Cardito, bimbo ucciso: il ministro invia gli ispettori nella scuola
CampaniaIl ministro dell'Istruzione ha inviato gli ispettori alla scuola frequentata dal piccolo Giuseppe, il bimbo di 7 anni ucciso a Cardito, per far luce su eventuali responsabilità del dirigente e delle maestre dell'istituto
Dopo aver indicato le responsabilità di patrigno e madre, le indagini della Procura di Napoli Nord sulla morte del piccolo Giuseppe, 7 anni, avvenuta a Cardito (Napoli), e sul ferimento della sorellina Noemi, si spostano ora sulla scuola frequentata dalle vittime, l'istituto comprensivo Quasimodo di Crispano (Napoli).
Le ipotesi della procura
Dall'ordinanza di arresto della madre dei due bimbi, la 31enne Valentina Casa, finita in carcere l'11 aprile scorso (il convivente della donna, Tony Sessoubti Badre, ritenuto il principale responsabile del pestaggio mortale è stato arrestato dopo il fatto ed è tuttora detenuto) emergono, tra le pieghe di quanto scrive il Gip, Antonella Terzi, accuse all'istituto che non avrebbe mai segnalato alle autorità le violenze subite dai bimbi, che spesso arrivavano a scuola con escoriazioni e persino con il volto tumefatto. Al vaglio degli inquirenti anche la posizione delle maestre che avrebbero saputo, ma non denunciato. Dalla Procura non filtrano indiscrezioni su eventuali iscrizioni nel registro degli indagati del personale scolastico.
I dubbi sulla scuola
Dopo l'arresto della madre dei due bimbi, il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, ha inviato gli ispettori all'istituto per far luce su eventuali responsabilità di dirigente e maestre. Una delle insegnanti, è emerso da un'intercettazione allegata all'ordinanza, avrebbe definito il piccolo Giuseppe "scimmiettella" (piccola scimmia), perché si buttava a terra. La donna, intercettata al telefono con il fratello, mostra tutta la sua preoccupazione per la vicenda del bimbo, che sarebbe arrivato a scuola con il "volto tumefatto". "Io non so niente, io non ho visto niente" dice la maestra al fratello. Le insegnanti della sorellina invece, avrebbero segnalato con una nota alla direttrice le pessime condizioni in cui arrivava a scuola la bimba, ma la dirigente non si sarebbe attivata.