Diritti umani, le 12 migliori buone notizie del 2024 selezionate da Amnesty International

Dall'approvazione in Grecia del matrimonio egualitario con possibilità di adozione per le coppie dello stesso sesso, alla firma in Sierra Leone della legge contro i matrimoni forzati e precoci, il 2024 ha portato diversi cambiamenti nel panorama dei diritti umani. Amnesty International - organizzazione non governativa internazionale a tutela di libertà, verità, giustizia e dignità - ha raccontato l’anno attraverso 12 buone notizie, una per mese. Anche se i diritti umani restano gravemente compromessi in molti Stati del mondo, queste buone notizie sono la prova di come l’impegno collettivo e la perseveranza possano generare cambiamenti concreti. Diritti sessuali e riproduttivi - Andorra Il 17 gennaio l'attivista per i diritti delle donne Vanessa Mendoza Cortés è stata assolta dall’accusa di diffamazione. Presidente dell’organizzazione non governativa Stop alla violenza, era stata denunciata per “reato contro il prestigio delle istituzioni” per aver dichiarato nel 2019, di fronte al Comitato delle Nazioni Unite sull’eliminazione della discriminazione contro le donne, che ad Andorra era impossibile abortire. Inizialmente, le accuse erano tre e prevedevano pene severe, tra cui il carcere. Dopo le proteste internazionali, due accuse sono state ritirate. Per la terza, Mendoza Cortés rischiava una multa di 6.000 euro, un risarcimento danni di ulteriori 6.000 euro e sei mesi di interdizione dai pubblici uffici. L’assoluzione ha rappresentato una svolta significativa in una vicenda molto seguita a livello internazionale. Diritti delle persone Lgbtqia+ - Grecia A febbraio, la Grecia ha compiuto un passo storico nel suo cammino per il riconoscimento dei diritti civili. Il 15 febbraio il parlamento ha approvato la legge che riconosce il matrimonio egualitario e consente le adozioni alle coppie dello stesso sesso. "Da domani, un'ulteriore barriera tra i cittadini sarà rimossa e diventerà un ponte di convivenza in uno Stato libero", ha dichiarato il premier greco Kyriakos Mitsotakis. "Persone invisibili diventeranno finalmente visibili e i loro figli avranno gli stessi diritti degli altri bambini", ha aggiunto, ricordando che "l'immagine della famiglia è sempre cambiata in risposta ai cambiamenti della società”. L’iniziativa, proposta dal governo conservatore di Nea Dimokratia, ha raccolto consenso anche tra i partiti di opposizione, tra cui Syriza, Pasok, Nea Aristerà e Plefsi Eleftherias, ed è stata approvata dopo due giorni di intenso dibattito in aula, con 176 voti a favore dei 254 deputati presenti in Parlamento. La Grecia è diventata così il ventunesimo stato europeo a prevedere il matrimonio egualitario e il 37esimo Paese al mondo a legalizzare l'adozione da parte di coppie dello stesso sesso. Un primo passo era stato compiuto nel 2015, quando durante il governo di Alexis Tsipras la Grecia ha reso possibili le unioni civili per le coppie omosessuali. Un riconoscimento che non offriva però le stesse garanzie giuridiche del matrimonio. Libertà d’informazione - Repubblica Democratica del Congo Il 18 marzo, il giornalista Stanis Bujakera, corrispondente per “Jeune Afrique” e “Reuters”, è stato rilasciato dalla prigione di Kinshasa, dove era detenuto da settembre 2023. Arrestato con l'accusa di diffondere notizie false, a causa di un articolo che coinvolgeva i servizi segreti militari nella morte dell’oppositore politico Chérubin Okende, un tribunale della capitale della Repubblica Democratica del Congo lo ha giudicato colpevole di questa e altre imputazioni, condannandolo a sei mesi di carcere e a una multa di un milione di franchi congolesi . Avendo già scontato la pena durante la detenzione preventiva, Bujakera è stato liberato il giorno successivo alla sentenza, intorno alle 21:30 ora locale, come confermato dalla direzione del carcere e dal suo avvocato, Yana Ndikulu, che ha dichiarato: "Il nostro cliente è libero". Persone che difendono i diritti umani - Italia Il 19 aprile, dopo cinque anni di indagini e due di udienze preliminari, il