Idf rivendica l'attacco in risposta ai missili e droni lanciati dagli Houthi contro Israele. "Stiamo facendo dei progressi reali sugli ostaggi a Gaza". Lo ha riferito il presidente americano ancora in carica, Joe Biden, riferendo di aver parlato con i negoziatori. Il numero delle vittime degli scontri a Gaza riferito dal ministero della Salute palestinese potrebbe essere sottostimato di almeno il 40%. Tajani in visita da Al Jolani: "Italia pronta a fare la sua parte per favorire processo di riforme in Siria”
Idf: colpito in Libano camion carico di armi di Hezbollah
Numerosi terroristi di Hezbollah sono stati identificati mentre caricavano armi su un camion nel sud del Libano, il mezzo è stato colpito dall'aeronautica militare israeliana. Lo riferisce l'Idf.
Usa: possibile intesa su ostaggi prima che Trump si insedi
Un accordo sul rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza "è possibile prima dell'insediamento di Trump" il 20 gennaio. Lo ha detto John Kirby in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti. "C'è ancora molto lavoro da fare", ha precisato il funzionario.
Tajani: da Jolani impegno a fermare immigrazione illegale
Il nuovo leader siriano Ahmed Al Sharaa, conosciuto col nome di Abu Mohammad al-Jolani, si è impegnato a fermare "l'immigrazione illegale". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Beirut.
Beirut, due morti in raid Israele su Libano meridionale
Due persone sono morte in un raid aereo sul Libano meridionale. Lo ha riferito il ministero della Sanità libanese, attribuendo il raid a Israele. Secondo l'agenzia di stampa Nna, nell'attacco, condotto presumibilmente da un drone, è stata presa di mira un'auto a Tayr Debba.-
La Polonia garantisce immunità a Netanyahu, Ue: "Rispettare mandato d'arresto"
Lo ha sottolineato un portavoce della Commissione commentando la decisione di Varsavia di garantire "libero accesso" al premier israeliano per la cerimonia degli 80 anni della liberazione di Auschwitz-Birkenau nonostante la sentenza della Cpi LEGGI
Mo: fonti Hamas, dispersi maggior parte detenuti israeliani nel nord di Gaza
Una fonte autorevole delle brigate Qassam, braccio armato di Hamas, ha riferito ad Al Jazeera che, a causa dell'operazione militare israeliana, la maggior parte dei prigionieri israeliani detenuti nel nord di Gaza “sono ora dispersi”. La fonte ha aggiunto che le Brigate Qassam “avevano ripetutamente messo in guardia dal raggiungimento di questo risultato”, di cui sono responsabili il premier Benjamin Netanyahu e l'esercito israeliano. “Le Brigate Qassam ancora una volta ritengono il governo nemico e il suo esercito pienamente responsabili della vita e del destino dei loro prigionieri”, ha detto.
Netanyahu, Houthi pagano prezzo alto per loro aggressione
"Come avevamo promesso, gli Houthi stanno pagando e continueranno a pagare un prezzo alto per la loro aggressione contro di noi". Lo ha affermato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, rivendicando gli attacchi odierni contro diversi siti dei ribelli yemeniti filo-iraniani a Sana'a e Hodeida. "Gli Houthi sono un'estensione dell'Iran e servono gli obiettivi terroristici dell'asse iraniano in Medio Oriente. Costituiscono un pericolo per Israele e per l'intera regione, compreso un danno alla libertà di navigazione globale", ha proseguito il leader israeliano. "Non tollereremo danni ai nostri cittadini e al nostro Paese. Agiremo con decisione e forza contro qualsiasi fattore che minacci lo Stato di Israele, ovunque e ogni volta che sarà necessario", ha concluso Netanyahu.
Katz a Houthi, non ci sarà immunità, vi distruggeremo
"Non ci sara' immunita'" per gli Houthi che lanciano missili e droni contro Israele dall'inizio della guerra a Gaza. Lo ha assicurato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, definendo l'attacco odierno in yemen contro i ribelli filo-iraniani "un chiaro messaggio". "V i inseguiremo, vi daremo la caccia e distruggeremo le infrastrutture terroristiche che avete creato", ha affermato. "Il porto di Hodeidah e' paralizzato e il porto di Ras Isa è in fiamme e il messaggio è chiaro: chiunque danneggi Israele verrà colpito molto molto di piu'", ha aggiunto.
Idf, raid contro Houthi in risposta a missili su Israele
L'esercito israeliano rende noto di aver attaccato obiettivi militari e la centrale elettrica di Hizaz sulla costa ovest e all'interno del territorio yemenita dove opera il gruppo filoiraniano in risposta ai missili e droni lanciati dagli Houthi contro Israele. Colpiti il porto di Ras Isa a Hodeidah, basi militari da dove partono gli attacchi degli Houthi contro navi commerciali e zone civili e militari in Israele.
