Guerra Israele-Hamas, media: 30 attacchi aerei sullo Yemen da Usa, Israele e Gb. LIVE

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Idf rivendica l'attacco in risposta ai missili e droni lanciati dagli Houthi contro Israele. "Stiamo facendo dei progressi reali sugli ostaggi a Gaza". Lo ha riferito il presidente americano ancora in carica, Joe Biden, riferendo di aver parlato con i negoziatori. Il numero delle vittime degli scontri a Gaza riferito dal ministero della Salute palestinese potrebbe essere sottostimato di almeno il 40%. Tajani in visita da Al Jolani: "Italia pronta a fare la sua parte per favorire processo di riforme in Siria”

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Damasco: "Il ministro degli Esteri Al-Shaibani riceve Tajani"

“Il ministro degli Esteri Asaad Al-Shaibani ha ricevuto una delegazione della Repubblica Italiana guidata dal ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani al Palazzo del popolo di Damasco”. Lo riferisce una nota della agenzia di stampa siriana Sana.

Turchia: "Non vogliamo occupare parti della Siria"

"La Turchia non punta ad occupare alcuna parte del territorio siriano e non ha alcuna agenda nascosta". Lo ha affermato il ministro degli Esteri di Ankara, Hakan Fidan, durante una conferenza stampa a Istanbul, trasmessa dalla tv di Stato Trt. "Ora è in vista la fine dell'organizzazione separatista e le sue estensioni in Siria", ha aggiunto Fidan, in riferimento alle forze curde siriane Ypg e al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), entrambe ritenute organizzazioni terroristiche da Ankara. 

Siria, Meloni sente Erdogan: "Auspicio per una transizione pacifica e inclusiva"

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto ieri una conversazione telefonica con il Presidente della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdoğan. Al centro del colloquio - si legge in una nota di Palazzo Chigi - "la situazione in Medio Oriente ed in particolare in Siria, a un mese dalla caduta del regime di Assad". I due leader "hanno reiterato l'auspicio che la transizione in corso sia pacifica ed inclusiva, che assicuri pienamente l'integrazione di tutte le componenti della società siriana e che possa contribuire alla stabilità e alla sicurezza regionale".

Meloni e Erdoğan "si sono inoltre concentrati sulle relazioni bilaterali ed in particolare sulle opportunità di rafforzamento della cooperazione economica, giudiziaria ed industriale anche in vista del prossimo Vertice intergovernativo in programma nei prossimi mesi", conclude la nota.

L'Iran condanna gli attacchi degli Usa in Yemen

L'Iran ha condannato gli attacchi, rivendicati mercoledì dagli Stati Uniti, contro due depositi sotterranei di armi nello Yemen, in aree controllate dai ribelli Houthi. "Queste azioni criminali non possono minare la determinazione dell'eroico popolo dello Yemen nel suo sostegno e nella sua solidarietà nei confronti dell'oppresso popolo di Palestina", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmail Baghaei, come riferisce Mehr, dopo avere condannato l'azione. Definendo i raid una violazione del diritto internazionale, il funzionario ha sottolineato che gli attacchi contro gli Houthi da parte di Usa e Regno Unito "sono commessi con l'obiettivo di sostenere il regime criminale sionista" e che rappresentano una chiaro esempio di "crimine di aggressione" secondo lo statuto della Corte penale internazionale. 

Siria, Kallas: "L'Ue può allentare le sanzioni con progressi tangibili"

"A Roma ho partecipato all'incontro del Quintetto per coordinare gli sforzi per la transizione della Siria. Con Germania, Francia, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, abbiamo ribadito la necessità di un governo inclusivo che protegga tutte le minoranze. L'Ue potrebbe allentare gradualmente le sanzioni a patto che ci siano progressi tangibili". Lo scrive Kaja Kallas, Alta Rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri, in un post sui social.

In un incontro promosso dal ministro italiano degli Esteri Antonio Tajani, che nella notte si è recato a Damasco, i rappresentanti dei cinque Paesi (riuniti nella formula del cosiddetto Quint, o Quintetto) e la rappresentante dell'Ue hanno trattato tra giovedì e venerdì la questione del nuovo governo insediatosi in Siria. Kallas ha incontrato anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro della Difesa Guido Crosetto.

