Il pugno al cielo di Trump. La Storia si ferma in Pennsylvania

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Michele Cagiano de Azevedo

Michele Cagiano de Azevedo

©Getty

La foto-simbolo di Evan Tucci aiuterà il candidato repubblicano a battere Biden? In tanti passaggi cruciali del XX Secolo, una singola foto ha fatto la differenza

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La Storia con la "S maiuscola" scorre sotto i nostri occhi e non sempre ce ne accorgiamo. Ci sono fenomeni lunghi, quasi impercettibili, che trasformano la materia del mondo, il nostro modo di pensare, lente rivoluzioni. Poi, ci sono gli attimi. Quando la Storia decide di fare uno scarto improvviso. E qui, può succedere di trovare un fotografo che ferma quell’istante. E’ successo sabato a Evan Vucci, già premio Pulitzer, quando decide di non accucciarsi come gli altri per proteggersi dagli spari durante il comizio di Donald Trump ma corre invece sotto al palco (IL VIDEO) . E scatta. La bandiera americana alle spalle, il sangue sul viso, il pugno alzato. Quanto conterà questa foto nella corsa alle presidenziali americane? Molto. E’ l’immagine di un uomo vincente. Consideriamo infatti quanto pesi oggi la forma: molto più dei contenuti. Per fare un esempio, che piaccia o no, il duello televisivo Trump/Biden è stato deciso dalla forma. Era già finito dopo i primi minuti in cui è risultato evidente l’impaccio fisico del Presidente, la sostanza del confronto è passata in secondo piano. 

Trump dopo l'attentato con il pugno alzato
13 Luglio 2024, Trump dopo l'attentato mostra il pugno ai suoi sostenitori

La fine della guerra in Italia

Fermare la Storia in un singolo scatto. Altri fotografi hanno avuto lo stesso destino di Evan Tucci. Renzo Pistone è a Piazzale Loreto il 29 Aprile del 1945. Fa caldo, c’è una elettricità violenta e festosa nell’aria, ma tutti sono abituati alla violenza in quel momento, meno alla festa. Dei corpi appesi a testà in giu: Barracu, Bombacci, Gelomini, Petacci, Pavolini e Starace. In mezzo a loro, Benito Mussolini e la sua amante Claretta Petacci: una mano pietosa ha messo una molletta alla sua gonna per stringerla alle gambe. In migliaia accorrono per toccare con mano la morte del Fascismo. 

Mussolini a Piazza Loreto
29 Aprile 1945, Mussolini appeso a testà in giù a Piazzale Loreto

L’immagine della Rivoluzione

Spostiamoci a Cuba. Alberto Korda è un fotografo di moda negli anni della dittatura di Fulgencio Batista. Poi arriva Fidel Castro e, dopo tre anni di guerriglia, prende il potere. Korda inizia allora a lavorare per il quotidiano “Revoluciòn”. Un giorno, il 5 marzo 1960, deve seguire un funerale di Stato. Fidel si lancia in uno dei suoi memorabili e interminabili discorsi. Korda è con la sua Leika, un solo rullino Kodak da 24. Dopo gli scatti di rito al Lider Maximo, si gira e vede Ernesto “Che” Guevara, con uno sguardo ipnotico e assorto. La foto del guerrillero heroico è diventa famosa sette anni dopo, quando Giangiacomo Feltrinelli decide di usarla come copertina del “Diario in Bolivia”. Ancora oggi, è l’immagine della Rivoluzione.

Ernesto Che Guevara al funerale di Camilo Cienfuegos
5 Marzo 1960, Ernesto Che Guevara al funerale di Camilo Cienfuegos

La guerra in un solo scatto

Un altro Premio Pulitzer ha scritto la Storia e lo ha fatto a soli 21 anni, l'8 giugno 1972. Nick Ut è l’autore dell’immagine che ha aperto gli occhi dell’opinione pubblica mondiale sul dramma della guerra in Vietnam. Per poterla pubblicare, ha infranto alcune regole. L’Associated Press vietava infatti la diffusione di foto di nudo. E Nick Ut lavorava proprio per l’AP; aveva cominciato a 16 anni, prendendo il posto del fratello, ucciso proprio mentre documentava gli orrori del conflitto. Quando il suo scatto comincia a circolare, Ut viene accusato di falso: l’immagine è troppo potente e diventa l’icona della brutalità americana. Phan Thj Kim Phic, la bambina di nove anni in lacrime al centro della foto, è sopravvissuta. Dopo diciassette interventi chirurgici, nel 1992 andrà a vivere in Canada. Non è più tornata in Vietnam.

La guerra in Vietnam nello scatto di Nick Ut
8 giugno 1972, la guerra in Vietnam nello scatto di Nick Ut

Fermare la Storia in Cina

C’è una foto che ha fatto tante volte il giro del mondo e che è vietata in Cina. E’ di Jeff Widener e mostra un ragazzo solo. Da solo, però è stato in grado di fermare una colonna di carri armati. Siamo a Pechino nel 1989 nei giorni della protesta più grande dalla Rivoluzione del 1949; la repressione causerà centinaia, forse migliaia di morti. Nel viale Changan, all’ingresso di piazza Tienanmen, colma di tensione, uno studente in camicia bianca si ferma e blocca i cingolati. Solo pochi minuti, poi la colonna entrerà nella piazza, ma Jeff Widener ferma per sempre i carri armati con una fotografia. Riesce a scattarla dalla camera di un hotel che si affaccia sulla piazza. Aiutato da uno studente a lui sconosciuto, riesce a consegnare il rullino all’ambasciata americana, che a sua volta lo recapita all’AP.  E’ l’immagine della Resistenza al potere. E non ha confini.

4 giugno 1989, studenti in protesta a Piazza Tienanmen
4 giugno 1989, studenti in protesta a Piazza Tienanmen

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