C’è un nuovo gender gap tra i giovani: quello politico e ideologico

Un nuovo divario di genere, in questo caso a livello ideologico, sembra emergere tra gli under 30: nella Generazione Z – che comprende i nati nella seconda metà degli anni ‘90 e negli anni 2000 – gli uomini tendono infatti ad avere posizioni più conservatrici rispetto alle loro coetanee. Lo mostra molto bene il Financial Times parlando degli Stati Uniti: qui, secondo un’analisi di Gallup, le giovani donne tra i 18 e i 30 anni sono oggi il 35% più progressiste rispetto ai loro coetanei maschi – e solo pochi anni fa non era così. Anche le ultime elezioni presidenziali del 2024 ci mostrano un gap significativo: secondo gli exit poll della CNN, nella fascia 18-29 anni tra gli elettori maschi Trump ha preso il 49% e Harris il 48%, mentre tra le donne nella stessa fascia d’età Harris ha vinto con il 61% e Trump si è fermato al 38%. Una politica sempre più polarizzante Del resto quasi tutta la Gen Z americana è diventata maggiorenne – e ha quindi iniziato a votare – sotto le presidenze di Trump e Biden, affacciandosi a una politica molto più polarizzante rispetto a quella di pochi anni prima. Aaron Zitner e Andrew Restuccia del Wall Street Journal sostengono proprio, a questo proposito, che l'inclinazione dei giovani maschi verso posizioni più di destra sia anche legata al fatto che Trump abbia costruito, durante le campagne elettorali ma non solo, la sua immagine su un'idea di forte virilità. Basti pensare per esempio all’attentato a cui è sopravvissuto a luglio, ma anche al modo in cui ha affrontato il caso Stormy Daniels, oppure ancora alla sua partecipazione, nell’ultima campagna, al podcast di Joe Rogan, molto popolare tra i giovani maschi negli USA. Proprio un sondaggio di un anno fa del Pew Research Center mostra che il 27% degli uomini statunitensi nella fascia 18-49 anni pensa che gli avanzamenti sociali delle donne siano avvenuti a scapito del genere maschile, e il dato sale al 40% tra gli elettori di Trump. Almeno negli Stati Uniti, quindi, c’è un legame sicuramente stretto tra questo crescente gender gap nel comportamento di voto e Donald Trump. Un trend non solo americano Ritroviamo comunque questo trend anche spostandoci in Europa. In Germania e nel Regno Unito, per esempio, le giovani donne sono rispettivamente 30 e 25 punti più progressiste dei loro coetanei, ma anche in Polonia, guardando i dati delle elezioni generali del 2023, si osserva che quasi il 50% degli uomini di età compresa tra 18 e 21 anni ha votato per il partito di estrema destra Konfederacja, contro solo il 16% delle giovani donne della stessa età. In Corea del Sud il fenomeno appare ancora più accentuato: il movimento #MeToo ha innescato, qui più che altrove, una marcata adesione a valori femministi e progressisti tra le giovani donne, mentre i giovani uomini hanno reagito schierandosi in massa con il Partito del Potere Popolare, principale forza di destra che esprime peraltro l’attuale presidente Yoon Suk Yeol. E il fatto che ragazzi e ragazze abbiano sempre più visioni del mondo contrapposte potrebbe non essere solo una semplice constatazione, ma potrebbe avere risvolti sociali importanti. Per esempio, secondo i dati del Korean Statistical Information Service, il numero di matrimoni in Corea del Sud è in costante calo, mentre il tasso di fertilità nel 2022 è sceso a 0,78 figli per donna ed è il più basso al mondo: il fatto che i giovani uomini e le giovani donne tendano ad avere ideologie diverse tra loro può contribuire – pur essendo altri i fattori principali – al calo di matrimoni e nascite?

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