La reputazione degli Usa sta crollando

La politica dei dazi e l’ostilità di Trump verso gli storici alleati degli Stati Uniti per ora stanno producendo anche per questi ultimi molti più effetti negativi che positivi. Oltre al crollo dei mercati finanziari e alla più ampia instabilità economica provocata dalle azioni imprevedibili del governo americano, le decisioni di Trump stanno causando una vera e propria crisi di reputazione per gli Stati Uniti. Un recente sondaggio di Ipsos condotto in 29 Paesi del mondo mostra come negli ultimi sei mesi la percentuale di quanti affermano che gli Stati Uniti eserciteranno un'influenza positiva sul resto del mondo nel prossimo decennio sia diminuita in 26 Paesi su 29. Oggi, in media, meno della metà degli intervistati – il 46% – ha un’opinione molto o alquanto positiva sull’impatto globale degli Stati Uniti, una percentuale in calo di 13 punti percentuali rispetto al 59% registrato a ottobre 2024. I Paesi dove si registrano le percentuali più basse e i cali più importanti sono quelli europei e nordamericani, ovvero alleati tradizionalmente più stretti degli Stati Uniti. Il Canada – che Trump ha minacciato più volte di voler annettere e contro le cui esportazioni verso gli Stati Uniti ha applicato pesanti dazi commerciali – registra la percentuale più bassa – 19% – e il calo maggiore rispetto al dato di ottobre – -33 punti percentuali. Quasi tutti gli altri Paesi che hanno registrato un calo di oltre 20 punti percentuali tra ottobre e aprile sono europei – oltre a un paio di asiatici e il Messico. Si tratta di Paesi Bassi , Francia , Belgio , Corea del Sud , Svezia , Germania , Spagna , Messico e Polonia . In soli tre Paesi – India, Indonesia e Turchia – non si sono registrate sostanziali variazioni e in 12 su 29 la percentuale di opinioni positive supera quelle negative: un numero che si è tuttavia più che dimezzato nel giro di soli sei mesi, considerato che a ottobre i Paesi in cui la maggioranza degli abitanti aveva un’opinione positiva sull’influenza esercitata dagli Stati Uniti verso il resto del mondo erano ben 25 su 29. Negli stessi Stati Uniti si è registrato un calo di opinioni positive di 14 punti percentuali: dal 77% di ottobre al 63% di aprile. Esiste tuttavia un ampio divario tra i pareri degli elettori del Partito Repubblicano e quelli del Partito Democratico: più di otto repubblicani su dieci pensa che il loro Paese eserciterà un impatto positivo a livello globale nei prossimi 10 anni, contro il 45% dei democratici. Anche durante il primo mandato di Trump la reputazione degli Stati Uniti subì un grave colpo, ma arrivò a toccare i livelli minimi dal 2018 in poi, ovvero più di un anno dopo le elezioni di novembre 2016. Stavolta, il declino è stato molto più rapido e per la prima volta da quando Ipsos conduce la rilevazione, la percentuale media di quanti ritengono positiva l’influenza della Cina nei 29 Paesi sondati ha superato quella relativa agli Stati Uniti: 49% contro 46%.

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