Musk e Trump, Trump e Musk: amore e odio in 10 foto simbolo

Dal colpo di fulmine al divorzio, in un soffio. La sera della vigilia dell'insediamento, a Washington in una affollata Capital One Arena, Donald Trumo e Elon Musk si stringono la mano sul palco. Il giorno seguente, 20 gennaio, per il giuramento c'è una foto che resterà scolpita nella memoria collettiva. Tutti i rappresentanti delle big tech sono lì, schierati per la cerimonia di insediamento di Trump. Musk, Zuckerberg, Bezos e Pichai ovvero Tesla, Facebook, Amazon e Google. Ne avevamo parlato con Raffaele Mastrolonardo che aveva aggiunto alla foto i dati sulla ricchezza personale e sulle performance aziendali dei protagonisti dello scatto. Musk, Bezos e Zuckerberg occupano le prime tre posizioni della classifica di Bloomberg dei miliardari globali con una ricchezza personale compresa tra i 449 e 217 miliardi di dollari. Molto più distante dagli altri Sundar Pichai la cui fortuna è stimata in "appena" 1,66 miliardi di dollari. Il Doge: un incarico per Musk Musk è stato uno dei più generosi sostenitori della campagna elettorale di Trump, con 200 milioni di dollari versati in un comitato di raccolta fondi da lui fondato, l'America Pac. Per lui, una volta eletto, Trump ha predisposto il "Doge" il nuovo Department of Government Efficiency, un organo consultivo ufficiale del governo con il compito di ottimizzare, tagliando. I compiti del Doge, era stato deciso già in fase di creazione della struttura, sarebbero terminati il 4 luglio 2026. Ma sappiamo come è andata. Il ruolo di governo, gli show alle conferenze stampa Altra foto memorabile. Musk e Trump davanti a una Tesla rossa. Perché? Dopo il crollo delle azioni Tesla - anche per le preoccupazioni legate ai dazi americani - Il presidente Usa aveva già dichiarato di voler comprare una Tesla. Ma l'endorsement non si è fermato lì. Si sono presentati davanti a un'auto rossa nel cortile della Casa Bianca con tanto di scambio di battute e prova della vettura. Nei mesi del suo incarico non sono mancate le proteste. Tra gli slogan più ripetuti: "Musk non lo abbiamo eletto". Il divorzio A maggio di quest'anno Musk ha ufficializzato che avrebbe lasciato l'incarico di capo del Doge. Del divorzio Trump-Musk ne ha scritto per Insider Federico Leoni: "Musk è salito sul treno di Trump come si sale su un Uber , cioè convinto che lo avrebbe portato esattamente dove voleva arrivare: su Marte e nel bel mezzo della futura civiltà multiplanetaria. Non è così che funziona la politica, tanto meno con Trump. In genere la meta cambia lungo il percorso, e ci si arriva dopo mille tornanti." E ancora: "Era inevitabile che accadesse, si dirà. Trump e Musk sono uomini dall'ego ipertrofico, allergici alle regole, abituati ad agire d'istinto e del tutto incapaci di autocensurarsi. Ad essere sorprendente, semmai, è il fatto che siano andati d'accordo così a lungo. Una settimana fa Musk si definiva un grande amico del Presidente, e il Comandante in Capo consegnava al creatore del DOGE, il Dipartimento per l'Efficienza del Governo, le chiavi della Casa Bianca. Ora starà facendo cambiare la serratura. Trump tende ad amare chi lo ama, così le lodi sperticate ricevute da Musk in campagna elettorale devono averlo spinto a pensare che potesse davvero essere lui il first buddy, l'amico numero uno del Presidente. Per non parlare dei quasi 280 milioni di dollari spesi dal fondatore di Tesla per ottenere la vittoria del suo candidato".

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Redazione Sky Tg24