giudice dell'udienza preliminare di Trapani, Samuele Corso, ha disposto il non luogo a procedere nei confronti di 10 imputati delle Ong di ricerca e soccorso in mare Jugend Rettet, Save The Children e Medici Senza Frontiere accusati di favoreggiamento dell'immigrazione irregolare. La sentenza è stata emessa con la formula "il fatto non sussiste". Le organizzazioni umanitarie erano accusate dai pm di Trapani di aver stretto accordi con i trafficanti di uomini e di non aver prestato in realtà soccorso ai profughi ma di aver fatto loro da "taxi", trasbordandoli dalle navi libiche a quelle delle Ong. La stessa Procura di Trapani, dopo un’inchiesta durata anni e costata circa 3 milioni di euro, aveva richiesto il non luogo a procedere. Nel procedimento si era costituito parte civile il ministero dell’Interno, che aveva rimesso ogni decisione alla valutazione del gup. Durante l’indagine, era stato disposto il sequestro dell’imbarcazione Iuventa della Ong Jugend Rettet, che nel frattempo ha subito danni ingenti ed è ora inutilizzabile. Giustizia internazionale - Francia/Siria Il 24 maggio un tribunale di Parigi ha condannato all'ergastolo in contumacia tre alti funzionari della sicurezza dell’ex regime siriano di Bashar al-Assad: Ali Mamlouk, Jamil Hassan e Abdel Salam Mahmood. I tre sono stati giudicati colpevoli di complicità in crimini di guerra e crimini contro l'umanità, in relazione alla sparizione forzata di Mazen e Patrick Dabbagh, padre e figlio con doppia nazionalità, avvenuta nel novembre 2013. Patrick Dabbagh fu prelevato dalla sua abitazione a Damasco il 3 novembre 2013. Il giorno seguente, anche suo padre Mazen fu arrestato. Di loro non si seppe più nulla fino al 2018, quando le autorità siriane pubblicarono circa ottomila certificati di morte di prigionieri, tra cui figuravano anche Mazen e Patrick Dabbagh. La sentenza, definita “storica” dal quotidiano Le Monde, ha segnato la prima volta in cui alti funzionari del regime siriano sono stati portati davanti alla giustizia. Pochi mesi dopo, il regime di Bashar al-Assad è stato rovesciato dall’avanzata dei ribelli jihadisti. Libertà d’informazione - Stati Uniti d’America/Regno Unito Il 25 giugno Julian Assange, fondatore di WikiLeaks , è stato rilasciato dalla prigione britannica di Belmarsh, dove era detenuto in regime di massima sicurezza. La sua scarcerazione è avvenuta grazie a un accordo tra il suo team legale e il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Il fondatore di Wikileaks era accusato di 18 capi di imputazione in un’incriminazione del 2019 per il suo presunto ruolo nella diffusione di documenti top secret: reato che può comportare fino a un massimo di 175 anni di prigione. Assange era perseguito dalle autorità statunitensi per aver pubblicato documenti militari riservati forniti dall'ex analista dell'intelligence dell'esercito Chelsea Manning nel 2010 e nel 2011. Nell’ambito dell’accordo, ha accettato di dichiararsi colpevole per un reato minore legato alla diffusione di documenti riservati, ricevendo una condanna a 62 mesi di carcere, già scontati nel Regno Unito. Diritti delle persone minorenni - Sierra Leone Il 2 luglio il presidente della Sierra Leone Julius Maada Bio ha firmato la legge che dichiara illegale la diffusa prassi dei matrimoni forzati e precoci. Secondo i gruppi locali per i diritti umani e Amnesty International, un terzo dei matrimoni nel Paese coinvolge contro la loro volontà ragazze di età inferiore ai 18 anni. La nuova legislazione vieta il matrimonio sotto i 18 anni, prevedendo sanzioni severe per chiunque sia coinvolto. Le pene includono fino a 15 anni di carcere e una multa di 5.000 dollari, applicabili al marito, ai genitori, ai leader della comunità e agli officianti delle cerimonie. Prigionieri di coscienza - Egitto Il 26 agosto è stato scarcerato Mahmoud Hussein, un attivista arrestato più volte per aver indossato una maglietta con la scritta "Per una nazione senza tortura". Il 26 giugno 2024, proprio nella Giornata internazionale dedicata alle vittime della tortura, era stato condannato a tre anni di