Il primo ministro indiano Narendra Modi, in un post su X, gli ha reso omaggio ricordando un "imprenditore visionario, un'anima compassionevole, un essere umano straordinario"
È morto questa sera in India, a 86 anni, Ratan Naval Tata, imprenditore e presidente per un ventennio del Tata Group. La notizia è stata data, in un comunicato, dal presidente della Tata Sons N. Chandrasekaran, che ha definito Ratan Tata "un leader davvero unico, il cui immenso contributo ha plasmato non solo il Gruppo Tata, ma la struttura stessa della nostra nazione". Uno degli industriali più influenti al mondo, Ratan Tata controllava più di 30 aziende in 100 Paesi del mondo, ma era noto per il suo stile di vita schivo, e definito un "santo laico" per la sua proverbiale integrità. Il primo ministro Narendra Modi, in un post su 'X', gli ha reso omaggio ricordando un "imprenditore visionario, un'anima compassionevole, un essere umano straordinario".
Dagli studi di architettura al comando dell'azienda di famiglia
Nato il 28 dicembre 1937, Ratan Tata era il nipote di Jamshedji Tata, fondatore del gruppo. Dopo essersi diplomato architetto all'Università Cornell, negli Stati Uniti, iniziò a lavorare nel gruppo nel 1962. Tata assunse la direzione dell'impero di famiglia nel 1991, cavalcando l'onda delle radicali riforme del libero mercato che il governo indiano scatenò quell'anno. I suoi 21 anni di comando hanno visto il conglomerato espandere la sua impronta globale per includere marchi di lusso britannici come Jaguar e Land Rover. Oltre che per i suoi straordinari successi come imprenditore, Ratan Tata era conosciuto per le attività filantropiche da lui promosse attraverso i Tata Trusts, dalle scuole al prestigioso Istituto Tata per le scienze sociali, e nelle quali era spesso coinvolto personalmente. L'impero da lui creato spazia dalle automobili, di cui possiede, tra gli altri, i marchi Jaguar e Land Rover, ai gioielli, dalle compagnie aeree, (il gruppo possiede la low cost di lusso Vistara e Air India, l'ex compagnia di bandiera recentemente riacquisita), ai ristoranti e catene alberghiere di lusso come la Taj, dalle miniere all'acciaio, dai prodotti di elettronica ai thé, ai servizi e assicurazioni.