"Il diario di un prigioniero": Sarkozy racconta la sua (breve) esperienza in carcere

A dieci giorni dalla fine della sua esperienza carceraria alla Prison de la Santé, l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy annuncia la pubblicazione di un libro che racconterà della sua breve reclusione. Pubblicato con la casa editrice Fayard, del miliardario Vincent Bolloré, l’opera uscirà nelle librerie il 10 dicembre sotto il titolo di Il diario di un prigioniero. Il diario di un prigioniero per tre settimane “In prigione non c'è niente da vedere e niente da fare. Dimentico il silenzio che non esiste alla Santé, dove c'è molto da sentire. Il rumore è purtroppo costante. Ma, come nel deserto, la vita interiore si rafforza in prigione”, scrive Nicolas Sarkozy nel post su X che annuncia l’uscita imminente del suo libro. Tre settimane: questo è il tempo che ha passato in prigione, precisamente dal 20 ottobre al 10 novembre, quando la sua pena è stata tramutata in libertà vigilata. Come è stato annunciato, il libro conterà 216 pagine, cioè quasi 11 pagine per ogni giorno di reclusione. Entrato nella struttura con la biografia di Gesù e una copia de Il Conte di Montecristo nella valigia, l’ex presidente ha trascorso la sua reclusione nell’ala vip del carcere, in una cella singola di 9 m quadrati, con bagno privato, scrivania e televisore, accesso alla palestra e alla libreria, protetto notte e giorno da due guardie che alloggiavano nella cella a fianco. “È dura, molto dura”, aveva detto all’udienza del 10 novembre Sarkozy, prima di definire la reclusione “un incubo”. Secondo voci vicine al presidente riportate da diversi media francesi, Sarkozy si sarebbe nutrito solo di yogurt, impaurito all’idea di essere avvelenato e “incapace di cucinare un uovo”. Il primo presidente europeo in carcere Nicolas Sarkozy è diventato nel 2025 il primo presidente europeo moderno a varcare la soglia di un carcere. Prima di lui solo Philippe Pétain, condannato nel 1945. L’ex leader repubblicano è stato condannato per associazione a delinquere il 25 settembre nel processo libico, o processo Gheddafi. In questo caso giudiziario, Sarkozy e i suoi stretti collaboratori sono stati accusati di aver finanziato la campagna presidenziale del 2007 con i fondi dell’ex dittatore libico Muammar Gheddafi, in cambio della riabilitazione dell’immagine di quest’ultimo e dell’assoluzione del cognato del dittatore, Abdallah Senoussi, condannato in Francia per l’attentato al volo UTA DC-10 in cui morirono 170 persone alla fine degli anni ‘80. La pena prevista per la condanna di associazione a delinquere è di cinque anni di reclusione, che Nicolas Sarkozy ha iniziato a scontare alla Prison de la santé, prima che la sua pena venisse rivista il 10 novembre. Il prossimo appuntamento è ora nel mese di marzo, quando l’ex presidente affronterà il processo in appello. “La verità trionferà” ha dichiarato Sarkozy, che continua a definirsi innocente.

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Veronica Gennari