Tensione durante una manifestazione delle forze dell’ordine spagnole per chiedere maggiori garanzie salariali: gli indipendentisti hanno lanciato vernice sui poliziotti. Il primo ottobre ricorre l’anniversario del referendum per l’indipendenza della Regione. VIDEO
Tensione a Barcellona dove si sono verificati degli scontri tra agenti di polizia e manifestanti indipendentisti. Questi ultimi si radunati per protestare contro la marcia indetta dalle forze dell’ordine spagnole per chiedere un aumento del salario. L'atmosfera in città è particolarmente pesante anche perché l’1 ottobre sarà l’anniversario del referendum per l’indipendenza della Catalogna -
Perché la Catalogna vuole l'indipendenza
La marcia della polizia spagnola era stata organizzata dal sindacato Jusapol, che chiede che i membri della polizia nazionale e della Guardia Civil, un corpo della gendarmeria, siano pagati tanto quanto i membri dei Mossos d’Esquadra, la polizia autonoma catalana -
I risultati del referendum dell'ottobre 2017
I Mossos d'Esquadra sono intervenuti per formare una barriera tra le due manifestazioni, quella della polizia nazionale e quella degli indipendentisti, quando uno di quest’ultimi ha gettato della vernice viola su un uomo che sosteneva la marcia degli agenti -
Scontri a Barcellona dopo il referendum
A quel punto, i poliziotti locali hanno usato i manganelli per separare i due fronti della protesta -
I manifestanti catalani scioperano dopo il referendum
Gli incidenti si sono verificati in via Laietana, nella zona di Plaza del Angel. La tensione rimane alta in Catalogna alla vigilia dell'anniversario del referendum sull'indipendenza -
Il voto di dicembre 2017
In quell’occasione vinsero i sì all'indipendenza anche se il voto è stato ritenuto illegale dal governo spagnolo e dal Tribunale Costituzionale -
I risultati del referendum catalano
A seguito del voto, il parlamento di Barcellona ha approvato una dichiarazione unilaterale di indipendenza, respinta da Madrid -
Le foto della festa dell'indipendenza
L’ex presidente catalano Carles Puigdemont, che in Spagna rischiava fino a 30 anni di carcere, è andato in esilio in Belgio, ma è stato arrestato il 25 marzo 2018 dopo aver attraversato il confine tedesco -
L'arresto di Puigdemont
La corte di Schleswig-Holstein, in Germania, aveva deciso di estradare in Spagna l’ex presidente catalano. L’estradizione era stata disposta non per il reato di ribellione, bensì per quello di malversazione di fondi pubblici -
Puigdemont chiede dialogo con Madrid
Il Tribunale supremo spagnolo ha rinunciato però a farsi consegnare il leader indipendentista per non doverlo giudicare solo per questo reato -
Niente estradizione per l'ex leader catalano