Le accuse a carico del 46enne Ashley Paul Griffith includono 190 episodi di comportamento illecito e indecente nei confronti di ragazzini di età inferiore ai 12 anni sotto la sua custodia, 28 capi di imputazione per stupro, 67 capi di imputazione per produzione di materiale di sfruttamento minorile. Su richiesta della procuratrice Stephanie Gallagher, la Corte ha ordinato che venga effettuata una perizia psichiatrica all’uomo
Una storia di sopraffazione e violenza che lega Pisa, Brisbane e Sidney. Ashley Paul Griffith, 46enne ex maestro d’infanzia, è stato definito dalla polizia federale australiana “uno dei peggiori pedofili nella storia del Paese”. Nel processo appena cominciato a Sydney, l'uomo ha ammesso di aver perpetrato abusi su bambini e aver registrato i suoi atti in filmati e foto. Le accuse a suo carico includono 190 episodi di comportamento illecito e indecente nei confronti di ragazzini di età inferiore ai 12 anni sotto la sua custodia, 28 capi di imputazione per stupro, 67 capi di imputazione per produzione di materiale di sfruttamento minorile. Per ammissione dello stesso Griffith molti di quei reati li ha commessi durante la sua permanenza nella città toscana, alla Westminster International School. Su richiesta della procuratrice Stephanie Gallagher, la Corte ha ordinato che venga effettuata una perizia psichiatrica.
Le indagini
Le indagini che portarono all’arresto di Griffith, nell’agosto del 2023, risalgono al 2014 quando la polizia del Queensland aveva individuato alcuni video e foto di abusi sessuali sul dark web. A tradire il 46enne, originario di Gold Coast, le immagini ricorrenti di una specifica marca di lenzuola destinata ai centri per l'infanzia del Queensland. Durante le successive perquisizioni a casa dell’ex maestro furono trovate telecamere e telefoni che contenevano quasi 4mila immagini e video di abusi su minori. Griffith era sospettato, in un primo momento, di aver stuprato o abusato sessualmente di 91 bambine di età compresa tra un anno e dodici anni in oltre dieci centri per l’infanzia a Brisbane, tra il 2007 e il 2013 e poi tra il 2018 e il 2022, e a Sydney, tra il 2014 e il 2017. Era inoltre accusato di aver prodotto e distribuito materiale pedopornografico anche a Pisa, in Toscana, in cui aveva vissuto tra il 2013 e il 2014. A gennaio la maggior parte dei capi d’accusa era stata archiviata, e lunedì scorso la procura ne ha ritirati altri 13.