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L'Idf conferma la morte dell'ostaggio 22enne Hamza Ziyadne

Le forze di difesa israeliane (Idf) confermano la morte di un altro ostaggio, il 22enne Hamza Ziyadne, all'indomani del funerale del padre Youssef, anche lui ostaggio di Hamas. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. La notizia giunge mentre sono in corso complessi colloqui per arrivare a un cessate il fuoco a Gaza, con trattative incentrate sulla liberazione di una parte degli ostaggi. La famiglia del giovane ostaggio ha detto di essere stata informata che il suo corpo è stato identificato dall'Abu Kabir Forensic Institute. I resti di Ziyadne sono stati recuperati dall'Idf in un tunnel a Rafah, nella parte meridionale di Gaza, martedì sera, insieme al corpo del padre Youssef, 53 anni. L'Idf ha fatto sapere che i suoi rappresentanti hanno informato la famiglia di Ziyadne della notizia questa mattina, in seguito al processo di identificazione da parte dell'istituto forense. Secondo la ricostruzione dei fatti da parte dell'esercito, "Hamza e Youssef sono stati rapiti vivi il 7 ottobre e sono stati uccisi durante la prigionia di Hamas. L'Idf e lo Shin Bet condividono il dolore della famiglia in questo momento difficile", si legge in un nota delle forze armate. "L'Idf e lo Shin Bet stanno facendo ogni sforzo per restituire tutti gli ostaggi il più rapidamente possibile", precisa la dichiarazione. A questo punto, le autorita' israeliane ritengono che 94 dei 251 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre siano ancora a Gaza, compresi i corpi di almeno 34 morti confermati dall'Idf. Hamas ha rilasciato 105 civili durante una tregua di una settimana a fine novembre e quattro ostaggi sono stati rilasciati prima di allora. Otto ostaggi sono stati salvati vivi dalle truppe e sono stati recuperati anche i corpi di 40 ostaggi, compresi tre uccisi per errore dai militari mentre cercavano di sfuggire ai loro rapitori. Hamas sta anche trattenendo due civili israeliani che sono entrati nella Striscia nel 2014 e nel 2015, così come i corpi di due soldati dell'Idf che sono stati uccisi nel 2014. 

Attacco drone israeliano uccide 2 persone a Khan Younis

Almeno una persona è stata uccisa e altre due sono rimaste ferite in un attacco di droni israeliani a ovest di Khan Younis, nella striscia di Gaza meridionale. Lo riporta al Jazeera.

Libano, il nuovo Presidente è il capo dell'esercito Joseph Aoun. VIDEO

Usa, consigliere Waltz: "Far uscire la nostra gente da Gaza"

Il futuro consigliere per la sicurezza degli Stati Uniti, Mike Waltz, ha dichiarato che la visione del presidente eletto Donald Trump include "far uscire la nostra gente da Gaza". Le sue considerazioni sulla politica estera di Trump, in particolare in Medio Oriente, sono state rilasciate al notiziario di estrema destra Breitbart. Tuttavia Waltz non ha fornito dettagli su chi intendesse con "la nostra gente" o su come Trump intenda farla uscire. Waltz ha aggiunto che Trump sta considerando come "il post-Gaza sia cosi' diverso che un altro 7 ottobre non possa accadere di nuovo". 

Siria, Tajani arrivato a Damasco

Antonio Tajani è arrivato a Damasco nella notte. Lo comunica la Farnesina. Nella capitale siriana, il ministro degli Esteri incontrerà il nuovo leader (Abu Mohammed al-Jawlani), il ministro degli Esteri, società civile, cristiani.

"Il nostro obiettivo è avere una Siria stabile, l'unità territoriale e che tutti siano riconosciuti come cittadini con uguali diritti e doveri - ha dichiarato ieri a Villa Madama il vice premier, a margine della riunione dei ministri degli Esteri del Quintetto sulla Siria - Siamo favorevoli al rientro dei rifugiati dai paesi vicini perché la situazione sia stabile in tutto il Medio Oriente". 

Per la terza notte attacchi dei coloni israeliani in Cisgiordania

Per la terza notte di fila, coloni israeliani hanno fatto irruzione in un villaggio della Cisgiordania e hanno incendiato delle proprietà palestinesi. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. L'ultimo incidente è avvenuto nel villaggio di Khirbet Abu Falah, a nord-est di Ramallah. Riprese video mostrano un edificio utilizzato dai contadini alla periferia del villaggio che va a fuoco. Sul muro esterno dell'edificio si vedono dei graffiti con la scritta "Revenge Funduq", in riferimento all'area in cui è avvenuto l'attacco. Sono tre giorni che coloni sferrano attacchi notturni in tutta la Cisgiordania, ma finora non sono stati effettuati arresti. Il Dipartimento per le indagini interne della polizia (Dipi) ha annunciato che un'indagine su un alto ufficiale di polizia è incentrata sul sospetto che si sia deliberatamente rifiutato di indagare su presunti attacchi nazionalisti ebrei in Cisgiordania, apparentemente per migliorare la sua posizione nelle forze di polizia. La violenza dei coloni si è intensificata da quando il parlamentare di estrema destra Itamar Ben Gvir è diventato ministro responsabile della polizia, due anni fa. Prima di entrare in politica, Ben Gvir ha negato la violenza da parte dei coloni e ha difeso gli israeliani presumibilmente coinvolti in tali attacchi. 

