Napoli, operai Fca licenziati: quarta notte passata sul campanile

Campania

Nel pomeriggio di martedì 23 aprile è previsto un incontro tra altri tre lavoratori licenziati e i dirigenti dell'Inps di Napoli per trovare una soluzione condivisa 

Hanno trascorso la quarta notte sul campanile della chiesa del Carmine, in piazza Mercato a Napoli, i due operai che chiedono una revisione delle norme di accesso al reddito di cittadinanza, per risolvere il problema di chi, avendo perso il lavoro negli ultimi 16 mesi, risulta ancora titolare di un Isee elevato, dato che per la pratica si fa riferimento ai redditi percepiti nel 2017 e ai certificati Cud 2018.

Quarta notte sul campanile

I due, Mimmo Mignano e Marco Cusano, si sono arrampicati sul campanile nella notte tra venerdì e sabato e da allora sono lì sopra nonostante il vento e la pioggia di questi giorni. Non è servita a farli scendere la telefonata ricevuta sabato dal presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, che annunciava una soluzione per il caso relativo a loro due e ad altri tre operai, tutti e cinque licenziati dalla Fca di Pomigliano d'Arco dopo aver esposto un manichino impiccato con le sembianze di Marchionne. "Non chiediamo una deroga 'ad personam' ma una revisione delle norme sul reddito di cittadinanza che riguardi tutti coloro che hanno perso il lavoro negli ultimi mesi", dicono. Alle 16 di martedì 23 aprile è previsto un incontro alla direzione Inps di Napoli, come promesso da Tridico, con i tre licenziati di Pomigliano. I Cobas terranno un presidio all'esterno dell'istituto invocando un intervento complessivo per affrontare il problema.

Incontro con l'Inps

I colleghi di lavoro di Mimmo Mignano, delegati Sì-Cobas, si sono recati nella sede Inps di Napoli per un incontro con il direttore provinciale Roberto Bafundi. Dopo quasi due ore i delegati del Sì-Cobas hanno confermato il no ad una soluzione limitata ai soli cinque operai licenziati dalla Fca. Hanno chiesto "un tavolo nazionale con il ministro del Lavoro Di Maio da tenersi a Napoli o a Roma. La nostra battaglia è per l'allargamento della platea sociale al reddito minimo di cittadinanza e per la rimozione dei paletti che impediscono l'accesso al reddito per ampie fasce del disagio sociale", hanno detto ai giornalisti i coordinatori nazionale e regionale del Sì-Cobas Antonio Barbati ed Antonio Montella.

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