La concessione della libertà vigilata è arrivata quest'oggi per decisione della Corte d'appello di Parigi che ha esaminato, accogliendola, la prima richiesta di scarcerazione avanzata dall'ex presidente francese
Nicolas Sarkozy ha lasciato pochi minuti prima delle 15 il carcere de la Santé, a Parigi, dopo l'ordine di scarcerazione della Corte d'Appello. L'ex presidente francese, che ha trascorso 20 giorni in carcere dopo essere stato condannato a cinque anni di reclusione per il caso dei finanziamenti dalla Libia, ha lasciato il carcere a bordo di un'auto con i vetri oscurati, scortato da agenti della polizia in moto. La concessione della libertà vigilata è arrivata quest'oggi per decisione della Corte d'appello di Parigi che ha esaminato, accogliendola, la prima richiesta di scarcerazione avanzata dall'ex presidente francese.
La condanna per presunti finanziamenti dalla Libia
A settembre un tribunale di primo grado aveva giudicato colpevole l'esponente di destra, capo di Stato dal 2007 al 2012, per aver cercato di ottenere finanziamenti dalla Libia di Muammar Gheddafi per la campagna che lo aveva portato all'elezione, condannandolo a cinque anni di reclusione. Il 70enne era entrato in carcere il 21 ottobre, diventando il primo ex capo di uno Stato dell'Ue a essere incarcerato: i suoi avvocati avevano immediatamente chiesto il suo rilascio. La Corte d'appello di Parigi ha esaminato la richiesta questa mattina.
In carcere per la "gravità eccezionale" della condanna
Il 25 settembre il tribunale di primo grado aveva stabilito il carcere per Sarkozy a causa della "gravità eccezionale" della condanna. Secondo la legge francese, poteva essere tenuto dietro le sbarre solo se non si fosse trovato altro modo per salvaguardare le prove, impedire la manipolazione dei testimoni, impedirgli di fuggire o di recidivare, o per proteggerlo. Oggi il tribunale ha stabilito che "non vi è alcun rischio di manomissione delle prove, pressioni o collusione (...). La custodia cautelare in carcere non è giustificata. La Corte ha, quindi, ha disposto la "sorveglianza giudiziaria per l'ex presidente, che includerà un divieto di viaggio che gli impedirà di lasciare la Francia". "Voglio rendere omaggio al personale penitenziario che ha dimostrato un'umanità eccezionale e che ha reso sopportabile questo incubo" detto l'ex presidente francese durante l'udienza per la richiesta di rimessa in libertà.