Dall'ultimo scatto al rapace sono passati 55 anni. Autore della foto è Tom Vierus, fotografo delle Fiji, che si era avventurato nelle foreste della Nuova Britannia accompagnato da tre membri della comunità locale di Pomio
Non veniva fotografato dal 1969. Qualche sporadica apparizione c'era stata, ma fino a poco tempo fa nessuno era più riuscito ad immortalare l'astore della Nuova Britannia, il raro rapace che vive solo sull'isola della Papua Nuova Guinea con cui condivide il nome e che è anche il suo unico habitat naturale.
A riuscire nell'impresa è Tom Vierus, fotografo delle Fiji, che si è accorto della rarità del suo scatto solo in un secondo momento. “Ho partecipato a un viaggio con il WWF a Pomio, in Nuova Britannia orientale, insieme a tre membri della comunità locale che mi hanno guidato attraverso la foresta per conoscere meglio le specie presenti - ha raccontato -. Ho fotografato diversi uccelli, tra cui l'astore della Nuova Britannia, ma all'epoca non ne conoscevo l'importanza”.
La foresta in cui Vierus ha fotografato il rapace fa parte dei Nakanai Ranges, una distesa aspra e ricca di montagne punteggiate di verde che formano una sezione del Sublime Karsts della Papua Nuova Guinea, un sito provvisorio del patrimonio mondiale dell'UNESCO.
L'astore è classificato come specie vulnerabile nella Lista rossa dell'IUCN e la sua ultima documentazione scientifica risaliva al luglio 1969, conservata all'American Museum of Natural History di New York.
La biodiversità in Papua Nuova Guinea
La scoperta ha puntato il riflettore sulla straordinaria biodiversità del territorio della Papua Nuova Guinea. L'ex colonia australiana ospita la terza foresta tropicale più estesa al mondo dopo i bacini dell'Amazzonia e del Congo, con più di 5000 laghi, ampi sistemi fluviali e zone umide, oltre 8000 chilometri di paludi di mangrovie, lagune, barriere coralline e atolli. Nonostante ciò, in Nuova Britannia sono stati condotti pochissimi studi sulla biodiversità e il potenziale di scoperta di specie nuove per la scienza è piuttosto elevato.
"È però una corsa per proteggerle - ha dichiarato Martha Eimba, Pomio Landscape Manager del WWF-Papua Nuova Guinea -. Il WWF ha avviato un processo di collaborazione per comprendere le minacce, le opportunità di sostentamento e i contesti sociali, in modo da poter sviluppare collettivamente un programma di conservazione completo, che tenga conto anche del benessere delle comunità locali. Stiamo cercando attivamente dei partner che ci aiutino a portare avanti questo importante lavoro”.
Su invito delle comunità locali e dei rappresentanti del governo, il WWF sta infatti cercando di intensificare gli sforzi di conservazione in Papua Nuova Guinea, espandendo il proprio lavoro a Pomio, nella Nuova Britannia orientale, proprio nell’area in cui è stata scattata la foto. Qui le popolazioni indigene Mengen e Mamusi mantengono in gran parte intatte tradizioni e credenze legate alle foreste, ai fiumi e agli oceani.