Papa in Belgio, la messa chiude il viaggio e poi rientro a Roma

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Ultimo giorno, oggi, del viaggio apostolico di Papa Francesco in Belgio. Dopo  la messa allo stadio 'Re Baldovino' alle 10 e l'Angelus, si svolgerà la cerimonia di congedo poi il rientro 

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Si apre con un incontro privato con il presidente uscente del Consiglio europeo Charles Michel, alle 8.30 in Nunziatura, l’ultimo giorno del viaggio apostolico di Papa Francesco in Belgio. Oggi l'unico appuntamento pubblico è invece la messa allo stadio 'Re Baldovino' di Bruxelles che si terrà alle 10; a seguire l'Angelus. Il programma prevede poi la visita alla base aerea di Melsbroek dove alle 12.15 si svolgerà la cerimonia di congedo. Alle 12.45 la partenza del volo papale. L'arrivo a Roma Fiumicino è previsto intorno alle 14.55. 

Il Papa ai giovani

Ieri sera il fuori programma al Brussels Expo dove il Pontefice è arrivato per un saluto al raduno dei giovani. "Voi sapete cosa fanno i giovani? I giovani fanno chiasso", ha detto il Papa. Se "un giovane è cosi noioso, a questo giovane gli manca la gioventù". "Andate avanti, fate chiasso". E ha concluso: "Giovani, mi raccomando aiutate gli altri". 

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Le parole sul ruolo della donna

"La Chiesa è donna, non è maschio" ma non bisogna essere ideologici sui ruoli perché "non siamo una multinazionale". Il Papa, all'Universitè Catholique di Louvain in Belgio ha risposto così ad una lettera letta dai giovani studenti, a nome di tutta la comunità accademica, nella quale si sottolineava che "le donne sono invisibili" nella Chiesa quando sono proprio loro a portarne sulle spalle il peso più grande. "Donna è accoglienza feconda, cura, dedizione vitale", aveva detto il Papa. Ha ammesso "ingiustizie" e "pregiudizi ideologici" ma ha anche chiarito che "bisogna ritrovare il punto di partenza: chi è la donna e chi è la Chiesa. La Chiesa è il popolo di Dio, non un'azienda multinazionale". 

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Altro tema affrontato da Papa Francesco in questo viaggio è quello degli abusi. Parlando alla comunità cattolica del Belgio, ha ribadito che "gli abusi generano atroci sofferenze e ferite, minando anche il cammino della fede. E c'è bisogno di tanta misericordia, per non rimanere col cuore di pietra dinanzi alla sofferenza delle vittime, per far sentire loro la nostra vicinanza e offrire tutto l'aiuto possibile, per imparare da loro a essere una Chiesa che si fa serva di tutti senza soggiogare nessuno". Papa Francesco ha sottolineato che "una radice della violenza consiste nell'abuso di potere, quando usiamo i ruoli che abbiamo per schiacciare gli altri o per manipolarli".   

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