Usa, ecco i governatori Dem a capo dell'opposizione a Trump (e possibili candidati 2028)

• Il nome di Newsom è quello che più si menziona in cima all’elenco dei possibili candidati per offrire alla base democratica, scoraggiata e delusa, una visione di speranza per un futuro post-Trump. Insomma: a meno di una settimana dal voto, si guarda già alle elezioni del 2028. Nei quattro anni che separano gli Stati Uniti dal prossimo voto i democratici dovranno però intanto fare i conti con una Casa Bianca e un Senato fermamente in mano repubblicana, con una Camera dei Rappresentanti in bilico e con una Corte Suprema già orientata a destra. I governatori blu di Stati influenti rimangono quindi l'ultima leva di potere del partito democratico nel sistema costituzionale dei 'checks and balances', pesi e contrappesi tra i vari livelli istituzionali

• C’è da dire che già durante la scorsa presidenza di Trump erano stati proprio i governatori a emergere come una delle principali forze di opposizione. E anche allora Newsom, insieme a Pritzker (in foto), si era distinto come portabandiera del partito: erano stati considerati come potenziali candidati presidenziali anche nel 2020, ma poi si era presa un’altra strada

• Ai governatori di California e Illinois si sono adesso aggiunti, come potenziali candidati dem nel 2028, Gretchen Whitmer dal Michigan e Josh Shapiro dalla Pennsylvania, due dei sette cosiddetti swing States, cioè gli Stati decisivi a ogni tornata elettorale, perché non legati storicamente né ai democratici né ai repubblicani. In entrambi a queste elezioni ha prevalso Trump

• Circolano anche i nomi di Andy Beshear dello storicamente rosso Kentucky e de primo afroamericano eletto governatore in Maryland, Wes Moore

• In questa luce il leader della minoranza dem Hakeem Jeffries sarà un altro alfiere della resistenza al tycoon: "Manterremo la linea se minaccerà la democrazia", ha promesso l'afroamericano a un gruppo di donatori

• Quel che è certo è che nessuno di loro nel 2028 correrà contro Trump: la Costituzione ammette un massimo di due mandati per ogni presidente. Anche il partito repubblicano dovrà quindi guardare a un nuovo leader. C'è chi fa il nome del neo-eletto presidente, JD Vance.

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