Napoli, era l'obiettivo dell'agguato in cui rimase ferita Noemi: fermato per droga

Campania

L'uomo, bersaglio del raid dello scorso maggio nel quale fu ferita la bimba, è stato fermato assieme ad altre 11 persone con l'accusa di essere un membro di un'organizzazione dedita al traffico di stupefacenti  

Figura anche Salvatore Nurcaro, obiettivo dell'agguato avvenuto lo scorso maggio a Napoli durante il quale fu ferita la piccola Noemi, tra i 12 indagati ai quali gli uomini della guardia di finanza hanno notificato l'arresto perché ritenuti essere membri di un'organizzazione che gestiva un traffico di droga proveniente dall'Olanda. L'indagine è partita dal sequestro di un carico di stupefacente proveniente da Atlanta, negli Stati Uniti, e destinato a un negozio di fiori di Napoli, risultato poi estraneo al traffico internazionale scoperto dai finanzieri.

Il movente dell'agguato

Il movente dell'agguato del 3 maggio, in piazza Nazionale, è stato individuato, da precedenti indagini della Squadra mobile di Napoli, nella gestione del traffico di droga, in particolare, in un debito che Nurcaro aveva nei confronti di un membro del clan Formicola. "Ci sono ancora aspetti da chiarire nell'agguato - ha detto al termine dell'inchiesta dello scorso agosto il capo della Squadra mobile di Napoli, Antonio Salvago - ma Nurcaro va considerato un elemento del clan Rinaldi-Reale ed aveva cominciato a pretendere il pizzo dai gestori di piazze di spaccio controllate dal clan Mazzarella, per recuperare il denaro necessario a saldare un debito nei confronti di un affiliato al clan Formicola”.

Il ruolo di Nurcaro

Secondo le accuse Nurcaro aveva il compito di acquisire gli ordinativi di grossi quantitativi di droga che venivano parcellizzati e distribuiti a vari acquirenti. Sebbene le sue frequentazioni con la camorra del quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio siano note, l'attività del Gico non ha consentito di rilevare il coinvolgimento diretto dei clan nel traffico internazionale di droga che dall'Olanda arrivava a Napoli a bordo di tir. Nel corso delle indagini è stata sottratta ai trafficanti oltre una tonnellata tra cocaina, marijuana e hashish, dal valore complessivo di venti milioni di euro. Il carico di cocaina più cospicuo, da 76 chilogrammi, valeva circa 3 milioni di euro.

Coinvolta una donna che percepiva il reddito di cittadinanza

Inizialmente la droga dall'Olanda era destinata, ma solo apparentemente, a un negozio di fiori, ma i carichi erano anche occultati nelle spedizioni di biscotti. Tra i destinatari delle 12 misure cautelari figura anche una donna, compagna del corriere trovato in possesso del carico più ingente, 800 chili di hashish, che percepisce il reddito di cittadinanza. Secondo le accuse, lei si occupava di suddividere la droga. A breve il reddito di cittadinanza le verrà sospeso. L'ultimo arresto è stato eseguito stamattina in Olanda in collaborazione con le locali forze dell'ordine e riguarda un cittadino nato nei Paesi Bassi, ma di origini italiane.

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