Nayib Bukele eletto nuovo presidente di El Salvador. Ecco chi è

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L’ex sindaco della capitale ha vinto al primo turno, rompendo un bipartitismo trentennale. Ex imprenditore, 37 anni, dopo aver abbandonato il partito di sinistra FMLN, si è presentato con una piccola formazione di destra, trionfando con toni populisti e cura dei social

Nayib Bukele è il nuovo presidente di El Salvador. L’ex sindaco della capitale, 37 anni, ha rispettato le previsioni dei sondaggi e ha raggiunto il 53% delle preferenze nelle elezioni del 3 febbraio 2019, vincendo quindi al primo turno. La sua è una vittoria storica perché rompe un bipartitismo che durava da 30 anni: per la prima volta dal 1989 sale al potere un candidato esterno ai due grandi partiti (Arena e FMLN) che si sono alternati alla guida del Paese. Le prime parole di Bukele dopo la vittoria sono state: “Oggi abbiamo fatto la storia. Il mio successo chiude in Salvador il dopoguerra".

Lo scrutinio

Si è trattato delle seste elezioni presidenziali dalla firma degli Accordi di pace del 1992 che misero fine a 12 anni di guerra civile. Solo martedì 5 febbraio si sapranno i dati ufficiali e definitivi, ma a scrutinio ormai quasi ultimato, il Tribunale supremo elettorale (Tse), attribuisce a Bukele circa 1,23 milioni di voti, cioè il 53,73% dei voti. Una percentuale che lo distanzia di quasi 22 punti di vantaggio su Carlos Calleja, candidato del partito di destra Arena. Molto più distante, con il 13,8% delle preferenze si è piazzato Hugo Martínez, candidato del partito di sinistra Fronte Farabundo Martì per la liberazione nazionale (Fmln), attualmente al governo con il presidente Salvador Sánchez Cerén.

Chi è Nayib Bukele

Bukele, è nato nel 1981 a San Salvador. Figlio di un uomo d’affari molto noto anche nella vita politica del Paese, uno dei più piccoli Stati del centro America. Bukele ha iniziato la carreira come imprenditore e solo successivamente è sceso in politica; nel 2012 viene eletto sindaco di Nuevo Cuscatlan guidando una coalizione legata a Fmln. Nel 2015 è diventato primo cittadino dell capitale San Salvador, sempre con i colori del partito di sinistra Fmln. Bukele ha lavorato molto sulla promessa di liberare la città da violenza e povertà, ottenendo buoni risultati. In particolare ha funzionato il programma di riqualificazione delle piazze cittadine. Ha creato una serie di investimenti e infrastrutture.

L’espulsione dall’Fmln e il passaggio a Gana

Nell’ottobre del 2017, però, Bukele è stato espulso dal partito dopo essere stato accusato dal Tribunale Etico di aggressione verbale, di promuovere le divisioni interne e di atti diffamatori nei confronti del partito. In particolare, secondo le accuse, avrebbe definito l’avvocato Xochitl Marchello una “bruja” (strega). Bukele ha sempre negato questi presunti comportamenti scorretti. Per questo motivo ha deciso di presentarsi alle elezioni politiche prima da indipendente anti-establishment e poi invece come leader di un piccolo partito di destra, la Gran Alianza por la Unidad Nacional (Gana). Lo scorso marzo, alle elezioni politiche, ha condizionato il risultato con il suo movimento Nuevas Ideas: non si è candidato ma ha dato indicazione di non andare a votare. E infatti l’astensione ha toccato il 58%, di fatto mutilando la vittoria dei candidati di Arena, che ora controlla il Parlamento.

I temi della campagna elettorale di Bukele

Bukele è considerato un populista. È diventato molto popolare per una efficace campagna elettorale, nonostante alcuni problemi giudiziari per sospetta corruzione che però non ne hanno intaccato il favore tra gli elettori. Bukele ha promesso, come fatto a San Salvador quando era sindaco, di riqualificare le piazze di tutte le principali città del Paese. Il suo programma ha puntato molto sulla lotta a corruzione, povertà e violenza, i tre principali problemi di El Salvador. Contro la povertà ha annunciato di eliminare le tasse a 100mila famiglie, le più povere del Paese. Intende farlo finanziando la misura con la lotta alla corruzione. Ha promesso l’istituzione di una apposita commissione gestita dalle Nazioni Unite, impegnandosi a bloccare la pratica di modificare le leggi di bilancio per spostare budget di spesa verso la presidenza. Ha poi messo in cantiere lo sviluppo di progetti di infrastrutture per la crescita in modo da frenare l'esodo dei salvadoregni verso gli Usa. E l’istituzione di 20mila borse di studio per far studiare i giovani all’estero grazie ad “alleanze strategiche” con altri Paesi.

Un presidente molto attento ai social

Mentre gli altri partiti hanno fatto una campagna elettorale con mezzi tradizionali, Bukele si è distinto come il “candidato della rete”. Ha praticamente evitato interviste e confronti faccia a faccia con gli altri candidati. Ha preferito portare i suoi temi sui social, in particolare su Twitter e Facebook, dove conta un totale di due milioni di follower.

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