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Napoli, stampavano soldi falsi: sei condanne

Campania

L’organizzazione criminale venne scoperta nell’ambito di un’inchiesta congiunta delle autorità giudiziarie italiane e francesi, portando all’arresto, nell’ottobre 2018, di 22 persone 

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Sono state condannate dal Gup del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) sei persone accusate di aver messo in piedi un'organizzazione criminale specializzata nella produzione e nella vendita di soldi falsi, che venivano distribuiti in tutta Italia e in Francia. Il gruppo venne scoperto nell’ambito di un’inchiesta congiunta delle autorità giudiziarie italiane e francesi, portando all’arresto, nell’ottobre 2018, di 22 persone. Alle indagini aveva preso parte anche personale di Europol.

Le condanne

Al termine del rito abbreviato, sono stati condannati tra gli altri il 60enne Enrico De Martino (7 anni e mezzo), appartenente a una famiglia di San Giorgio a Cremano (Napoli) storicamente dedita alla produzione di banconote false, il figlio Vincenzo (quattro anni e cinque mesi), e Raffaele Fresegna (8 anni e un mese di reclusione), che acquistava gli euro falsi e li distribuiva ad altri intermediari. Gli altri indagati, tra cui un altro figlio di De Martino, hanno scelto la strada del processo ordinario.

La stamperia

Enrico De Martino, già arrestato nel 2008 in Puglia, dove aveva allestito un’altra stamperia di soldi falsi, è ritenuto una sorta di "artista" della contraffazione, capace in una notte - è emerso dall'inchiesta - di stampare fino a 100mila euro falsi, utilizzando stampanti digitali e vernici che costano fino a 10mila euro al chilo. La carta usata, è emerso, era commerciale, non filigranata, eppure per la Bce si trattava di banconote di ottima fattura. Gli euro - hanno accertato gli inquirenti - partivano da San Giorgio a Cremano, dove c'era la stamperia, ed arrivavano soprattutto in Francia, paese di maggiore distribuzione in Europa degli euro falsi. Dalle indagini è emerso che una banconote falsa da 20 euro costava due euro, e il prezzo aumentava via via che il denaro passava di mano, fino a costare anche 4 euro a banconota.