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Trump retrocede il generale Kellogg: inviato solo per Ucraina, non più per la Russia

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Guerra in Ucraina, si attende colloquio Trump-Putin
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Guerra in Ucraina, si attende colloquio Trump-Putin
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Lo ha annunciato il presidente Usa. L'offerta di Putin alle truppe ucraine nell'area di Kursk di deporre le armi è ancora valida, "ma il tempo stringe", ha detto Peskov. Zelensky nega che via sia un accerchiamento delle truppe ucraine nella regione russa di Kursk. Il Cremlino si dichiara "cautamente ottimista" sulla tregua in Ucraina dopo il colloquio tra Putin e l'inviato della Casa Bianca Witkoff a Mosca

Meloni: non previsto invio truppe Italia in Ucraina

"Non è prevista la partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno". Lo ha ribadito la premier Giorgia Meloni nel corso di una riunione in videoconferenza organizzata dal Primo Ministro del Regno Unito, Keir Starmer sull'Ucraina

Nardella: "Lavoriamo per accelerare integrazione Ucraina in Ue"

"Stiamo lavorando con grande impegno per garantire la difesa dell'Ucraina, e anche per accelerare il processo di integrazione della repubblica Ucraina nell'Unione Europea: questo è un altro punto importante". Lo ha affermato Dario Nardella, eurodeputato del Pd, dialogando con Vitali Klitschko, sindaco di Kiev, in una sessione online della scuola di politiche europee Akademeia, di cui lo stesso Nardella è ideatore e presidente del comitato scientifico. Parlando di Klitscho, Nardella ha detto che "il suo ruolo è cruciale, un ruolo strategico, non solo come sindaco di Kiev, ma anche come leader politico e nazionale in Ucraina".

Zelensky nega "accerchiamento delle truppe nel Kursk"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nega che via sia un accerchiamento delle truppe ucraine nella regione russa di Kursk. "L'operazione delle nostre forze nelle aree designate della regione di Kursk continua. Le unità stanno svolgendo i loro compiti esattamente come richiesto. Grazie alle forze ucraine nella regione di Kursk, un numero significativo di forze russe è stato ritirato da altre direzioni. Le nostre truppe continuano a trattenere i raggruppamenti russi e nordcoreani nella regione di Kursk. Non c'è alcun accerchiamento delle nostre truppe", scrive Zelensky su X.

Sindaco Kiev: "Europa sia più forte, più risorse alla difesa"

"Se sei forte, i russi ti prestano attenzione, se sei debole nessuno ti presta attenzione: ecco perché l'Europa deve essere molto più forte". Lo ha detto Vitali Klitschko, sindaco di Kiev, in una sessione online della scuola di politiche europee Akademeia. "Per questo motivo - ha aggiunto - sono molto contento che i leader europei stiano parlando della difesa dell'Europa, che stiano preparando budget per la difesa molto più consistenti, che stiano discutendo di una nuova strategia di difesa per l'Europa e che non dipendano totalmente dagli Usa". Per Klitschko, in ogni caso, "la posizione degli Stati Uniti gioca in questo momento un ruolo molto importante, e il nostro obiettivo principale è quello di non perdere gli Usa, di averli dalla parte dell'Europa e dell'Ucraina". Infatti, secondo il sindaco di Kiev, "il sostegno dell'Unione Europea è molto importante, ma l'Europa non è pronta a produrre molte attrezzature e armi per l'Ucraina". Per questo motivo dunque "la posizione degli Stati Uniti - ha proseguito - gioca un ruolo molto importante; e sì, non sempre possiamo essere d'accordo con ciò che dice Trump, ma cerchiamo di farlo in modo democratico e diplomatico, perché non perdere il sostegno degli Stati Uniti è molto importante. Anche per l'Europa è molto importante avere il sostegno degli Stati Uniti. E gli Stati Uniti hanno grandi risorse per fare pressione sulla Russia. L'Unione Europea non ha così tante risorse come gli americani".

