Ucraina, dopo il piano di Trump il contropiano dell’Ue: cosa cambia?

Sono ore complesse per la pace in Ucraina. Da un lato appare, per la prima volta da tempo, possibile, vicina, concreta. D’altro, proprio per questo, appare impervia. Al momento, infatti, sul tavolo c’è un piano di pace, proposto dal Presidente USA all’Ucraina con il solito approccio corrivo da ‘prendere o lasciare’, che di fatto corrisponde a una accettazione completa delle richieste russe e a una resa altrettanto completa dell’Ucraina; dall’altro c’è una controproposta di Ucraina e Unione Europea che, nel corso di un vertice tenutosi ieri a Ginevra, hanno tentato di intregrare e correggere, pur dalla loro ormai proverbiale posizione di debolezza, il piano e di renderlo più equilibrato e meno sbilanciato a favore di Mosca. Al momento nessuna indicazione ufficiale è uscita dal loro incontro, ma stando ad indiscrezioni divulgate da Reuters la bozza europea, potrebbe prevedere una riduzione delle forze militari Ucraine in tempo di pace, che non sarebbe il dimezzamento richiesto da Mosca, ma gli andrebbe vicino . Oppure ancora prevedrebbe la possibilità per l’Ucraina di aderire alla NATO ma la mette sub iudice rispetto a un condiviso consenso NATO, che al momento non esiste, ed esplicita che, anche qualora questa adesione dovesse compiersi, non si tradurrà in presenza di truppe NATO sul territorio ucraino. Inoltre, estenderebbe, sì, la Garanzia di difesa collettiva NATO, prevista dall’articolo V del trattato sull’alleanza atlantica, ma allo stesso tempo prevede la clausola inusuale di un ‘risarcimento’ agli USA per questa garanzia. Poi, messi in chiaro questi punti, la bozza europea prevederebbe una serie di misure di riammissione della Russia nei consessi internazionali che potrebbero essere molto gradite a Vladimir Putin. Prima tra tutti la riammissione nel G7, che tornerebbe a essere G8, ripristinando il quadro da cui la Russia era stata espulsa proprio a seguito dell’annessione illegale della Crimea, nel 2014. Poi l’alleggerimento progressivo delle sanzioni e soprattutto l’avvio di nuovi accordi con gli Stati Uniti “per perseguire uno sviluppo reciproco nei settori dell'energia, delle risorse naturali, delle infrastrutture, dell'intelligenza artificiale, dei data center, delle terre rare, dei progetti congiunti nell'Artico, nonché di varie altre opportunità aziendali reciprocamente vantaggiose”. Non solo un rientro, ma un rientro in grande stile, dunque. Fatto questo, la bozza prenderebbe ad occuparsi della questione più spinosa e, allo stesso tempo, comprensibile: il territorio. Di questo scrivono gli articoli 21 e 22 del piano,che di fatto congelano la linea del fronte, con un giudizio salomonico che, per non accontentare nessuno, scontenta entrabi: “L'Ucraina- recita l’articolo 21- si impegna a non riconquistare il suo territorio sovrano occupato con mezzi militari. I negoziati sugli scambi territoriali inizieranno dalla Linea di Contatto”. Il che, tradotto, significherebbe che l’Ucraina dovrà rinunciare alle aree del Donbass perse sul campo e che la Russia non avrà accesso a quelle, che pur pretende, che non è riuscita a conquistare. “Una volta concordati i futuri accordi territoriali- recita l’articolo 22- sia la Federazione Russa che l'Ucraina si impegnano a non modificarli con la forza. Eventuali garanzie di sicurezza non saranno applicate in caso di violazione di tale obbligo”. Al momento non sappiamo se e come la trattativa andrà avanti. Sappiamo che i pontieri di Stati Uniti e Ucraina stanno lavorando alacremente per trovare un punto di caduta. E che, nonostante le affermazioni sia di Trump che di Zelensky in merito a ‘progressi’, le indiscrezioni parlano di una mediazione tesa. Sappiamo che Trump, sino a qui, ha sempre prestato più ascolto alle voci russe, rispetto a quelle ucraine, e sappiamo anche che il margine di manovra per Ucraina e UE è molto ristretto. Insomma quello che sembra è che, ormai, a questo punto, la decisione sia presa e che quel che resti da definire siano dettagli. La guerra finirà e avrà un vincitore: Vladimir Putin.

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Luciana Grosso