Instagram e censura, la rivendicazione del seno femminile nelle foto di Camille de Buhren
Le immagini di 'Projet B' sfidano i pregiudizi sul corpo femminile e gli algoritmi dei social network che sembrano avvallare una visione arretrata del corpo della donna. "Ho pubblicato alcuni nudi da un mio reportage in Colombia, il mio account è stato soppresso per pornografia", ci racconta l'autrice degli scatti per la rubrica Lo Spunto fotografico.
Di Chiara Piotto
“Ho iniziato a lavorare a 'Projet B' dopo aver pubblicato su Instagram alcuni scatti di un mio reportage su una comunità di donne che vivono nude nella giungla della Sierra Nevada, in Colombia", ci racconta la fotografa Camille de Buhren
Il sito di Camille de Buhren
"Non sapevo che il social network censurasse i capezzoli femminili, me ne sono accorta appena tornata in Francia quando il mio account Instagram è stato soppresso “per pornografia””, continua l'autrice. Questi primi due scatti in bianco e nero sono parte del reportage giudicato "pornografico" dall'algoritmo di Instagram
“Con il mio account inagibile, sono rimasta senza voce. L'ho recuperato in seguito, ma sono stata tenuta a lungo in modalità ‘Shadowban’, un metodo poco noto che Instagram utilizza per moderare e censurare i contenuti. A prima vista sembra tutto normale, si è sempre visibili ai propri contatti, ma si diventa dei fantasmi per il resto della comunità social. Non si possono utilizzare gli hashtag, nè si può commentare… Si è presenti, ma invisibili”
"Mi sono detta: nella nostra società il corpo femminile viene mostrato di continuo, nelle scene di sesso in tv, nelle pubblicità dei costumi da bagno, ovunque. Ma quando vogliamo mostrarlo online con intenti artistici o informativi non ne abbiamo diritto? ‘Projet B’ nasce proprio per denunciare il fatto che sui social network non viene fatta una distinzione con la pornografia”
“Pensiamo anche solo alle immagini utilizzate per le campagne antitumorali, dove non si vede quasi mai il seno nella sua interezza", continua la fotografa, "o a tutta la discussione sull’allattamento… I capezzoli vengono nascosti sempre tranne quando si tratta di sesso. E’ assurdo. E se invece mostrandoli in maniera diversa si potesse cambiare la percezione – puritana e maschilista - che ne abbiamo?”
“Basti pensare al fatto che le immagini di uomini a torso nudo, in qualsiasi contesto incluso Instagram, non verrebbero mai censurate. I capezzoli di un uomo non vengono percepiti come qualcosa da nascondere"
“Al contrario per le donne arrivano subito le accuse di oscenità o esibizionismo, anche quando le immagini sono inserite in contesti informativi o artistici. Questo perché il corpo femminile viene sempre sessualizzato”, aggiunge Camille de Buhren
“Anche gli uomini hanno il seno, solo che non si è sviluppato. A cambiare è la percezione nella società. E’ ancora una volta questione di disuguaglianza di genere"
"Il dibattito sui social è molto acceso su questo tema: ecco perché ho voluto raccontarlo in fotografie, anche se non è facile a causa del funzionamento degli algoritmi delle piattaforme. Ho cercato di mascherare i capezzoli nell'ombra, altre volte li ho sfumati su Photoshop come in questa fotografia"
Le immagini di 'Projet B' sono state tutte scattate con una macchina analogica 35 mm: “E' un modo di non ritoccarle, di tenerle così come sono state scattate", ci spiega la fotografa. "Inoltre in questo modo dedico più tempo a ciascuna foto, alla ricerca della luce giusta. A volte scatto a colori, altre in bianco e nero, dipende dalla donna ritratta, da quanto accetta o non accetta il proprio corpo. Una volta sviluppate e stampate seleziono le foto finali"
“I soli commenti negativi che ho ricevuto su questo progetto venivano da uomini. Mi hanno detto che Instagram non è il luogo adatto per mostrare seni o capezzoli. Trovo che sia ipocrita. Purtroppo ho l’impressione che la lotta per la parità di genere sia ancora percepita come centrale solo dalle donne, mentre dovrebbe esserla altrettanto per gli uomini", conclude la fotografa. "Il ‘femminismo’ dovrebbe essere una presa di posizione, non un insulto”
Camille de Buhren è una fotografa indipendente francese di 29 anni. Ha realizzato diversi reportage per ong e associazioni ed è spesso inviata all’estero per progetti fotografici legati a tematiche sociali e diritti umani. Nel frattempo porta avanti diversi lavori personali incentrati sul ruolo della donna nella società moderna
Il sito personale di Camille de Buhren
Lo Spunto Fotografico è la rubrica settimanale che unisce fotografia e informazione, curata da Chiara Piotto su Sky tg24. Ogni sabato selezioniamo un progetto legato a temi di attualità e intervistiamo l’autore. #LoSpuntoFotografico è anche su Instagram, con stories dedicate ogni sabato mattina. Le trovate in evidenza sull’account @skytg24
Tutti gli episodi de Lo Spunto fotografico