Mattarella: "Doveroso realizzare un futuro di pace"

"Sono lietissimo di condividere questo premio" con Borut Pahor "e con cui, soprattutto, ho avuto il privilegio di condividere un tratto di cammino nell'impegno a favore dell'amicizia tra i nostri due Paesi. Esperienza che abbiamo vissuto non soltanto come dovere civico e istituzionale verso i nostri rispettivi popoli, ma come responsabilità doverosa per la realizzazione di un futuro di pace per il nostro continente. La pericolosa alternativa a questo progetto, Italia, Slovenia, Europa, l'hanno conosciuta in tutta la sua drammaticità". Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Sindaco Kiev: "Trump prema su Putin per fermare la guerra"

"L'amministrazione degli Stati Uniti ha fatto enormi pressioni sul governo ucraino e sul presidente dell'Ucraina" per il cessate il fuoco, per cui "incrociamo le dita e speriamo che Trump faccia esattamente la stessa grande pressione politica su Putin per fermare questa guerra insensata e riportare la pace in Europa". Lo ha affermato Vitali Klitschko, sindaco di Kiev, intervenendo online alla scuola di politiche europee Akademeia. "E' molto complicato difendere i nostri interessi nazionali in senso politico - ha aggiunto -, perché rinunciare a una grande parte del territorio ucraino non è giusto. Non è una soluzione giusta". "Non è una soluzione giusta", ed "è per questo che ho parlato di via politica: tutto il mondo democratico può fare pressione sulla Russia", ha aggiunto Klitschko secondo cui "gli Usa sono un partner molto importante per noi, perché da loro dipende il sostegno finanziario, le armi difensive, il sostegno politico. Siamo d'accordo con il cessate il fuoco. Siamo pronti a farlo. Speriamo che Putin abbia la stessa pressione da parte degli Stati Uniti per cessare il fuoco. Ma se parliamo del cessate il fuoco, dobbiamo anche parlare di fermare la guerra".

Video summit sull'Ucraina: 26 in totale i partecipanti

Sono in totale 26, incluso il padrone di casa Keir Starmer, i rappresentati e leader di Paesi alleati convocati oggi dal premier britannico per un meeting virtuale in collegamento video della cosiddetta 'coalizione dei volenterosi' impegnata a garantire la sicurezza di Kiev dopo un accordo di pace con Mosca. Lo riporta la Bbc, riferendo di aver appreso da fonti di Downing Street che sono presenti diversi Paesi europei, assieme all'Ucraina, all'Australia, al Canada, alla Nuova Zelanda, nonché i vertici di Ue e Nato. Finora, dopo l'intervento introduttivo di Starmer, risultano aver preso la parola il presidente francese, Emmanuel Macron, quello ucraino Volodymyr Zelensky, il neo primo ministro canadese Mark Carney (insediatosi a Ottawa come capo del governo solo ieri in veste di nuovo leader del Partito Liberale al posto di Justin Trudeau) e il segretario generale della Nato, Mark Rutte. Non è chiaro se tutti i leader collegati (fra cui Giorgia Meloni per l'Italia, come confermato da Palazzo Chigi) siano iscritti a parlare, precisa ancora la Bbc.

Starmer: "Gli alleati si preparino a difendere la pace"

I Paesi alleati dell'Ucraina "non possono semplicemente aspettare" che Vladimir Putin si sieda al tavolo della pace per avviare "discussioni serie". Lo ha affermato il premier britannico Keir Starmer intervenendo al meeting virtuale con circa 25 altri leader da lui stesso convocato. "Noi - ha insistito - dobbiamo guardare avanti e avanzare preparandoci a una pace che sia sicura e possa durare. Il che significa rafforzare la difesa dell'Ucraina ma anche essere noi stessi pronti a difendere un eventuale accordo attraverso lo strumento di una coalizione dei volenterosi". Il primo ministro britannico ha quindi ripetuto che occorre altresì "mantenere la pressione su Putin affinché venga al tavolo" negoziale, dopo aver già fatto riferimento in precedenza a una prospettiva di rafforzamento ulteriore nell'immediato delle "pressioni economiche" su Mosca. Dopo l'introduzione di Starmer diffusa in streaming per i media, è stato stabilito che il resto della discussione, con gli interventi dei leader collegati (fra cui Giorgia Meloni), prosegua a "porte chiuse".

