All’indomani dell’incontro tenutosi al Mise con il ministro Di Maio, i sindacati hanno ribadito di non voler mollare. Tibaldi (Fiom): "Possiamo dimostrare che lo stabilimento di Napoli può funzionare"
"Oggi dall'assemblea è uscito un messaggio molto chiaro. Non siamo disponibili a mollare". Sono queste le parole di Barbara Tibaldi, della segreteria nazionale Fiom, al termine dell’assemblea convocata oggi, mercoledì 26 giugno, dal sindacato presso lo stabilimento Whirlpool di via Argine, a Napoli, all’indomani dell’incontro sul destino della fabbrica tenutosi al Mise. "Fa caldo, questa azienda non ragiona - ha aggiunto Tibaldi -, continua a essere ambigua, ma i lavoratori sono uniti e pronti ad andare a discutere con l'azienda del fatto che non è vero che Napoli è una struttura che perde". "Napoli - ha concluso - è una struttura che vogliono che perda, noi chiederemo le produzioni, chiederemo di risanare questo stabilimento. Possiamo dimostrare che è uno stabilimento che può funzionare".
Trapani (Fim Cisl): "Azienda non fa capire dove sono le perdite"
Sull’esito dell’incontro di ieri, al quale ha partecipato anche il vicepremier Luigi Di Maio, è intervenuto il segretario generale della Fim Cisl di Napoli, Biagio Trapani: "L’incontro di ieri ci ha lasciato tutt’altro che soddisfatti", ha dichiarato. "La cosa che è chiara - ha aggiunto - è l'atteggiamento volutamente ambiguo dell'azienda che non vuole entrare nel merito della discussione, non vuole farci capire veramente dove sono queste perdite, ma si limita a delle slide che non sono efficaci e non chiariscono il problema che c'è su questo sito".
Accurso (Uilm): "Siamo fiduciosi"
"Un'assemblea molto attenta e motivata. Comincia la parte più importante della vertenza", ha commentato il segretario generale della Uilm campana, Antonio Accurso. "L'azienda ha l'onere di spiegare per quale motivo non vuole mantenere gli impegni e gli investimenti previsti dall'accordo ministeriale di ottobre in cui garantiva tutti gli stabilimenti. Ieri - ha sottolineato Accurso - si è stabilito che c'è disponibilità ad un confronto a tutto campo che possa valutare la possibilità di mantenere Whirlpool a Napoli migliorando il piano industriale, anche con strumenti ulteriori delle istituzioni governative e locali. Siamo fiduciosi che le nostre ragioni e la nostra lotta possano far comprendere alla multinazionale che sta commettendo un grosso errore rinnegando se stessa e gli accordi firmati. Napoli - ha concluso - produce lavatrici da 60 anni e può e deve continuare a farlo".