Siria, Tajani a Damasco incontra Al Jolani. Il ministro: "Italia ponte tra Siria e Ue"
Il ministro degli Esteri ha incontrato il presidente ad interim della Siria e ha ribadito la volontà dell'Italia di "favorire il processo di riforme in Siria”. Nel viaggio di rientro da Damasco Tajani farà tappa a Beirut, in Libano. LEGGI L'ARTICOLO
Media, 30 attacchi aerei sullo Yemen da Usa, Israele e Gb
Secondo Sky News Arabia e l'agenzia di stampa yemenita Saba, Stati Uniti, Israele, e Regno Unito hanno lanciato 30 raid aerei a Sanaa e sul porto di Hodeidah nello Yemen. Sarebbe stata presa di mira anche una grande centrale elettrica nei pressi della capitale. Gli abitanti dell'area di Sanaa riferiscono di almeno 10 ondate di attacchi nella stessa capitale., diretti pure contro obiettivi sotterranei degli Houthi, tra cui il quartier generale del gruppo sostenuto dall'Iran, siti radar e lanciatori vicino alla costa. Nella zona in cui sono avvenuti gli attacchi, la milizia filoiraniana gestisce le basi da cui ha lanciato attacchi contro navi commerciali nel Mar Rosso e contro Israele.
Tajani: "Cordoglio per vittime moschea Damasco, ero lì poco prima"
''Esprimo cordoglio per le vittime del grave incidente accaduto questa mattina nella moschea Omayyadi di Damasco. Ero lì poche ore prima per testimoniare la volontà del governo italiano a favorire il dialogo interreligioso. Prego per la salute dei feriti''. Così il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani su 'X'
Calca in moschea Omayyadi a Damasco, 3 morti
Almeno tre persone sono morte e altre cinque sono rimaste ferite in una calca nella moschea degli Omayyadi a Damasco, dove poche ore prima si era recato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Lo ha reso noto in un post su Facebook la Difesa civile siriana conosciuta anche come 'Caschi bianchi'.
Nella nota la Difesa civile ha spiegato che i fatti sono accaduti durante "un evento organizzato da civili". La moschea degli Omayyadi è la più grande di Damasco e una delle più antiche al mondo.
Media, bombardamenti sulla capitale dello Yemen Sanaa
Gli attacchi aerei avvengono in contemporanea con la manifestazione settimanale contro Israele nella capitale yemenita Sanaa. Media legati agli Houthi hanno riportato una serie di raid aerei anche sul porto di Ras Issa nella provincia di Hodeidah, dove si ritiene che arrivino le armi inviate dall'Iran. Ieri sera gli Houthi hanno lanciato tre droni contro Israele, i velivoli senza pilota sono stati intercettati prima di esplodere e senza causare danni. Secondo l'Idf, dall'inizio della guerra, gli Houthi hanno lanciato 40 missili balistici e 320 droni sul territorio israeliano.
Iran, non usiamo territorio di Paesi terzi per attaccare nemici
Il comandante delle Guardie della rivoluzione iraniana, Hossein Salami, ha affermato che l'Iran non ha utilizzato il territorio di altri Paesi amici per attaccare i suoi nemici, aggiungendo che gli attacchi della Repubblica islamica contro Israele sono stati lanciati dal territorio iraniano. "Non abbiamo sparato un solo proiettile al nemico dalla Siria e dal Libano", ha detto Salami, come riferisce Mehr, rinnovando le minacce contro Israele. "Non ci siamo indeboliti o ritirati dalle nostre posizioni politiche. Al contrario, siamo in grado di distruggere le basi regionali dei nemici", ha detto il capo dei pasdaran, aggiungendo che "presto saranno svelati complessi sotterranei di missili e droni e potrete vedere la grandezza e la profondità invisibili del potere dell'Iran".
