Giappone, Kishida rinuncia alla rielezione. Il premier va verso le dimissioni

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Il primo ministro, attuale numero uno del Partito liberal democratico, non correrà all'elezione interna al partito per la nomina del nuovo leader prevista a settembre. Così facendo rinuncia anche alla carica da primo ministro, mettendo di fatto fine al suo mandato. "Il primo passo più ovvio per dimostrare che l'Ldp cambierà è che io mi faccia da parte", ha detto Kishida in conferenza stampa

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Il primo ministro giapponese ha di fatto messo la parola fine al suo mandato. Fumio Kishida non intende essere rieletto alla guida del suo partito il mese prossimo. La notizia era nell’aria e alcuni media avevano già anticipato l’intenzione poi confermata dal premier. "Il primo passo più ovvio per dimostrare che l'Ldp cambierà è che io mi faccia da parte - ha detto Kishida in conferenza stampa - Non mi candiderò alle prossime elezioni presidenziali" del partito.

Kishida: “Decisione pesante”

Il leader del partito liberal democratico giapponese si fa da parte. “Una pesante decisione”, ha detto Kishida, presa con la convinzione che “la politica è possibile solo con la fiducia delle persone e che andremo avanti con le riforme politiche”. Il partito guida il Giappone quasi ininterrottamente dal 1945. A settembre si terrà una elezione interna necessaria per designare il nuovo leader del partito e quindi, di conseguenza, la persona che ricoprirà la carica di primo ministro. 

Il governo di Kishida

Fumio Kishida, 67 anni, è in carica dall'ottobre 2021. Nel corso degli anni ha visto diminuire la sua popolarità: complice anche l'inflazione che ha colpito le famiglie giapponesi e gli scandali politico-finanziari che hanno interessato il suo partito. Secondo un sondaggio dell'emittente giapponese Nhk, quest'anno l'indice di gradimento del suo governo è rimasto fermo intorno al 25%. 

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