Libano, Biden: "Aoun è il leader giusto"

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, accoglie con favore l'elezione di Joseph Aoun a Presidente del Libano, affermando in una nota che il capo dell'esercito è il "leader giusto" per il Paese devastato dalla guerra. "Il presidente Aoun ha la mia fiducia. Credo fermamente che sia il leader giusto per questa volta", afferma Biden, aggiungendo che Aoun fornirà una "leadership critica" nella supervisione di un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah.

A Gaza morti sottostimate, sarebbero già più di 70.000

Il numero delle vittime degli scontri a Gaza riferito dal ministero della Salute palestinese potrebbe essere sottostimato di almeno il 40%: il bilancio reale potrebbe aver già superato quota 70.000 morti, per il 59% donne, bambini e anziani. Lo indica un'analisi statistica indipendente pubblicata sulla rivista The Lancet dai ricercatori della London School of Hygiene & Tropical Medicine guidati dall'epidemiologa Zeina Jamaluddine. Gli studiosi stimano che dall'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 fino al 30 giugno 2024 le vittime della guerra a Gaza sarebbero state 64.260, un numero nettamente superiore ai 37.877 morti riportati per lo stesso periodo dal ministero della Salute palestinese (che nel suo ultimo bilancio aggiornato al 9 gennaio 2025 ha riferito un totale di 46.006 morti in 15 mesi di guerra). Secondo i calcoli dei ricercatori, lo scorso ottobre il numero totale di decessi per lesioni traumatiche avrebbe già superato quota 70.000. A questi si devono poi aggiungere i decessi non correlati a traumi, ma causati dall'interruzione dell'assistenza sanitaria, dall'insicurezza alimentare, dalla carenza di acqua e servizi igienici e dalle malattie.  Complessivamente, le violenze a Gaza avrebbero causato la morte di circa il 3% della popolazione: il 59% delle vittime erano donne, bambini e anziani. I ricercatori sono giunti a queste conclusioni utilizzando il  metodo statistico di cattura-ricattura, che sovrappone i dati provenienti da più fonti per arrivare a stime dei decessi quando non tutti i dati vengono registrati. Le fonti usate per lo studio includevano i registri dell'obitorio dell'ospedale del Ministero della Salute palestinese, un sondaggio online e i necrologi sui social media. La significativa sottostima dei decessi emersa sarebbe riconducibile al deterioramento dell'infrastruttura sanitaria di Gaza e alla conseguente incapacità di contare i morti nel mezzo delle violenze in corso. "L'Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha già condannato l'elevato numero di civili uccisi nella guerra a Gaza - afferma Jamaluddine - e le nostre scoperte suggeriscono che il numero di decessi per lesioni traumatiche è sottostima di circa il 41%. Questi risultati sottolineano l'urgente necessità di interventi per salvaguardare i civili e prevenire ulteriori perdite di vite umane". 

Houthi: "Attaccheremo le navi finché dura la guerra a Gaza"

Gli Houthi dello Yemen hanno comunicato al mediatore speciale delle Nazioni Unite, Hans Grundberg, che non interromperanno gli attacchi alle navi nel Mar Rosso finché Israele non metterà fine alla sua guerra a Gaza. Lo scrive Al Jazeera. Grundberg si trovava nella capitale yemenita Sanàa per tre giorni di colloqui volti a porre fine alla guerra civile yemenita, iniziata nel 2014, oltre che per affrontare altre questioni regionali. Gli Houthi, che controllano vasti territori nel nord dello Yemen, hanno iniziato a lanciare attacchi contro le navi nel Mar Rosso nel 2023 in solidarietà con i palestinesi di Gaza. Questa campagna è stata contrastata con attacchi regolari da parte di Israele, Stati Uniti e Regno Unito. "Abbiamo informato l'inviato Onu durante la sua visita a Sanàa che la fine delle tensioni nel Mar Rosso non sarà possibile senza fermare i crimini di guerra e il genocidio a Gaza," ha dichiarato il Ministero degli Affari Esteri controllato dagli Houthi in un comunicato. "Fermare i crimini di guerra e il genocidio in cambio di una fine delle tensioni nel Mar Rosso è l'unica equazione fattibile ed è meno costosa dell'escalation".

Biden: "Stiamo facendo progressi sugli ostaggi a Gaza"

"Stiamo facendo dei progressi reali sugli ostaggi a Gaza". Lo ha detto nelle scorse ore il presidente Joe Biden riferendo di aver parlato con i negoziatori.

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