Trump ha perso il 30% dei voti tra i giovani rispetto alle elezioni del 2024

A metà agosto il Pew Research Center ha diffuso i risultati di un sondaggio che mettono in luce un trend particolarmente negativo per Trump: il presidente sembra aver perso il sostegno di circa un quarto dei suoi elettori più giovani. All’inizio del suo mandato, infatti, circa il 95% degli under 34 che avevano votato per lui nel 2024 approvava il suo operato, una percentuale in linea con quella registrata tra i sostenitori delle altre fasce d’età. Nel corso degli ultimi mesi, però, questo consenso si è ridotto in modo significativo: secondo i dati di Pew, oggi solo il 69% dei giovani elettori che lo avevano scelto continua a sostenerlo, segnando un calo netto di 26 punti percentuali rispetto a febbraio. La differenza rispetto agli elettori repubblicani più anziani è chiara: tra chi ha più di 50 anni, l’approvazione dell’operato di Trump resta molto alta e pressoché stabile, registrando una flessione di soli 4-6 punti percentuali – dal 96 al 92% tra gli over 65 e dal 95 all’89% tra i 50-64enni – segnale che la sua base elettorale più avanti con gli anni continua a riconoscergli fiducia. È dunque soprattutto tra i giovani che il presidente registra una crescente disaffezione. Secondo l’analista americano George Elliot Morris, le cause di questo calo sono in gran parte legate al comportamento elettorale delle nuove generazioni e alle attuali questioni di politica economica e sociale. I giovani americani, infatti, tendono a non avere posizioni conservatrici rigide e sono meno legati ai partiti tradizionali: molti si definiscono indipendenti o valutano negativamente sia i repubblicani sia i democratici. Le loro scelte politiche dipendono spesso da temi concreti, in particolare dal costo della vita: case troppo care, salari d’ingresso bassi e difficoltà nel costruire una stabilità economica. Non sorprende quindi che misure come i dazi – che rischiano di aumentare il costo della vita – o la legge di bilancio – che aumenterà le diseguaglianze – avanzate dai Repubblicani incontrino molta opposizione in questa fascia d’età. Il dato rappresenta un campanello d’allarme per il Partito Repubblicano, che alle scorse elezioni aveva registrato un’importante crescita di consensi proprio tra i giovani, così come tra le minoranze etniche. E allora il campanello d’allarme è doppio, poiché anche tra queste ultime si registrano tassi di approvazione molto bassi nei confronti dell’operato di Trump. Se tra gli elettori bianchi di tutti gli schieramenti politici il supporto all’azione del presidente è solo leggermente inferiore alla disapprovazione , tra afroamericani, ispanici e asiatici la grande maggioranza è oggi nettamente contraria al suo operato: rispettivamente l’83%, il 70% e il 66%. Allargando ulteriormente lo sguardo a tutto l’elettorato, i dati raccolti dal Pew Research Center mostrano che attualmente solo il 38% degli americani approva il modo in cui Trump sta gestendo la presidenza; al contrario, il 60% ne disapprova l’operato, con il 47% che lo “disapprova fortemente”.

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Gianluca De Feo