla tv.
De Girolamo: "E' finito un incubo"
"Oggi finisce un incubo e sono contenta di aver incontrato sulla mia strada tre donne, parte di questo collegio, che hanno giudicato senza condizionamenti morali o politici, ma in fatto e in diritto, restituendo così almeno in parte serenità e fiducia verso la giustizia e verso le tante battaglie che facevo, faccio e continuerò a fare", ha detto all'Ansa Nunzia De Girolamo. "Oggi vince la giustizia - ha aggiunto -. Per quanto mi riguarda, io ho perso 7 anni di serenità della mia vita, che mi hanno causato enormi sofferenze". De Girolamo ora non esclude un ritorno in politica: "Chi lo sa, lo scopriremo vivendo. Spero di stupirmi ancora delle scelte che compirò nel tempo". Intanto "oggi lavoro con Giletti, continuerò a farlo e lo ringrazio per aver creduto sempre in me. Comincerò il mio programma in Rai, che è stato rinviato più volte".
Il suo difensore, Domenico Di Terlizzi, sottolinea: "L'assoluzione perché il fatto non sussiste da tutti i reati e per tutti gli imputati deve porre all'attenzione la patologia di una iniziativa giudiziaria che ha determinato le dimissioni di un ministro e l'espulsione dalla vita politica di una giovane donna".
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