Usa, i maschi Gen Z stanno arrestando il declino del cristianesimo

Negli Stati Uniti, come nella maggior parte degli altri Paesi occidentali, negli ultimi decenni le persone si sono gradualmente allontanate dalla religione cristiana. Secondo una ricerca del Pew Research Center, con l’abbassarsi dell’età cala anche il senso di appartenenza religiosa: il 63% degli statunitensi nati negli anni '70 si autodefinisce cristiano, così come il 53% dei nati negli anni '80 e il 46% dei nati negli anni '90. Un declino marcato e costante, che tuttavia sembra essersi arrestato: anche il 46% degli americani nati tra il 2000 e il 2006 si dice cristiano, la stessa percentuale dei nati negli anni ‘90. Guardando alla popolazione generale – e non solo alle persone nate in determinati decenni – si nota che la percentuale di quanti si identificano come cristiani negli ultimi anni è addirittura leggermente aumentata. Nel 2007 il 78% degli americani si identificava come cristiano e nel 2014 il 74%, fino a scendere al 63% nel 2019: anche qui un declino costante. Ma negli ultimi cinque anni, tra il 2019 e il 2024, la quota di cristiani tra la popolazione adulta è rimasta relativamente stabile, oscillando tra il 60% e il 64% – addirittura aumentando negli ultimi due, dal 60% del 2022 al 63% nel 2024. Un’analisi di Axios individua un principale responsabile dietro a questo trend: i giovani uomini. Nelle generazioni più anziane, esiste un divario di genere nell’appartenenza religiosa, ovvero le donne tendono a essere più religiose degli uomini: ma tra i membri della Gen Z, questo divario è scomparso. È religioso l’84% delle donne nate negli anni ‘50 contro il 78% degli uomini: un gender gap di 6 punti, che si abbassa a 4 punti per i nati negli anni ‘80 e a 3 punti per i nati negli anni ‘90 , fino ad annullarsi del tutto – e addirittura invertirsi a favore degli uomini – tra i nati negli anni 2000 . Secondo Axios, molti giovani si sarebbero avvicinati alla religione in cerca di comunità e legami sociali specialmente durante la pandemia, che ha colpito la Gen Z più duramente di altre fasce d’età. Questo ritorno alla fede riflette anche lo spostamento politico verso destra e verso valori più conservatori e tradizionali da parte di molti uomini giovani, messo in luce negli ultimi anni da diversi sondaggi. La correlazione tra appartenenza religiosa e ideologia politica è confermata anche dal fatto che la percentuale di cristiani tra gli americani che si definiscono progressisti è scesa di 25 punti percentuali dal 2007 al 2024 – passando dal 62% al 37% – mentre tra i conservatori è scesa di soli 7 punti – dall'89% all'82%. Secondo Pew, nonostante questo trend, negli anni futuri potremmo assistere lo stesso a un ulteriore calo di appartenenza religiosità tra la popolazione americana generale, principalmente a causa di quattro ragioni: i giovani sono molto meno religiosi degli adulti e degli anziani; negli ultimi anni nessuna coorte di nascita è diventata più religiosa con l'avanzare dell'età; rispetto alle persone più anziane, meno giovani che hanno avuto un'educazione molto religiosa rimangono molto religiosi anche da adulti; al contrario, chi è stato educato in maniera non religiosa sembra rimanere sempre più non religioso.

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