"Amici di Trump" in piazza davanti al consolato Usa a Napoli

Nella locandina che annunciava l'evento una foto, realizzata con l'intelligenza artificiale, di Trump e Putin che si stringono la mano. Oggi, davanti al consolato americano sul lungomare Caracciolo a Napoli un gruppo di persone ha partecipato al presidio organizzato dagli 'Amici di Trump' esponendo uno striscione con la scritta 'Fermare la guerra. Far scoppiare la pace'. A prendere la parola sono stati Pietro Diodato e Luigi Mercogliano che hanno esposto le ragioni del sit in. Una manifestazione per esprimere "sostegno al presidente Trump nel percorso di pace'. Oltre agli 'Amici di Trump' in piazza un gruppo di associazioni come 'Comitato fermare la guerra', 'Dio, Patria, Famiglia' 'Europa delle Patrie', 'Italia per la Pace', 'Noi per la famiglia' e 'Area Blu'. "Questa - ha detto Diodato - è un'altra piazza, alternativa a quella per l'Europa che si concentrerà oggi pomeriggio a Roma. Questa è una piazza che vuole offrire un altro racconto di ciò che sta accadendo in Ucraina. Paradossalmente, quelli che oggi si riuniscono a Roma sono gli stessi che agli inizi degli anni '80 protestavano contro gli euromissili, erano a favore della pace sostenuta e finanziata dall'allora Unione Sovietica. Oggi, come in una geometria variabile, la pace, secondo loro, si sposa con la visione bellicistica, con i nuovi armamenti, con gli 800 miliardi di euro che la Von der Leyen, senza tenere in alcun conto del Parlamento europeo e degli Stati sovrani, vuole mettere in campo perchè l'Europa manifesti una visione aggressiva nei confronti della federazione russa".

Starmer apre call con i "volenterosi": pressione su Putin

Il premier britannico Keir Starmer ha aperto un meeting virtuale con circa 25 leader alleati della cosiddetta "coalizione dei volenterosi" a guida anglo-francese (fra cui Giorgia Meloni per l'Italia) riaffermando la necessità di sostenere l'Ucraina e di fare pressione sulla Russia. "Vladimir Putin prima o poi dovrà sedersi al tavolo" della pace, ha detto.

Meloni sente Starmer: partecipa a call con Londra

La premier Giorgia Meloni, che ha sentito in queste ore il premier britannico Keir Starmer, parteciperà alla call con Londra dove saranno collegati anche diversi leader internazionali della coalizione dei "volenterosi" impegnata a garantire la sicurezza di Kiev. Lo si apprende in ambienti diplomatici internazionali. La presidente ribadirà le posizioni già espresse in questi giorni su questo argomento.

Ucraina, Salvini: "Lega un collante, il governo è compatto"

"Un problema la premier Meloni che partecipa al vertice dei volenterosi? No, penso che la Lega sia il collante di questa maggioranza, sia lo stimolo. Giorgia sta facendo un lavoro enorme, noi spingiamo". Così ad Ancona il vice premier e segretario della Lega Matteo Salvini. "La storia della Lega di coraggio, di coerenza, identità: mi hanno accusato di essere un agente al servizio di Putin, follia, perché ritenevo che la guerra dovesse finire al tavolo della diplomazia non nelle trincee, e finisce così". "Il governo è compatto, lo dimostriamo: - ha aggiunto - la Lega è un collante e dà una spinta"

Russia: "Liberati altri due insediamenti nel Kursk"

Le forze armate russe hanno dichiarato di aver liberato gli insediamenti di Rubanshchina e Zaoleshenka nella regione di Kursk nelle ultime 24 ore, ha riferito il Ministero della Difesa. "Il gruppo di battaglia Nord ha liberato gli insediamenti di Zaoleshenka e Rubanshchina", si legge nella dichiarazione riportata dalla Tass.

Kiev: "Nella notte abbattuti 130 droni russi"

L'Ucraina ha dichiarato di aver abbattuto 130 droni lanciati dalla Russia in tutto il Paese durante la notte, mentre si intensificano gli sforzi internazionali per porre fine alla guerra che dura da tre anni. L'aeronautica militare di Kiev ha dichiarato che i droni Shahed di fabbricazione iraniana sono stati abbattuti in 14 regioni e che Mosca ha anche attaccato con due missili balistici.