carcere, esauriti sommando il periodo di detenzione preventiva a quello trascorso in prigione dopo la sentenza. Hussein era stato già arrestato il 25 gennaio 2014, al termine di una manifestazione pacifica per ricordare la caduta del regime di Hosni Mubarak, deposto tre anni prima. In quell’occasione, indossava una maglietta con la frase sopra citata e una sciarpa con il logo della Rivoluzione del 25 gennaio 2011. Trascorse due anni in detenzione preventiva arbitraria, prima di essere rilasciato su cauzione grazie a una campagna globale in suo favore. Durante la detenzione, subì maltrattamenti e torture da parte dei funzionari dell'Agenzia per la sicurezza nazionale. Prigionieri di coscienza - Vietnam Il 20 settembre, in Vietnam, sono stati scarcerati due prigionieri di coscienza: Hoang Thi Minh Hong un’attivista per la giustizia climatica e fondatrice dell’organizzazione Change-Vn, che stava scontando una condanna a tre anni emessa nel 2023 per la "falsa accusa di evasione fiscale" e Tran Huynh Duy Truc, fondatore di un'organizzazione per i diritti umani, condannato nel 2010, un anno dopo l’arresto, a 16 anni per “attività aventi per obiettivo il rovesciamento del governo del popolo”. Pena di morte - Giappone L'8 ottobre la pubblica accusa giapponese ha deciso di non ricorrere contro il verdetto d'innocenza del 26 settembre in favore di Hamakada Iwao, ingiustamente condannato all'impiccagione per un omicidio avvenuto nel 1968. Durante il primo processo, nel 1968, Hakamada era stato giudicato colpevole dell’omicidio del suo datore di lavoro, della moglie e dei loro due figli, sulla base di una confessione estorta. Hakamada aveva “confessato” il crimine dopo 20 giorni di interrogatori da parte della polizia per poi ritrattare in aula, denunciando di essere stato minacciato e picchiato dagli agenti. Il tribunale distrettuale di Shizuoka lo condannò a morte e, da allora, Hakamada ha trascorso oltre 45 anni nel braccio della morte. La condanna a morte, confermata dalla Corte Suprema nel 1980, era stata sospesa nel 2014 quando il tribunale di Shizuoka aveva ordinato un nuovo processo e la scarcerazione provvisoria di Hakamada, basandosi su oltre 600 nuove prove. Nel 2018, però, l’alta corte di Tokyo aveva annullato questa decisione, e solo nel 2020 la Corte Suprema aveva stabilito di riesaminare il caso. Nel marzo 2023, l’alta corte aveva confermato il nuovo processo, iniziato nell’ottobre dello stesso anno. Nonostante l’esclusione della “confessione” forzata, i pubblici ministeri avevano continuato a chiedere la pena di morte. Diritti delle persone minorenni - Colombia Il 13 novembre il Senato della Colombia ha approvato all'unanimità e in via definitiva un disegno di legge che vieta i matrimoni precoci, cioè le unioni tra un adulto e una persona con meno di 18 anni, oppure tra persone minorenni. Il provvedimento ha abrogato un articolo del Codice Civile in essere dal 1887 che permetteva a chi aveva più di 14 anni di sposarsi, a patto di avere il permesso dei genitori. Inoltre, ha introdotto tutele per i minori già sposati, consentendo loro di richiedere l’annullamento del matrimonio. Giustizia - Belgio Il 2 dicembre la corte d'appello di Bruxelles ha riconosciuto la responsabilità del Belgio nel rapimento e nella sistematica segregazione razziale dei bambini e delle bambine metìs durante la colonizzazione del Congo Belga. Il procedimento era stato avviato da cinque donne metìs, nate nel Congo Belga tra il 1948 e il 1952, che da bambine furono portate via dalle loro famiglie e trasferite in missioni cattoliche, dove rimasero sotto la custodia dello Stato coloniale. Le ricorrenti avevano intentato causa per ottenere giustizia e un riconoscimento formale delle violazioni subite. In primo grado, il tribunale aveva rigettato il caso nel 2021, sostenendo che i fatti contestati non fossero perseguibili, perché commessi in un’epoca in cui non erano configurati come reati internazionali.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Diritti umani, le 12 migliori buone notizie del 2024 selezionate da Amnesty International