Ultimo giorno del viaggio apostolico di Papa Francesco in Belgio. Il Pontefice durante l'omelia della messa a Bruxelles ha ricordato le vittime degli abusi: "Ho sentito la loro sofferenza di abusati e lo ripeto qui: nella Chiesa c'è posto per tutti, tutti, tutti" ma "non c'è posto per l'abuso". Sul volo di ritorno in Italia ha risposto alle domande della stampa sulla tensione in Medio Oriente: "La difesa sempre deve essere proporzionata all'attacco"
Terzo e ultimo giorno del viaggio apostolico di Papa Francesco in Belgio. Oltre 35mila fedeli si sono radunati allo stadio Re Baldovino di Bruxelles dove il Pontefice è giunto a bordo della papamobile e ha celebrato la messa. All'inizio della messa ha proclamato beata Anna di Gesù, figura di primo piano della riforma carmelitana. Nata in Spagna nel 1545, la religiosa è morta a Bruxelles nel 1621. Tanti poi i temi trattai durante l'omelia, a partire dagli abusi nella Chiesa, tema che è tornato in ogni discorso di Bergoglio in questo viaggio. Il Papa ha ricordato i piccoli "scandalizzati, feriti, abusati" e le parole delle vittime che ha incontrato. "Ho sentito la loro sofferenza di abusati e lo ripeto qui: nella Chiesa c'è posto per tutti, tutti, tutti" ma "non c'è posto per l'abuso, per la copertura degli abusi". E ha aggiunto, accompagnato dall'applauso dello stadio: "Chiedo ai vescovi: non coprire gli abusi. Il male non si nasconde, va portato allo scoperto con coraggio". Quello delle vittime, ha detto, "è un lamento che sale al cielo e che ci fa vergognare" e ha chiesto che gli abusatori siano "giudicati", "che siano laici, preti o vescovi".
Papa Francesco: "Non ignorare grido dei poveri"
L'omelia di Papa Francesco a Bruxelles ha poi toccato anche il tema dell'egoismo, "scandaloso perché schiaccia i piccoli, umiliando la dignità delle persone e soffocando il grido dei poveri". "La via dell'egoismo - ha aggiunto - genera solo chiusure, muri e ostacoli", "scandali", "incatenandoci alle cose e allontanandoci da Dio e dai fratelli". Il Papa ha poi rimarcato che "quando si pongono alla base della vita dei singoli e delle comunità i soli principi dell'interesse e le sole logiche di mercato", "si crea un mondo in cui non c'è più spazio per chi è in difficoltà, né c'è misericordia per chi sbaglia, né compassione per chi soffre e non ce la fa". Non si può ignorare il "grido dei poveri" né si può cancellare come se fosse "la nota stonata nel concerto perfetto del mondo del benessere", né basta "qualche forma di assistenzialismo di facciata".
Bergoglio: "Dolore e preoccupazione per il Libano"
Durante l'Angelus Papa Francesco ha poi ricordato la situazione in Medio Oriente. "Continuo a seguire con dolore e con tanta preoccupazione l'allargamento e l'intensificazione del conflitto in Libano. Il Libano è un messaggio, ma in questo momento è un messaggio martoriato e questa guerra fa effetti devastanti sulla popolazione: tante, troppe persone continuano a morire giorno dopo giorno, in Medio Oriente. Preghiamo per le vittime, per le loro famiglie, preghiamo per la pace. Chiedo a tutte le parti che si cessi immediatamente il fuoco in Libano, a Gaza, nel resto della Palestina, in Israele. Si rilascino gli ostaggi e si permetta l'aiuto umanitario. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina". Poi, durante il viaggio di ritorno in Italia, il Pontefice ha risposto alle domande della stampa sulle bombe sul Libano e sul conflitto in Medio Oriente. "La difesa sempre deve essere proporzionata all'attacco - ha affermato - Quando c'è qualcosa di sproporzionato, si fa vedere una tendenza dominatrice che va oltre la moralità". Bergoglio ha definito "immorali" le azioni di un Paese che usa le forze "in modo così superlativo". E ha concluso: "La guerra è immorale ma le regole di guerra indicano una moralità", "quando questo non c'è si vede, diciamo in Argentina, il cattivo sangue".
Papa: "L'aborto è omicidio, i medici che lo praticano sono sicari"
Spazio anche al tema dell'aborto. "Le donne hanno diritto alla vita: alla vita sua, alla vita dei figli. Non dimentichiamo di dire questo: un aborto è un omicidio", ha detto Papa Francesco sul volo di ritorno a Roma."La scienza ti dice che al mese del concepimento ci sono tutti gli organi già... Si uccide un essere umano. E i medici che si prestano a questo sono - permettimi la parola - sicari. Sono dei sicari. E su questo non si può discutere. Si uccide una vita umana", ha rimarcato il pontefice. "Cosa diversa sono i metodi anticoncettivi, da non confondere con l'aborto".