Starmer riunisce 25 "volenterosi", basta giochetti Putin

Il premier britannico Keir Starmer ha diffuso un messaggio in vista del meeting virtuale da lui convocato stamattina con altri leader della cosiddetta "coalizione dei volenterosi a guida anglo-francese" impegnati a garantire la sicurezza di Kiev dopo un'eventuale pace con Mosca: riunione a cui Londra annuncia la partecipazione di circa 25 leader di vari Paesi europei, di Australia, Nuova Zelanda, oltre che di Volodymyr Zelensky. Starmer accusa Vladimir Putin di non essersi finora mostrato "serio sulla pace" ed evoca nuove "pressioni" per spingerlo a smettere di "fare giochetti sul piano del presidente Trump" per una tregua. Il popolo dell'Ucraina può contare su di noi, ora più che mai", si legge stamane sul profilo X del primo ministro britannico, sotto una fotografia di Starmer e Zelensky pubblicata a mo' di manifesto dell'imminente videocall odierna. Al meeting virtuale è previsto un numero di partecipanti maggiore - seppure non indicato per ora Paese per Paese da Downing Street - rispetto a quello del summit del 2 marzo scorso svoltosi in presenza alla Lancaster House: riunione durante la quale Starmer aveva presentato assieme al presidente francese Emmanuel Macron e allo stesso Zelensky l'idea della 'coalizione dei volenterosi', rivolgendosi in quel caso in totale a una quindicina di leader europei (fra cui Giorgia Meloni per l'Italia), oltre che del Canada e al ministro degli esteri della Turchia. Nel messaggio introduttivo alla video-riunione di oggi, il premier britannico fa riferimento alla volontà di dare "concretezza agli impegni" dei cosiddetti 'volenterosi' sul sostegno e sulle garanzie di sicurezza per Kiev. "Non possiamo consentire al presidente Putin - premette- di fare giochetti sull'accordo presentato dal presidente Trump". "Il disprezzo totale del Cremlino rispetto alla proposta di cessate il fuoco del presidente Trump - prosegue poi Starmer - serve solo a dimostrare come Putin non sia serio sulla pace". Passando quindi agli obiettivi degli alleati dell'Ucraina, sir Keir afferma: "Se la Russia siederà finalmente al tavolo (della pace), noi dobbiamo essere pronti a sorvegliare il cessate il fuoco per assicurare una pace seria e duratura. Se invece non lo farà, dovremo ricorrere a ogni sforzo vigoroso per intensificare la pressione sulla Russia in modo da garantire la fine di questa guerra".

Kiev: quattro feriti in attacchi russi con droni della notte

Nella scorsa notte, le forze russe hanno lanciato attacchi nella regione di Kharkiv con droni, aviazione e sistemi lanciarazzi multipli. Quattro persone sono rimaste ferite, tra cui tre donne di 72, 76 e 56 anni e un uomo di 53 anni. Lo riferisce Ukrinform, citando il capo dell'amministrazione militare regionale Oleh Syniehubov. Secondo il capo regionale, un drone Geran-2 ha colpito un edificio non residenziale a Bohodukhiv intorno alle 320. Tra l'1 e le 2, due droni hanno colpito il tetto di un istituto scolastico, provocando un incendio su un'area di 500 metri quadrati. I primi rapporti indicano che 18 case private e cinque scuolabus sono stati danneggiati. Oltre ai quattro civili feriti, un uomo ha subito uno shock. Syniehubov ha anche riferito che la sera del 14 marzo, l'aviazione russa ha effettuato attacchi alla comunità di Zolochiv utilizzando tre bombe plananti, due delle quali hanno colpito terreni aperti vicino al villaggio di Odnorobivka. Intorno alle 20.30, nel villaggio di Ivashky, sempre nella comunità di Zolochiv, quattro case private, annessi e reti elettriche sono stati danneggiati da attacchi nemici. Una casa è stata completamente distrutta. A Kupiansk, è scoppiato un incendio su su un campo a causa dei bombardamenti e una casa privata è stata danneggiata da più colpi di lanciarazzi alle 15:45. Ieri, nel distretto di Izium, alle 12:26, si è verificato un incendio di sottobosco di 1,5 ettari nella comunità di Oskil a causa dei bombardamenti. Inoltre, alle 10:21 nel villaggio di Borova, un'area di 200 metri quadri di prato è stata incendiata, presumibilmente da artiglieria missilistica. Come riportato da Ukrinform, il 13 marzo, otto persone sono rimaste ferite, tra cui quattro bambini, a causa di attacchi di droni russi e bombardamenti nella regione di Kharkiv.

Mosca: "Iniziato sminamento al confine di Kursk"

Le truppe russe hanno iniziato lo sminamento dei territori della regione di Kursk liberati dalle Forze armate ucraine: lo ha affermato il Ministero della Difesa russo secondo quanto riporta Interfax. "Le truppe del Genio delle Forze armate russe hanno iniziato a svolgere missioni di bonifica dei territori nelle aree di confine della regione di Kursk dalle mine", ha affermato il Ministero in una dichiarazione. Lo sminamento viene eseguito "per ripristinare strutture infrastrutturali e socialmente importanti necessarie per stabilire una vita pacifica e attività economiche nella regione dopo intensi combattimenti", ha affermato la dichiarazione.

