“Mi riferisco ad alcuni commenti fatti dopo la festa dei tifosi del Napoli, commenti che hanno portato alla luce una propensione sotterranea allo sciacallaggio, perfino al razzismo nei confronti di Napoli, della Campania e del Sud che sembra difficile da estirpare", ha detto il governatore rispondendo, senza mai citarlo, al leader della Lega per le critiche sui festeggiamenti dopo la vittoria in Coppa Italia
"Dobbiamo perdere qualche minuto per dedicare qualche nostro pensiero a un somaro politico che ha ripreso a ragliare. Mi riferisco ad alcuni commenti fatti dopo la festa dei tifosi del Napoli, commenti che hanno portato alla luce una propensione sotterranea allo sciacallaggio, perfino al razzismo nei confronti di Napoli, la Campania e del Sud che sembra difficile da estirpare", ha detto il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che nel corso della diretta Facebook ha risposto, senza mai citarlo, a Matteo Salvini e alle critiche sui festeggiamenti dopo la vittoria in Coppa Italia. (DIRETTA - GLI AGGIORNAMENTI IN CAMPANIA)
La risposta a Salvini
"Credo che quel cafone politico abbia dimostrato di essere tre volte somaro - ha proseguito il governatore - Noi diversamente dal neanderthal siamo persone civili". "È tre volte somaro primo perché organizza il 2 giugno, a Roma, una manifestazione in violazione di tutte le norme anti assembramenti, e non è un giovane tifoso ma segretario di un partito, e in totale disprezzo delle norme di sicurezza con la vispa teresa". "Secondo motivo di ciucciaria - aggiunge De Luca - si fa un assembramento notturno e l'equino domanda al governatore: 'che dici?' È giusto il caso di ricordare a questo somaro che l'obbligo di garantire il rispetto delle norme nazionali riguarda il ministero dell'Interno ed il prefetto, il presidente della Regione non c'entra niente". Infine "siamo di fronte ad atti di volgare sciacallaggio perché se avessimo adottato lo stesso criterio, noi regione Campania, che abbiamo dato prova straordinaria di rigore e di capacità amministrativa e organizzativa, avremmo dovuto dire parole di fuoco nei confronti di altre realtà del Nord, di altri sistemi sanitari nei quali si sono registrati morti a migliaia". De Luca chiama quindi in causa i dati: "In Veneto che è la regione del Nord che ha retto meglio si sono registrati il quadruplo dei contagi rispetto alla Campania, in Lombardia venti volte di più. La Lombarda ha registrato 40 volte in più di decessi rispetto alla Campania". "Avremmo potuto scatenare una campagna di aggressione mediatica ma a differenza del neanderthal siamo persone civili e ribadiamo la nostra solidarietà per le regioni che hanno sofferto". Il governatore ha poi definito una "manifestazione di gioia" i festeggiamenti dei tifosi aggiungendo che "la festa è finita, adesso torniamo nei ranghi. La situazione è buona ma non abbassiamo la guardia e dimostriamo senso di responsabilità". Poi ribadisce: "Da lunedì la task force regionale credo che renderà facoltativo l'uso della mascherina all'aperto ma voglio sottolineare che va portata sempre con sé, non scherziamo. Non immaginiamo che abbiamo risolto i problemi perché non è così".
Stati Generali, De Luca: “Se ci saranno risultati fatemelo sapere”
"Se ci sarà alla fine qualche risultato degli Stati generali abbiate la bontà di farmeli pervenire. Ho detto che mi sembravano la sessione conclusiva del consiglio di Nicea. Ho la sensazione che il documento finale sarà sulla transustanziazione tra Padre e Figlio ma di concreto sarà difficile vedere atti", ha poi affermato De Luca che non ha risparmiato critiche. "Mentre il ministro della Giustizia era impegnato ad aggiustarsi la pochette nel taschino della giacca di due misure inferiore, i grandi capi della camorra stavano a casa, qualche grande capo della 'ndrangheta e mafia pure e qualcun altro si prendeva anche il reddito di cittadinanza. Le parole sono inadatte a descrivere questo mondo che abbiamo avuto la fortuna di conoscere", ha aggiunto.
"Sto seguendo gli Stati generali...no, è una palla, mi è sfuggita. Mi capita di sentire qualche Tg e sono obbligato a sentire", ha detto ancora De Luca. "Una delle cose serie che invece potremmo fare a livello nazionale è un piano per il lavoro - sottolinea - l'ho proposto tre anni fa nell'indifferenza generale, ma in Campania abbiamo dimostrato che si può fare".