Napoli, indagine Italia-Francia su banconote false: 22 arresti

Campania
Immagine di archivio (Agenzia Fotogramma)
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Sequestrati oltre 100 mila euro e chiuse diverse stamperie clandestine nell’hinterland della città partenopea. I soldi erano destinati principalmente al Paese transalpino

Un ingente flusso di euro falsi lega l’Italia, primo produttore europeo, alla Francia, la quale detiene il primato di paese di maggiore destinazione. La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, in collaborazione con quella transalpina di Nancy, ha scoperto un canale ininterrotto di flusso di banconote false. Sono stati eseguiti 22 provvedimenti restrittivi nei due Paesi e sono state sequestrate, in un anno, diverse stamperie clandestine nel Napoletano. Confiscati anche i soldi falsi, per un valore di 100 mila euro. La produzione avveniva soprattutto in laboratori di San Giorgio a Cremano

Nel Napoletano massima produzione di euro contraffatti

“Napoli e il suo hinterland – spiega Maria Antonietta Troncone, procuratore di Santa Maria Capua Vetere – si confermano come i territori a livello europeo in cui avviene la massima produzione di euro contraffatti. Per la prima volta Italia e Francia hanno dato seguito all’accordo sottoscritto il 23 maggio scorso presso la sede di Eurojust all’Aia creando una squadra investigativa comune, che ha permesso non solo lo scambio di informazioni, ma soprattutto di realizzare insieme le indagini”.

Indagine congiunta Italia-Francia

“I carabinieri italiani sono andati in Francia per effettuare perquisizioni e pedinamenti di soggetti che dalla Francia venivano nel Napoletano, per rifornirsi dei soldi falsi”, spiega Nicola Mirante, comandante del Reprato Operativo dell’Arma a Caserta. “In modo analogo personale della Gendarmeria francese è giunto in Italia per monitorare con i carabinieri i soggetti coinvolti nel traffico. È stata un’esperienza molto importante”.

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