Hollande: "L'Europa si svegli, Usa non sono più un alleato"

"Avendo io stesso negoziato gli accordi di Minsk, so che nei prossimi giorni Putin cercherà di accentuare il suo vantaggio sul campo. Giocherà con il tempo e intensificherà ancora la sua offensiva, lasciando al contempo intendere a Trump che si potrà avviare una trattativa per un cessate il fuoco". Così al Corriere della Sera il presidente emerito e deputato socialista francese François Hollande. "L'Europa - sostiene - non ha fatto abbastanza per aiutare l'Ucraina, lasciando agli Usa di Biden il ruolo principale. Trump cambia le carte in tavola perché intende negoziare direttamente con Putin un accordo di pace, escludendo almeno in un primo momento l'Europa. E ha deciso di attaccare da un punto di vista commerciale ed economico l'Europa. Come possiamo considerarlo ancora un nostro alleato? E' soltanto un partner, perché si sta allontanando dai suoi obblighi e perché sta infliggendo danni alle nostre economie". "Dobbiamo conservare la Nato e la solidarietà in caso di aggressione a un Paese membro. Il punto è capire cosa vogliono fare ancora gli Stati Uniti all'interno di questa alleanza. Molti Paesi europei non riescono a rassegnarsi al distacco o addirittura a una possibile rottura. Devono aprire gli occhi. Dobbiamo garantire autonomamente la sicurezza del continente. È forse più facile per la Francia, che ha capacità militari significative e dispone della forza di deterrenza, e più complicato per la Germania, la Polonia, i Paesi Bassi o l'Italia". Sul Pd diviso "ognuno ha la propria storia, e quella del Partito democratico affonda le sue radici lontane nel comunismo, almeno nell'eurocomunismo. Questa storia permette di ricordarci quanto sia stato necessario rompere con il sovietismo russo. La sinistra non vuole la guerra, difende la democrazia, la libertà, l'indipendenza e il diritto internazionale. Questi valori non si negoziano".

Mosca: "Il tempo stringe per deporre armi ucraine nel Kursk"

L'offerta del presidente russo Vladimir Putin alle truppe ucraine nell'area di Kursk di deporre le armi è ancora valida, "ma il tempo stringe", ha detto alla Tass il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. La proposta fatta ieri da Putin di risparmiare i soldati ucraini che deporranno le armi nel Kursk "è ancora valida", ha detto Peskov, che ha poi citato un romanzo di Honorè de Balzac per affermare che "il loro tempo si sta restringendo come una pelle di zigrino". Nel romanzo il protagonista ha un pezzo di pelle magica che esaudisce ogni suo desiderio ma diminuendo ogni volta le sue dimensioni fino a scomparire, e alla sua morte.

Cavo Dragone: "La guerra non conviene nemmeno al Cremlino"

"La storia ci dice che la guerra è un pessimo affare per tutti e proseguirla è un azzardo pericoloso. Non dobbiamo dimenticare che anche la Russia sta pagando un prezzo altissimo". Così al Messaggero il presidente del Comitato militare della Nato ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. "A livello politico - prosegue - la necessità di stabilire nuove 'alleanze strategiche' con l'Iran, la Corea del Nord e la stessa Cina comporta rinunce molto gravose. Credo che le autorità russe siano consapevoli di questa realtà e del fatto che dovranno fare i conti con un dopoguerra non facile". Frattura nella Nato? "Non vedo assolutamente il rischio", risponde, ma se a Kiev non sarà permesso entrarvi, quali garanzie potrà avere? "La prima garanzia continueranno a essere le Forze Armate ucraine. Kiev continuerà a ricevere da più paesi contributori un sostegno importante" per "ricostruire quanto logorato dalla guerra per sviluppare la necessaria deterrenza contro una potenziale nuova aggressione. Le garanzie politiche saranno definite da un giusto accordo di pace che, per essere anche valido e duraturo, dovrà offrire garanzie per tutte le parti coinvolte". Il piano per una missione di interposizione internazionale in Ucraina è "possibile e utile ma a condizioni molto precise - dice l'ufficiale - Innanzitutto, un cessate il fuoco chiaro e rispettato da entrambe le parti. Poi, un mandato forte, preferibilmente sotto egida Onu. Infine, una forza credibile, multinazionale e possibilmente non solo di forze europee, con una presenza significativa lungo tutto il confine russo-ucraino". Ha senso, gli viene chiesto, l'esercito comune europeo? "Come per la Nato, non è corretto parlare di un 'esercito europeo', ma di forze che vengono messe a disposizione di un'organizzazione da parte degli stati membri, per specifiche attività e periodi di tempo limitati. Quindi più che di esercito comune europeo, io parlerei di missioni ed operazioni europee che devono avere come comune denominatore delle forze interoperabili e intercambiabili".

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