Povertà, quali sono i Paesi più a rischio in Unione europea

Nel 2023 il 16,2% della popolazione dell’Unione europea, circa 71,7 milioni di persone, era a rischio povertà. Dopo un leggero aumento in seguito alla Grande Recessione del 2007, che ha fatto registrare un picco del 17,3% nel 2015, recentemente la percentuale di persone a rischio povertà nell’Ue è tornata quasi ai livelli pre-crisi. Eurostat definisce Il tasso di rischio di povertà come la quota di persone con un reddito disponibile inferiore alla soglia di rischio di povertà, fissata al 60% del reddito disponibile mediano nazionale, calcolato dopo i trasferimenti sociali legati alle misure di welfare. La situazione varia però in maniera considerevole a seconda dello Stato in cui ci si trova. I Paesi Baltici , quelli dell’estremo est dell’Unione e la Spagna registrano i tassi più alti, con percentuali di persone a rischio povertà comprese tra il 20% e il 22,5%. Il dato relativo alla Romania, tuttavia, è diminuito di oltre tre punti percentuali rispetto all’anno in cui il Paese è entrato a far parte dell’Unione europea, ovvero il 2007, quando ammontava al 24,6%. Discorso simile, anche se in misura minore, vale per la Bulgaria, che nello stesso lasso di tempo ha visto la percentuale di popolazione a rischio povertà diminuire di circa un punto percentuale e mezzo . Il tasso relativo ai Paesi Baltici, entrati a far parte dell’Ue nel 2004, è rimasto invece piuttosto stabile e nel caso dell’Estonia è addirittura aumentato, dal 18,3% del 2005 al 22,5% del 2023. I Paesi dell’Ue con le più basse percentuali di persone a rischio povertà sono Paesi Bassi , Slovenia , Belgio , Finlandia , Irlanda , Danimarca e Repubblica Ceca . Germania e Francia si trovano entrambe a metà classifica, con valori rispettivamente del 14,4% e del 15,4%. Particolarmente sorprendenti i dati relativi a Svezia, Polonia e Irlanda, che tra il 2005 e il 2023 hanno visto nel primo caso un radicale aumento della percentuale di persone a rischio povertà e nel secondo e il terzo un’altrettanto drastica diminuzione . In Italia enormi differenze tra Nord e Sud In Italia la percentuale di persone a rischio povertà nel 2023 corrispondeva al 18,9%. Una percentuale in calo rispetto al picco del 20,6% raggiunto nel 2016, e tornata al di sotto dei livelli pre-crisi . Ma nel nostro Paese si registrano vaste differenze tra le regioni del nord e quelle del sud. Se escludiamo la regione d’oltremare francese della Guyana, la Calabria, la Sicilia e la Campania sono di gran lunga le regioni con i più alti tassi di persone a rischio povertà dell’Unione europea, con percentuali rispettivamente del 40,6%, 38% e 36,1%. Esclusi anche gli altri territori d’oltremare dei Paesi europei, le regioni dell’Ue che più si avvicinano ai dati relativi al sud Italia sono quelle romene del Nord-Est e del Sud-Ovest e quella spagnola dell’Andalusia . Al contrario, la Provincia Autonoma di Bolzano , l’Emilia-Romagna e la Provincia Autonoma di Trento , rientrano tutte e tre nella top 10 delle regioni Ue con i le percentuali di persone a rischio povertà più basse. La percentuale di persone a rischio povertà nelle Regioni italiane Provincia Autonoma di Bolzano: 3,9% Emilia-Romagna: 5,8% Provincia Autonoma di Trento: 7,5% Toscana: 10,2% Lombardia: 10,6% Umbria : 10,6% Valle d’Aosta: 10,8% Marche: 11,1% Veneto: 11,2% Friuli-Venezia Giulia: 11,7% Piemonte: 11,9% Liguria: 12,5% Molise: 20,6% Lazio: 21,7% Puglia: 24,5% Basilicata: 24,5% Abruzzo: 24,9% Sardegna: 29% Campania: 36,1% Sicilia: 38% Calabria: 40,6% Fonte: Eurostat

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