La figlia minore della scrittrice premio Nobel, scomparsa il 13 maggio di quest’anno all’età di 92 anni, ha raccontato in un lungo articolo sul Toronto Star di essere stata vittima di violenza sessuale e molestie da parte del patrigno dall’età di 9 anni e che la madre scelse di rimanare con lui anche dopo esserne venuta a conoscenza
Andrea Robin Skinner, figlia minore della scrittrice premio Nobel Alice Munro, scomparsa il 13 maggio di quest’anno all’età di 92 anni, ha raccontato in un lungo articolo sul Toronto Star di essere stata vittima di abusi da parte del patrigno all’età di 9 anni e che la madre scelse di rimanere con lui anche dopo aver saputo delle violenze. A causa degli abusi, la donna ha sofferto per molti anni di bulimia, insonnia ed emicrania, una sofferenza che causò anche l’abbandono degli studi all'Università di Toronto.
Gli abusi iniziati quando aveva 9 anni
"Una notte, mentre mia madre non c'era, suo marito, il mio patrigno, Gerald Fremlin, è salito sul letto dove stavo dormendo e mi ha aggredita sessualmente". Sono le parole di Andrea Robin Skinner, che racconta come gli abusi cominciarono quando lei aveva 9 anni e il marito della nota autrice più di 50. Il racconto di Skinner prosegue spiegando che quando era da sola con Fremlin, morto nel 2013, lui "si spogliava durante i viaggi in macchina", le diceva quali erano "le ragazzine del quartiere che gli piacevano" e descriveva i "bisogni sessuali della madre". Ha rivelato, inoltre, che Fremlin continuò a farle proposte sessuali negli anni, finché non perse interesse per lei quando raggiunse l'adolescenza. Una volta adulta, a 25 anni, Skinner raccontò tutto ad Alice Munro, che però decise di rimanere col marito.
La denuncia nel 2005
La figlia minore della scrittrice premio Noble prese poi le distanze dalla sua famiglia nel 2002, dopo aver detto alla madre che non avrebbe permesso a Fremlin di avvicinarsi ai suoi figli. In seguito, nel 2005, dopo aver letto un'intervista al New York Times in cui Munro parlava positivamente del suo matrimonio, decise di andare dalla polizia. In seguito alla denuncia, Fremlin si dichiarò colpevole di abuso sessuale: ricevette una sospensione della pena e due anni di libertà vigilata.
"La verità su mia madre"
Skinner ha spiegato di aver scelto di parlare, allora, della sua terribile storia per cambiare la percezione dell’autrice canadese. "Volevo che questa storia - la mia storia - diventasse parte delle storie che la gente racconta su mia madre", ha scritto Skinner. "Non avrei mai voluto vedere un'altra intervista, una biografia o un evento che non si confrontasse con la realtà di ciò che mi era accaduto e con il fatto che mia madre, messa di fronte alla verità di ciò che era successo, scelse di stare con il mio abusatore e di proteggerlo". La notizia comunque non ebbe risonanza e non intaccò l'immagine della scrittice premio Nobel.