Presunta frode sui fondi Ue, fermati ex ministra Mogherini ed ex ambasciatore Sannino

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Mogherini e Sannino sono indagati per presunta frode negli appalti, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale. Lo riferisce la procura europea (Eppo), alla guida delle indagini nell'ambito dell'inchiesta che coinvolge il Servizio diplomatico dell'Ue (Seae) e il Collegio d'Europa di Bruges. C’è anche una terza persona fermata: sarebbe l'italo-belga Cesare Zegretti, co-direttore dell'Ufficio executive education, training and projects del collegio dal gennaio 2022

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Federica Mogherini, l'ex Alta rappresentante dell'Ue e attuale rettrice del Collegio d'Europa, è tra le persone fermate nell'ambito dell'indagine che ha visto scattare questa mattina delle perquisizioni al Servizio per l'azione esterna dell'Ue (Seae) e il Collegio d'Europa a Bruges. Tra i fermati c'è anche Stefano Sannino, già segretario generale del Seae e oggi direttore generale della Direzione generale della Commissione europea per il Medio Oriente e Nord Africa. La terza persona fermata sarebbe l'italo-belga Cesare Zegretti, co-direttore dell'Ufficio executive education, training and projects del collegio dal gennaio 2022. Mogherini, Sannino e Zegretti sono indagati per presunta frode negli appalti, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale. Lo riferisce la procura europea (Eppo), alla guida delle indagini. Stando a fonti vicine alla stessa procura europea, sono stati tutti fermati a Bruxelles. Il fermo dovrà essere convalidato entro 48 ore.

Revocata l'immunità Ue a Sannino nell'inchiesta per frode

La procura europea ha chiesto e ottenuto dalla Commissione europea la revoca dell'immunità per Stefano Sannino, già segretario generale del Servizio diplomatico Ue (Seae) e attualmente direttore generale della Direzione generale della Commissione europea per il Medio Oriente e il Nord Africa, nell'ambito dell'inchiesta su presunta frode e corruzione che riguarda lo stesso Seae e il Collegio d'Europa di Bruges. Lo si apprende da fonti vicine alla stessa procura.La richiesta della procura europea è stata avanzata prima delle perquisizioni avvenute tra Bruges e Bruxelles.

L’indagine sul presunto uso improprio di fondi Ue

La polizia federale belga ha effettuato perquisizioni nella sede del Servizio europeo per l'azione esterna  a Bruxelles, al Collegio d'Europa di Bruges e in alcune abitazioni private nell'ambito di un'inchiesta su un presunto uso improprio di fondi Ue. Lo riportano fonti vicine all'indagine citate da Euractiv. Le operazioni sono scattate all'alba, con il sequestro di documenti e tre fermi per interrogatori con l'ipotesi di frode negli appalti pubblici, corruzione e conflitto di interessi di natura penale. Secondo un testimone, una decina di agenti in borghese sono entrati nella sede del Seae intorno alle 7:30.    

Su cosa verte l’inchiesta

L'inchiesta riguarda il presunto utilizzo irregolare di fondi Ue da parte del Servizio e del Collegio d'Europa nel 2021 e 2022, incluso l'appalto per finanziare la nuova Accademia diplomatica europea, un programma annuale di formazione per diplomatici finanziato dal Servizio diplomatico Ue e ospitato a Bruges. Gli investigatori stanno verificando se il Collegio d'Europa o suoi rappresentanti avessero avuto accesso anticipato a informazioni riservate sulla gara d'appalto. Il fascicolo si concentra anche sull'acquisto da 3,2 milioni di euro di un edificio a Bruges nel 2022 da parte del Collegio — struttura destinata a ospitare i partecipanti dell'Accademia — poco prima che l'Eeas bandisse una gara successivamente aggiudicata al Collegio per 654.000 euro di finanziamento. All'operazione ha preso parte anche l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), sotto il coordinamento della Procura europea (Eppo).

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Budapest: Ue predica su diritto e sembra un film poliziesco

La notizia ha iniziato a causare anche reazioni sul fronte politico: "Un altro giorno, un altro 'shock' scandalo Ue. La polizia belga fa irruzione all'alba nello Seae e al Collegio d'Europa? Documenti sequestrati, arresti effettuati, sul tavolo corruzione e frode negli appalti. La prestigiosa 'scuola di perfezionamento' dell'Ue per gli eurocrati ora sotto inchiesta per presunto accesso privilegiato ai bandi? Non te lo inventeresti nemmeno. Divertente come Bruxelles faccia la predica a tutti sullo 'stato di diritto' mentre le sue stesse istituzioni sembrano più una serie poliziesca che un'unione funzionante”, ha scritto su X il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs.

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