Furti in abitazione, smantellata banda a Napoli

Campania
Foto di Archivio (Agenzia Fotogramma)

In cella sono finiti i quattro autori del furto in abitazione commesso a Caserta il 6 novembre, quando aveva perso la vita il vice brigadiere Emanuele Reali. Si tratta di Pasquale Attanasio, Pasquale Reale, Cristian Pengue e di Salvatore Salvati

A Napoli sono state arrestate 12 persone con l'accusa di aver messo a segno, tra luglio e novembre 2018, 17 furti in abitazione nelle province di Caserta, Napoli e Salerno. L'ultimo colpo, in un appartamento di Caserta il 6 novembre scorso, era costato la vita al vice brigadiere Emanuele Reali, che durante l'inseguimento di uno dei malviventi, era stato travolto e ucciso da un treno mentre attraversava i binari di corsa.

L'attività investigativa

Da quel momento sono partite le ulteriori indagini che hanno consentito di individuare tutti i componenti della banda dedita ai furti in abitazione. Nei loro confronti, il Gip ha emesso sei ordinanze di custodia cautelare in carcere e altrettante agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, contestando l'associazione a delinquere finalizzata a commettere reati contro il patrimonio.

Chi sono gli arrestati finiti in cella

In cella sono finiti i quattro autori del furto in abitazione commesso a Caserta il 6 novembre. Si tratta del 25enne Pasquale Attanasio, il ladro che Reali inseguiva quando era stato investito dal treno, del 33enne Pasquale Reale e del 21enne Cristian Pengue, entrambi fermati subito dopo il colpo, e di Salvatore Salvati, 45 anni.

Il ruolo delle mogli di due degli arrestati

Nel corso delle indagini è emerso che le mogli di due degli arrestati avevano un ruolo importante all’interno della banda. Per loro, Anna Artuso di 31 anni e Tiziani Di Biasi, di 45 anni, il Gip ha disposto gli arresti domiciliari. La Artuso, moglie di Pasquale Reale, in una conversazione con una conoscente intercettata dai carabinieri si vantava del marito ladro. "Lavorando notte e giorno, ha guadagnato in tre mesi 280 mila euro". Dalle indagini, coordinate dal Procuratore Maria Antonietta Troncone, è anche emerso che la donna, la sera del 6 novembre, doveva andare a recuperare gli autori del colpo costato la vita al vicebrigadiere dell'Arma, ma non si presentò, e non fu quindi individuata dai carabinieri. Le due mogli più volte hanno fatto da "palo" durante i colpi o sono andate a recuperare i mariti quando i furti non riuscivano. Accadde il 13 luglio scorso, quando sei componenti della banda tentarono di forzare un appartamento a Caserta, in via Lincoln, ma dovettero desistere per l'arrivo improvviso dei proprietari. I ladri furono poi inseguiti dai carabinieri e recuperati dalle due donne.

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