Napoli, allontanato da scuola per le sue trecce blu: 13enne le taglia

Campania
Foto di archivio (ANSA)

Lo scorso venerdì il ragazzino si è presentato all'istituto, ma la preside non lo ha fatto entrare a causa della sua acconciatura. "Abbiamo un dress code che va rispettato - aveva affermato la dirigente scolastica - quei capelli sono un capriccio" 

Il ragazzino di 13 anni a cui la preside ha vietato di entrare a scuola per la sua acconciatura, ha deciso di tagliare le treccine blu elettrico. Il caso, avvenuto venerdì 13 settembre in un istituto di Scampia, periferia Nord di Napoli, ha sollevato molte polemiche e il giovane ha deciso di mettere fine alla questione. A impugnare le forbici è stata la madre: "L'ho fatto per senso di responsabilità - dice la donna -, rispettando quello che ha deciso mio figlio che domani entra in classe. E poi oggi i barbieri erano chiusi", spiega la madre del 13enne. 

La preside: "È un ragazzino molto intelligente"

"È una decisione di mio figlio che dimostra di essere una persona matura", ha commentato la mamma del giovane. E sulla maturità del ragazzo la madre e la preside dell'istituto sono d'accordo: "Dopo le lezioni ha chiesto di incontrarmi - racconta la dirigente - la mia porta è sempre aperta e mi ha detto di avere intenzione di tagliare le treccine, mi ha chiesto scusa per tutto quello che è successo". Parole, quelle pronunciate dal ragazzino che, per la preside "sono state di sollievo dopo questi giorni turbolenti. È un ragazzino molto intelligente – prosegue la donna - a dicembre si esibirà con altri alunni al San Carlo di Napoli. Qui a scuola vogliamo che continui a coltivare la passione per il pianoforte, la musica. Il suo riscatto deve arrivare dalla cultura".

Sottosegretario: "Intervenga il Provveditorato"

Sulla vicenda è intervenuto anche il sottosegretario all'Istruzione, Peppe De Cristofaro: "Pur nel rispetto dell'autonomia scolastica e dei regolamenti, considero sbagliato il provvedimento che ha colpito lo studente dell'Istituto comprensivo Ilaria Alpi-Carlo Levi di Scampia, al quale è stato impedito l'accesso alle lezioni a seguito del suo taglio di capelli. Mi chiedevo se ci fossero altre motivazioni alla base di quella decisione: apprendo invece che il provvedimento deriva esclusivamente dalla questione dei capelli", le sue parole. E ancora. "L'esclusione dalle lezioni dello studente a me pare ingiustificata e discriminatoria, e per queste ragioni chiederò all'Ufficio scolastico regionale di intervenire per ripristinare un principio di libertà personale, che nel caso in questione non mi pare possa in alcun modo ledere i diritti degli altri studenti e degli insegnanti".

Il caso

Lo scorso venerdì il 13 si era presentato a scuola con la testa rasata e le trecce blu elettrico, ma la preside non lo ha fatto entrare. "Abbiamo un dress code che va rispettato - aveva affermato la dirigente scolastica - quei capelli sono un capriccio".

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