Ordine di Malta: "Impegnati in aiuti a palestinesi e libanesi"
"L'impegno dell'Ordine nel fornire assistenza umanitaria alle popolazioni palestinese e libanese si basa non solo sulle legittime necessità di questi popoli sofferenti, ma anche sullo speciale attaccamento dell'Ordine alla Terra Santa": lo ha affermato il Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta, Fra' John Dunlap, che stamattina ha ricevuto a Roma, presso la Villa Magistrale, gli ambasciatori dei 114 Paesi e delle istituzioni con cui l'Ordine intrattiene relazioni diplomatiche bilaterali. "Questa è la regione in cui l'Ordine è nato quasi 1.000 anni fa e ha sviluppato le sue prime attività. Questa è la terra in cui è stato fondato il primo ospedale gestito dall'Ordine, a Gerusalemme", ha aggiunto dopo aver illustrato l'intervento umanitario a Gaza, con la consegna di cibo e altri beni di soccorso, garantendo che l'assistenza continuerà "su base regolare, finché sarà necessario". "La nostra posizione è la stessa per quanto riguarda la popolazione della Cisgiordania, dove le condizioni di vita e la situazione umanitaria hanno continuato a deteriorarsi a un ritmo spaventoso", ha sottolineato ancora Dunlap, esprimendo la propria preoccupazione per la situazione a Betlemme, che vede un "drastico calo di visitatori e pellegrini" ma dove resiste la presenza dell'Ordine, "soprattutto attraverso l'Ospedale della sacra Famiglia". Il Gran Maestro ha evidenziato anche il "ruolo cruciale" svolto in Libano dall'Ordine, "attivo nel settore sanitario, nell'agricoltura, nell'istruzione e nella formazione professionale". Dunlap ha dedicato anche un pensiero a Israele: "Il nostro cuore va a quegli israeliani presi in ostaggio. Che Dio protegga loro e le loro famiglie. Speriamo in un rilascio immediato".
Siria, Tajani: "Da oggi nuovo corso relazioni politiche, diplomatiche e di amicizia"
"A Damasco ho incontrato il nuovo leader politico siriano, Ahmed al Sharaa. Da oggi diamo vita ad un nuovo corso di relazioni politiche, diplomatiche e di amicizia tra Italia e Siria. Pronti a sostenere la ripartenza economica e sociale di un Paese mediterraneo ricco di storia e legami con l’Italia". Così in un post su X il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, con una foto della stretta di mano a Damasco con al Sharaa.
Pd: "Il governo attivi subito misure per la crisi della Palestina"
"Nei territori palestinesi occupati la situazione è drammatica: il 90% della popolazione sfollata, il 60% delle infrastrutture distrutte e un accesso agli aiuti umanitari gravemente ostacolato. In Cisgiordania e Gerusalemme Est, demolizioni, sfollamenti e violenze dei coloni aggravano ulteriormente una crisi senza precedenti. Nonostante l'urgenza, 10 progetti di cooperazione italiani, approvati nel 2023, restano bloccati per ragioni burocratiche, mentre 2 milioni di euro di fondi di emergenza deliberati nel marzo 2024 non sono stati ancora assegnati, come denunciano le Organizzazioni della Società Civile". Lo affermano i parlamentari del Partito democratico Lia Quartapelle, Laura Boldrini, Giuseppe Provenzano, Enzo Amendola e Fabio Porta che hanno presentato un'interrogazione parlamentare urgente. "L'inspiegabile inazione del governo di fronte a questa tragedia è imperdonabile dal punto di vista politico e criminale dal punto di vista umanitario," spiega Lia Quartapelle. "La crisi umanitaria e' talmente grave, a Gaza e in Cisgiordania, che nessuna titubanza può essere ammissibile. Le nostre associazioni e Ong hanno esperienza, curricula e competenze di cruciale importanza per la popolazione della Striscia e dei Territori palestinesi occupati. Tenerle bloccate senza rinnovare i contratti è una decisione scellerata che contribuisce solo ad aggravare la disperata condizione delle persone più fragili", prosegue Laura Boldrini.
I parlamentari dem chiedono l'immediata rimozione degli ostacoli, l'avvio dei progetti e misure concrete per rispondere a una crisi che non puo' piu' essere ignorata.
Siria, media: "Domani premier e ministro degli Esteri libanesi a Damasco"
Il premier ad interim libanese, Najib Miqati, sarà domani a Damasco per incontrare il nuovo leader siriano, Ahmed al-Sharaa. Ad accompagnarlo nella missione ci sarà il ministro degli Esteri, Abdallah Bou Habib. Lo riferiscono i media libanesi, all'indomani dell'elezione del nuovo capo di Stato libanese, Joseph Aoun, dopo oltre due anni di vuoto di potere. Secondo i media del Paese dei Cedri, al-Sharaa ha invitato Miqati nella capitale siriana durante un colloquio telefonico avvenuto la scorsa settimana.
Siria, Tajani a Damasco incontra Al Jolani. Il ministro: "Italia ponte tra Siria e Ue"
Il ministro degli Esteri ha incontrato il presidente ad interim della Siria e ha ribadito la volontà dell'Italia di "favorire il processo di riforme in Siria”. Nel viaggio di rientro da Damasco Tajani farà tappa a Beirut, in Libano. LEGGI L'ARTICOLO