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Il caso Almasri, una storia che si ripete

Michele Cagiano de Azevedo

Michele Cagiano de Azevedo

©IPA/Fotogramma

Sul capo della polizia giudiziaria libica pende un mandato d'arresto della Corte penale internazionale perché, sotto la sua guida, nella prigione di Mitiga sarebbero state uccise 34 persone e violentato un bambino. Ma i crimini perpetrati nel carcere libico impongono una riflessione, più ampia, sui rapporti fra Tripoli e Roma. Fatti di strette di mano, interessi economici e brutalità. Ripetute, ciclicamente, da decenni

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