Circa 90 euro all'anno per ogni capo di bestiame posseduto: si tratta della prima tassa al mondo sulle emissioni di carbonio negli allevamenti che dovrebbe entrare in vigore dal 2030
Per ogni mucca o maiale posseguto gli allevatori di bestiame in Danimarca dovranno pagare una nuova tassa annuale di 672 corone, poco meno di 90 euro. La misura è stata decisa per compensare le emissioni da allevamento che contribuiscono in misura determinante al riscaldamento globale.
Questa settimana, il governo di coalizione danese ha deciso infatti di implementare la prima tassa mondiale sulle emissioni di carbonio nel settore agricolo, che imporrà nuove imposte sul bestiame a partire dal 2030.
I proventi delle tasse saranno utilizzati per sostenere la transizione verde nell'agricoltura
La Danimarca è un grande esportatore di prodotti lattiero-caseari e di carne suina e nel Paese è proprio l’agricoltura il settore che rappresenta la principale fonte di emissioni. Come riporta la Cnn, il nuovo accordo, oltre alla tassazione, prevede anche un investimento di 40 miliardi di corone- che equivalgono a circa 3,5 miliardi di euro- in iniziative come la riforestazione e la creazione di zone umide, così da raggiungere gli obiettivi climatici nazionali.
Il governo danese ha precisato che i proventi della tassa sulle mucche saranno utilizzati per sostenere la transizione verde del settore agricolo.
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Le proteste degli agiricoltori
L'accordo è stato accolto positivamente dall’industria lattiero-casearia danese ma ha mandato su tutte le furie gli agricoltori che da mesi portano avanti le proteste in tutta Europa contro la regolamentazione ambientale e l’eccessiva burocrazia.
"Si tratta di un esperimento inquietante", hanno dichiarato alla Cnn gli agricoltori danesi dell’associazione Bæredygtigt Landbrug. Come si legge in una nota del presidente Peter Kiær: "Riconosciamo che esiste un problema climatico, ma non crediamo che questo accordo possa risolvere i problemi. Metterà solo i bastoni tra le ruote agli investimenti verdi dell’agricoltura".
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L'allevamento di bestiame responsabile del 12% delle emmissioni di Co2
L'allevamento del bestiame rappresenta circa il 12% delle emissioni globali, secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. La maggiorparte di queste emissioni proviene dal metano, un potente gas serra prodotto dai rutti, dalle flatulenze e dal letame delle mucche. Ad esempio, nel caso delle mucche da latte danesi queste, in media, emettono 5,6 tonnellate di CO2 all’anno.